Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Un nuovo patto Gentiloni. Con Renzi e senza lo stile di Ottorino.
L'incarico di formare un nuovo esecutivo all'on. Paolo Gentiloni rappresenta la chiusura in se stesso del Palazzo e del ceto politico. Il presidente del Consiglio incaricato ha sostenuto la tesi della “responsabilità nazionale” per dire che la maggioranza e il programma di governo saranno gli stessi di Matteo Renzi. Dopo 19 milioni di NO ad una pessima riforma della Costituzione, voti provenienti in gran parte dalle periferie abbandonate e dimenticate delle nostre città oltre che da tantissimi cittadini tornati alle urne dopo anni, c'è un pezzo di classe dirigente che preferisce cambiare i volti di spicco affinché nulla cambi. Gattopardismo politico e continuità programmatica. Il NO che abbiamo difeso e proposto come un orizzonte di futuro per un Paese impoverito deve parlare adesso di lotta alle disuguaglianze sociali, leggi elettorali proporzionali, perché la parola torni presto ai cittadini. La sinistra che si è impegnata per il NO ha avuto un peso decisivo e adesso ha un urgente compito comune per il quale lavoreremo, come SEL che confluisce in Sinistra italiana, sin da subito. Ecco perché Arturo Scotto e Loredana De Petris, capigruppo di Sinistra italiana alla Camera ed al Senato, hanno portato al presidente Mattarella non solo la nostra posizione, ma anche la lettera di Lucio, 50 anni, cassintegrato licenziando di Napoli. Cessioni di rami d'azienda, lavoro in cooperativa, voucher, licenziamenti, Almaviva: sono queste le urgenze vere cui si deve rispondere quando si governa, non certo le esigenze di continuità della classe dirigente! Il governo Renzi ha diviso il Paese, prima approfondendo le fratture sociali e poi con un referendum presentato come una specie di ordalia: adesso è il momento di ricomporre le fratture sociali, attraverso la costruzione dell'alternativa. Altro che il nuovo patto Gentiloni – fatto con Renzi ma senza lo stile del fu conte Vincenzo Ottorino.
Ettore Bucci
coordinatore SEL Pisa città verso Sinistra italiana