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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Vecchiano
Il primo premio della quinta edizione del Premio Baldassari va
alla giornalista Cinzia Colosimo

20/12/2016 - 14:17

Il primo premio della quinta edizione del Premio Baldassari va
alla giornalista Cinzia Colosimo
 
Vecchiano – Si è svolta sabato 17 dicembre, nella Sala Consiliare del Comune di Vecchiano, la cerimonia di premiazione della quinta edizione del concorso dedicato a Chiara Baldassari, la giovane videoreporter di Report, prematuramente scomparsa nel 2005.

“L'iniziativa è stata promossa dal Comune di Vecchiano in collaborazione con l'Associazione Arsenale di Pisa, il Corso di Laurea in Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione dell'Università di Pisa e La Casa della Donna, e patrocinata dalla Regione Toscana, dall'Ordine dei Giornalisti della Toscana e dalla Provincia di Pisa”, ricorda il Sindaco Massimiliano Angori. “La vincitrice di questa edizione è stata la giornalista Cinzia Colosimo, con Worklife balance, la ricerca di un diritto”, aggiunge il primo cittadino.
“Il tema di questa edizione del premio Chiara Baldassari è stata la conciliazione vita- lavoro, che per molte di noi non è solo un tema, ma un modo di vivere quotidiano”, afferma l’Assessora alle Pari Opportunità, Lara Biondi. “Siamo donne, madri, lavoratrici ed abbiamo pure qualche sogno nel cassetto, viviamo dunque una vita di "conciliazioni; sempre di corsa, proiettate facendo, su quello che dovremo fare subito dopo. Nonostante ad agosto il Parlamento Europeo abbia sancito che la conciliazione vita-lavoro è un diritto, la strada da fare è ancora molto lunga e per lunghi tratti in salita; mi auguro che unendo forze ed intenti, riusciremo a faticare un po’ meno nel quotidiano e che riusciremo ad avere pari opportunità, partendo tutte dalla stessa linea ideale: quella di un diritto riconosciuto e messo in atto da tutte le parti interessate. Parlando di questo premio io l'ho sempre chiamato "il premio di Chiara", perché è suo, è lei che ricordiamo, la sua passione, il suo impegno per i temi sociali e la sua voglia di un mondo migliore, che poi è anche la nostra”, aggiunge l’Assessora Biondi.

“Da sempre mi sento molto vicina a questo premio ed è un onore fa parte della sua giuria, sia per Chiara, sia per il tema trattato quest’anno, che tocca da vicino tutte noi donne”, spiega la giornalista de La Nazione, Cecilia Morello. “Purtroppo la strada da fare per garantire le stesse opportunità a tutte le donne è ancora lunga ed ecco perché è importante che ci siano occasioni come questa per parlarne “.

 
Infine, il commento della vincitrice: “Con Rita Biancheri, docente dell’Università di Pisa, ho cercato di far emergere l’aspetto culturale della conciliazione, come tema che attraversa i generi e prefigura nuovi modelli di relazione”, spiega la giornalista Cinzia Colosimo. “L’aspetto economico è stato affrontato tramite proiezioni e dati statistici di riferimento illustrati da Natalia Faraoni, ricercatrice dell’Irpet, mentre quello del welfare aziendale compare con il racconto, di Michela Poli dell’Ifc-Cnr, di una sperimentazione nazionale su uno strumento di management chiamato “Family audit”.

Un ritaglio è dedicato alle madri single, che rappresentano uno spaccato significativo della società, dato che i minori che vivono con genitori single (spesso le madri, ndr) in Italia sono quasi il 13%.

Qui c’è l’esperienza di Giuditta Pasotto, imprenditrice e creatrice di un social network dedicato ai genitori single, che si chiama appunto “Gengle”. Sono andata, infine, alla ricerca di famiglie eterosessuali con figli minori, in cui la divisione dei lavori domestici è distribuita in modo più equo fra donne e uomini, con l’obbiettivo di far emergere le strategie personali, i percorsi per trovarle ed i risultati che producono”. 

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