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È possibile dipingere il silenzio?
Gavia ci prova con le immagini dei mondi che lo evocano.

In un tempo fatto di parole, porre l’attenzione sul silenzio è riflettere su quello che forse più manca oggi: l'ascolto, il saper ascoltare. 
Questa nuova mostra di Gavia vuole essere come l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Abbiamo  scelto di diffondere il materiale del Festival di bioetica non solo per il tema di questo anno che riguarda così da vicino il futuro anche di noi donne ma  per onorare  la numerosa partecipazione femminile nella organizzazione e in tutti i  vari ambiti degli interventi che ne farà un Festival di grande interesse per noi donne .

per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Intervista a Maria Elena Boschi
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di Mario Lavia
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di Massimiliano Ghimenti
Sindaco di Calci"
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Unione Comunale PD Cascina
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Intervista a Matteo Renzi per «La Stampa» del 2-09-2024 di Paolo Griseri
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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E settembre vien danzando
vien danzando alla tua porta:
sai tu dirmi che ci porta?
Tante uve, bianche e nere
fichi e mele con le pere
e di zizzole .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
La Foto
Lago di Massaciuccoli

14/12/2016 - 17:21


Tre foto in sequenza del lago di Massaciuccoli.
Sono in sequenza cronologica, la prima datata 1900, la seconda 1902 e la terza 1909.
Si vede come diverso era il lago e come diverso era l'uso che ne veniva fatto. Non gare di barche a vela nè opere musicali (comunque in una location affascinante) ma uso quotidiano per pescare, lavare e lavarsi, fare il bagno, divertirsi, ritrovarsi e per lavoro con il trasporto di merci.

Le grandi barche arrivavavo fino a Vecchiano trasportando pietre e falasco come raccontato in questa pagina sull'alzaia.

 
ALZAI
Lett: ALZAIA. [Fune che serve a condurre battelli per fiumi o canali, controcorrente].
Deriva probabilmente dal greco elkion (tirare, trascinare) da cui il latino helcium con l’aggettivo femminile helciaria da cui , per assonanza con il verbo alzare, si hanno alzara ed infine alzaia: [quella fune che attaccata all’albero dei navicelli serve a condurli pei fiumi contro corrente].


Era anche il soprannome di una famiglia vecchianese che per mezzo di due cavalli trainava i battelli, carichi delle pietre estratte nella cava di Legnaio, lungo il fosso della Barra fino al lago di Massaciuccoli. Arrivati al lago le grosse barche issavano una vela (rossiccia, perché fatta bollire con scorza di pino tritata per renderla più resistente) e navigavano per i canali fino al mare per arrivare a Viareggio dove le pietre venivano utilizzate per la costruzione del nuovo molo. Le barche pesanti di pietre venivano trainate lungo il fosso mediante delle funi attaccate ai cavalli che tiravano dalla riva. Il compito di dirigerle senza che urtassero le sponde era arduo ed era necessario un sapiente utilizzo delle spranghe (pertiche di legno che si puntavano nel terreno) e della barra, ossia del timone dell’imbarcazione, da cui si pensa prenda origine il nome del fosso.

Altra ipotesi del nome Barra è che in origine fosse Bara, come Malaventre indice d’elevata mortalità in quella zona un tempo malsana per le numerose paludi (Bertolini S.).
Le barche dal lago non tornavano vuote ma cariche di falasco, l’erba palustre che serviva per impagliare fiaschi e sedie ed erano talmente cariche che, come dice Umberto, sembrava che “sul lago navigassero le pagliaia”.
 
Il molo di Viareggio poi fu completato e le fabbriche di sedie cominciarono a comprare in maremma o al sud la rafia per impagliare, materiale più morbido e malleabile del duro e tagliente falasco nostrano. Questo portò ad un lento abbandono della via d’acqua a favore di quella terrestre verso Lucca, via che passava per la salita di Radicata.


La salita detta “di Radicata” era e rimane breve ma molto ripida tanto che i cavalli non riuscivano a trascinare i barrocci a pieno carico fino alla cima. Si rendeva necessario allora un altro tipo di tiro, che in questo caso prendeva il nome di trapelo. [Nome di probabile origine latina derivato da trans (al di là) pellere (spingere) oppure da protelo : “certo canapo con grossi uncini di ferro usato a trascinar pesi”, detto anche trapelo da latino protelare, sospingere, tirare].
I barrocci venivano attaccati con una robusta cima, come l’alzaia, e tirati in aggiunta anche da altri cavalli per far superare il breve ma molto impegnativo dislivello.


Il trasporto per vie d’acqua (canali, fossi o fiumi) di materiali ingombranti mediante imbarcazioni era molto sviluppato in quegli anni in cui l’unico mezzo di trasporto alternativo era rappresentato dai barrocci o dai pianali (barrocci senza le sponde) a trazione animale.
La possibilità del trasporto per questa via era così importante che la garanzia di passaggio su terreni privati prospicienti al corso d’acqua era addirittura garantita per legge. Esisteva infatti una servitu’ di via alzaia che permetteva il transito senza ostacoli lungo tutte le rive dei corsi d’acqua.

 

 
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15/12/2016 - 0:28

AUTORE:
cap. di lungo sorso

e la barra del timone ?? dove la metti ?? a babordo , a tribordo quindi l'andamento è bordeggiante e serve la compensazione per rimanere in centro al canale.
Per quanto riguarda tutte le parole "ormai in disuso" rammento che poco prima di una salita importante c'era una stazione che spesso aveva per insegna "si mangia , si beve e si mette trapeli"..

14/12/2016 - 18:24

AUTORE:
P.C.

Il termine "barra" deriva dall'ammasso di detriti che un fiume o un canale trasporta e che formano alla foce una specie di sbarramento detto appunto barra.
"...perché la nave lasci il fiume la mattina dopo a costo di tenerla ancorata fuor dalla barra...".

Il diritto di transito lungo le rive dei fiumi o dei canali con l'alzaia si chiamava in Toscana "Diritto d'alzaiatico".
Esistevano anche termini come Focatico, Legnatico, Erbatico, eccetera, oggi non più in uso.