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Cascina
Regresso & Disinformazione: non deve essere questo il destino di Cascina

19/1/2017 - 18:23

Regresso & Disinformazione: non deve essere questo il destino di Cascina


I gruppi consiliari di maggioranza, Fratelli d’Italia, Lega Nord e Forza Italia, portano in Consiglio Comunale di Cascina, la proposta di eliminare la Consulta per le pari opportunità e la democrazia di genere, giudicandolo uno strumento che "promuove e sostiene unicamente una presenza femminile, svolge non meglio precisate ricerche sulla differenza di genere e lascia trasparire una sospetta intenzione di propagandare la teoria gender all'interno delle scuole". E al Politeama di Cascina venerdì 20 gennaio si terrà un incontro, promosso dalla Lega Nord, dal titolo "Gender e omodittatura, colonizzazione ideologica".
Due segnali preoccupanti, due spie che a Cascina stanno governando il regresso e la disinformazione.
La proposta di abolire le “Pari Opportunità” sostenuta dal sindaco di Cascina, la leghista Susanna Ceccardi, è un atto discriminatorio e offensivo nei confronti dell’intera comunità. La Consulta è un organo che accoglie tutte le rappresentanze politiche; ma non solo: anche soggetti esterni che vogliano partecipare e portare un contributo all’applicazione delle politiche di parità di genere.

Tra le proprie finalità c’è quella fondamentale di promuovere la democrazia di genere e combattere le discriminazioni. Ma Ceccardi ha un’altra idea di democrazia: “Le pari opportunità non passano dalle consulte, dalle nomine o dalle seggioline rosse ma si conquistano sul campo“. Cosa intende la leghista? Forse che le donne vittima di violenza se la sono andata a cercare? Vuole introdurre tecniche di autodifesa? In Italia ogni tre giorni in media una donna viene uccisa dal fidanzato, convivente o marito; ogni giorno le donne subiscono odiose discriminazioni sul lavoro; ogni giorno migliaia di cittadini italiani sperimentano soprusi e violenze perché omosessuali.
Più che proporre di abolire organi deputati a proteggere e a diffondere cultura dovremmo pensare piuttosto a come intervenire con determinazione e senza indugiare sulla formazione emotiva e culturale degli uomini, fin dalla loro infanzia, per fare una vera prevenzione di questa dilagante violenza.
 
La “teoria del gender” rappresenta poi un’invenzione dell’ultimo decennio che ha il chiaro scopo reazionario di impedire l’emancipazione da un lato delle donne e dall’altro delle persone gay, lesbiche e transessuali. Gli effettivi inventori della cosiddetta “ideologia gender” sono organizzazioni e movimenti politico-religiosi estremisti che dicono di muoversi “in difesa della famiglia tradizionale”. Propagandare la “teoria del gender” a loro giudizio avrebbe lo scopo di trasformare bambini e bambine in piccoli automi “neutri”, confusi sulle loro identità, per sedurli, plagiarli e istigarli alla promiscuità. Il “gender” che vorrebbe insinuarsi nelle scuole, sotto le mentite spoglie dei progetti di educazione sessuale mirerebbero a sovvertire la famiglia “naturale”, quindi a favorire tutte le possibili aberrazioni sessuali, sociali ed educative!
 
Ma la “teoria del gender” non esiste! Si fa riferimento in modo volutamente distorto agli studi di genere, proponendone una visione scorretta e falsata. Il termine “teoria del gender” per altro è una traduzione caricaturale del termine inglese gender theory, in cui però theory non significa “una teoria” ma l’“insieme degli studi teorici”.
Un delirio di concetti e pensieri fra il fondamentalismo, il qualunquismo e l’incultura!
Il cielo si addensa di nubi minacciose sul comune di Cascina: dobbiamo agire perché invece torni il sereno…
 
Paolo Sarti, pediatra - Consigliere Regionale Sì - Toscana a Sinistra

Fonte: Tiziana Nadalutti
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