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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
SEGNI E SOGNI di Daniela Sandoni
Il Presepe

19/12/2016 - 22:04

 

 


  Te tamari no Atua (La nascita di Cristo figlio di Dio) olio su tela (96x131,1 cm)  1896  Paul Gauguin 

 
PARLIAMO DI:

- 1 Dalla capanna di Gauguin alla grotta di  Molina di Quosa 

 

- 2 Il Presepe

 
Dalla capanna di Gauguin alla grotta di  Molina di Quosa
Continuando l’itinerario artistico della nostra rubrica, ci è sembrato interessante celebrare le prossime feste natalizie con due proposte che ritengo significanti ed originali per gli occhi e per lo spirito.
Prima proposta
Mi riferisco al momento propizio per guardare o riguardare l’immagine del quadro Te tamari no Atua (La nascita di Cristo figlio di Dio); un’inedita scelta iconografica dell’artista Paul Gauguin che rappresenta la natività in modo insolito e poco convenzionale. L’opera che è ispirata da un episodio reale della vita dell’artista (il primo dicembre 1896, la seconda compagna tahitiana del pittore, la quattordicenne Pahura, mise al mondo una bambina che non superò l’anno di vita), mostra una donna polinesiana elevata al ruolo di Madre di Cristo. A rivelare la natura divina di questa nascita, che viene trattata dal pittore francese con incredibile, prosaico naturalismo, le due aureole della Maria polinesiana e del piccolo Gesù.
Questa trasposizione pittorica della Natività cattolica in un ambiente tahitiano, ci offre l’immagine di una Madonna dai tratti indigeni, quasi una bambina; la sua figura sola, il suo composto abbandono su una coperta gialla che diventa un alone di luce intorno al corpo ricordano all’artista la ragazza dormiente nel letto nuziale. Il piccolo seno è nudo ed un pareo azzurro scuro le copre i fianchi lasciando le gambe scoperte, la pelle olivastra, i capelli scuri sparsi sul cuscino ed il capo circondato da un’aureola rendono sognante ed evocativa l’atmosfera del quadro. Ai suoi piedi dorme un gatto bianco che sfuma nell’azzurro come il bianco della camicia di una delle donne presenti. Le ombre verdi sulla coperta ed i blu dominano il fondo. Questa vergine tahitiana sogna solo di essere madre, non è neppure inginocchiata come in molte natività della iconografia cattolica, non adora il suo divino bambino, è umana, dorme, riposa come le donne tahitiane nelle loro capanne. Il bambino è tenuto in braccio da un’altra figura femminile seduta accanto al letto. Sullo sfondo, a destra, due buoi vicino ad una mangiatoia richiamano un altro elemento iconografico tipico delle Natività. La semplicità della scena crea un’atmosfera in cui si contempla tranquillamente una situazione sospesa tra il sacro e il quotidiano.
 
Seconda proposta
 
Un breve, reale viaggio nel nostro territorio.
Nel magico spazio di una grotta, che non descriverò per lasciarvi godere pienamente la sorpresa, il signor John Ayers allestisce ogni anno un incantevole ed originale presepe. Gli elementi che lo compongono hanno origini più disparate, spesso creati da artisti di tutto il mondo e di tutte le epoche sono allocati in una penombra mistica ad indicare con la loro eterogeneità un modo segreto, tollerante, unico, di relazionarsi con il mistero di una buona vita.
Per raggiungere questo luogo da Molina di Quosa imboccare la strada panoramica (SP 61) in direzione Ciapino, subito prima della località Freghino (circa 500 m), sulla sinistra c’è lo sbocco di Via dei Molini. Parcheggiata la macchina sulla SP scendere per Via dei Molini fino a trovare (circa 200 m) un tornante con una casa bianca, da qui imboccare il sentiero (è pubblico) che si trova di fronte alla casa e seguirlo sino ad una scalinata che conduce all’ingresso della grotta.


 

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Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

23/12/2016 - 11:53

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Quello che pareva trasparire da questo comunque affascinate dipinto trova riscontro nella biografia di Paul Gauguin di David Sweetman in cui il pittore viene definito "rinnegato, sifilitico,pedofilo"

"Sweetman descrive Gauguin come il primo turista del sesso, un uomo che "trattava le donne come puttane" salvo poi immortalarne le bellezze carnali sulla tela. Le isolane erano frutti che andavano consumati e goduti senza preoccupazione per il futuro"