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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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"La Rocca bistrattata"
di Robinson

11/12/2016 - 12:29

 
Gigantesca mole appoggiata sul monte Vergaio, domina la gola che apre il passaggio ai traffici e alle comunicazioni tra il territorio pisano e la piana di Lucca… nell’unico luogo da sempre accessibile alle due realtà, incuneato tra i monti Pisani, quelli  “Pe quali, i pisani veder Lucca non ponno”, e i monti di Filettole, oltre i quali, si estendevano malsane, le paludi senza soluzione di continuità fino al mare.
 
La rocca di Ripafratta pare fluttuare sul panorama sotteso, ma in realtà, lo domina da protagonista assoluta da un migliaio di anni, implementando ed ampliando la vecchia torre feudale, del 970 d.c.
costruita dai nobili di Ripafratta, nel seno della municipalità lucchese, evolutasi in seguito anche per vicissitudini familiari dei Roncioni, in quella Pisana. 
 
Pernio del sistema difensivo al confine tra le due rissose citta, permetteva di controllare i traffici fluviali, particolarmente intensi e produttivi e dei notevoli cespiti relativi, afferenti al porto della citta Alfea, paragonabili a quelli attuali di una citta come New York, e gli scambi di Lucca, a lungo leader della produzione europea di tessuti preziosi e seta, che facevano capo alla dogana nei pressi della torre sul fiume. 

Con un sofisticato intreccio di torri ausiliarie, strategicamente disposte, ed opportunamente ubicate, a presidio dei luoghi, sui rilievi circostanti, su entrambe le rive del Serchio, era in grado di controllare la frontiera e comunicare in tempo reale con la citta di Pisa, per segnalare eventuali minacce…
 
Sia Pisa che Lucca, battevano moneta, ma mentre Lucca era sede di una zecca autorizzata dal Sacro Romano impero, in realtà tedesco, Pisa, lo faceva d’imperio e motu proprio, e le due monete erano uguali, per peso, dimensioni e valore… i “Grossi” pisani e lucchesi, avevano corso in tutta Europa, apprezzati e bramati, come valute di riferimento… 
 
La Rocca fu strappata dai pisani a Lucca, con la prima  guerra comunale d’Italia, intorno all’anno mille, costringendo quella città a contrapporle un analogo poderoso dispositivo, costituito dalle fortezze del Cotone, e dal castello di Nozzano…
 
Per circa 600 anni fu teatro di scontri e guerre fratricide, con alterne fortune, e fu la causa della caduta in disgrazia del Conte Ugolino, accusato di averla ceduta proditoriamente agli avversari, all’indomani della disfatta navale della Meloria, quando Pisa perse il dominio del Mediterraneo…
 
In seguito, marcò il confine tra Firenze e la repubblica Lucchese, fu adeguata nella struttura ad affrontare le artiglierie e resistere con efficacia ai nuovi canoni dell’arte della guerra, con l’intervento di illustri architetti e il contributo probabile di Leonardo…  
 
Favorì l’insediamento del borgo omonimo, fortificato da una cinta che faceva leva su due torri sulla riva del fiume, lato Pisa, oggi  inglobata nel tessuto urbano, e lato Lucca, distrutta dai tedeschi, negli scontri con gli alleati, sulla linea Gotica, durante la seconda guerra mondiale…
 
Oggi è pressoché in rovina e trascurata, non ostante il recente aumento relativo di interesse, è chiusa e sottratta al pubblico godimento, con strutture pericolanti e un aspetto fatiscente che non riesce a nascondere il passato splendore, risulta inaccessibile per la chiusura delle comunicazioni di accesso…
  
Tuttavia continua a dominare il panorama, testimonianza di epoche del passato, e patrimonio della nostra coscienza identitaria, sembra accusare e denunciare l’attuale ignavia e richiamarci  alle antiche virtù, segnalando anche errori e ammonendo a non ripetere  gli sbagli delle gloriose età dell’impegno civico e del senso di responsabilità diretta dei cittadini alle sorti della comunità, minate da egoismi  e localismi esasperati ed endemica litigiosità rissosa, frutto avvelenato di illogica stupidità, in ogni epoca.   

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13/12/2016 - 18:56

AUTORE:
ROBINSON

La "F" era il simbolo Fredericiano dell'impero... e distingueva i coni lucchesi, ritenuti legittimi, dal coni di Pisa, che rimaneva imperturbabile nella volontà di battere cassa per favorire i suoi scambi..

13/12/2016 - 18:06

AUTORE:
Appassionato

In realtà Lucca era la capitale della regione e deteneva il diritto di battere moneta , diritto accordato dall'impero, che pur avendo un' autorità relativa e più formale che di sostanza, godeva di grande autorevolezza. Iterritori erano di fatto indipendenti, ma riconoscevano un autorità morale dell'impero, via via sempre più blanda....
Pisa era una superpotenza marittima e militare, e mordeva il freno, arrogandosi ad un certo punto la facoltà di coniare moneta..... che era uguale a quella lucchese per avere corso nell'area imperiale...... l'unica differenza era una piccola F, mi pare presente sulle monete lucchesi e non sulle pisane,,, o qualcosa del genere....
comunque Pisa era alleata fedele dell'impero, e questo sarà alla lunga causa della sua rovina, ghibellina in una terra di guelfi. Basta ricordare che Gerusalemme cadrà nella prima crociata , anche per l'appoggio determinante della flotta pisana di 100 navi, da battaglia, mentre i soldati crociati di mezza europa furono pagati con i grossi lucchesi.......

Per restare in tema ricordiamo che il "castellaccio" di filettole, intorno ai primi anni del 400, al tempo della prima occupazione fiorentina, è stato sede papale.
Va da se', che all'epoca c'erano tre papi, uno a Roma, uno ad Avignone, ed uno a Pisa, con sede all'arcivescovado. Il vescovo di Pisa si sposto' con la sua curia al castellaccio, che era stato un convento di santa Viviana in passato per far posto al papa
e a parte della corte papale, che non trovava spazio a Pisa....

Invece a Masaciuccoli c'è una villa romana, davanti al lago e una "antica "Mansio" una stazione di posta, in un luogo importante dove ai piedi dei rilievi, scorreva la vecchia "Aurelia"con insediamenti importanti.... All'epoca non c'erano ulivi, perché Roma importava olio dalla Spagna, ​e dall'Africa settentrionale... ed il paesaggio era molto diverso, per le grandi plaghe paludose, che pero' proteggevano Pisa a settentrione.....