Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Questa è più facile da comprendere?
Mi scuso per la solita ingarbugliataggine che metto a corredo (spesso? a volte?) delle e nelle mie foto, come la precedente, ed ecco quale doveva essere il motivo delle “lucine”: la rifrazione solare.
Dalla brina del 5 gennaio si è passato al disgelo del 14, l’umidità notturna dallo stato solido, ghiaccio, è ritornata a quello liquido, gocce, e tutto sulla stessa pianta e alla stessa ora: l’alba.
A quell’ora il sole radente illumina il cisto, in questo caso, e tutte le goccioline che ornano le sue foglie che diventano un incredibile festone di palline colorate, bianche come l’aria, rosse come i raggi che penetrano, verdi come i pini che le coprono e blu come il cielo che sovrasta, componendo infinite tonalità di colori.
Questo è visibile alla tua iride, ma non sempre a quella (!) della macchina fotografica.
Chiudi o apri, veloce lento o velocissimo, flash (rifiuto filtri e cavalletti), provi e riprovi e a volte ritorni il giorno dopo perché il sole si muove “veramente alla tolemaica” e riflessione e rifrazione cambiano velocemente.
Non ti resta altro che ricorrere all’aiuto della tecnologia e scurire la foto fino a far apparire solamente gli oggetti più luminosi: ecco la 14!
Oggi la fortuna mi ha aiutato ed ecco il risultato.
Foto naturale, senza artifizi.
Voi cosa e come avreste fatto nel primo caso?