Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Profughi, accoglienza: cosa avviene a Pisa.
Lunedì 13 febbraio l'assessore al sociale del Comune di Pisa, Sandra Capuzzi, in un'audizione in II commissione ha rilanciato l’idea dell’accoglienza diffusa, basata su piccoli gruppi di profughi sparpagliati nel territorio. Questo metodo, più articolato e con diversi costi dai centri di accoglienza per il maggior numero di operatori e di strutture di cui necessita, garantisce tuttavia una migliore integrazione e, quindi, una maggiore sicurezza.
Ma guardiamo i numeri. Nella nostra provincia ci sono 1251 profughi richiedenti asilo dei quali 815 sono ospitati all’interno della cosiddetta Società della Salute della Zona pisana. Il primo dato che salta gli occhi è che, nella Zona pisana, con una popolazione di 202.774 abitanti concentrata in poco più di 570 kmq quadrati, sono ospitati i due terzi dei profughi mentre sono solo 436 quelli distribuiti nelle altre zone della provincia dove vivono circa 216.000 persone in più di 1800 kmq. Spicca tra tutti il dato di San Giuliano con 310 richiedenti asilo, un numero simile troviamo a Pisa con 314 e infine c’è Cascina che ne accoglie 111. Negli altri comuni della Zona pisana, 36.960 residenti distribuiti in circa 200 kmq, sono ospitate non più di 80 persone. Sinistra Italiana concorda sulla necessità di risolvere i problemi veri, anziché fare campagna elettorale; si concorda sull’importanza dell’accoglienza diffusa e sulla collaborazione con il prefetto, piuttosto che ostacolarlo e subirlo come sembra voler fare la nuova sindaca di Cascina.
Non possiamo non notare, in ogni caso, che anche tra gli stessi comuni amministrati dal PD c’è chi ha seguito il canovaccio dell’assessora e chi, invece, no. La sproporzione nelle presenze dei profughi tra la Zona pisana e le altre parti della provincia è palese come lo è la disparità all’interno della stessa.
È utile che si riunisca un tavolo con il prefetto e i sindaci dei comuni della provincia per passare dall’emergenza ad un’accoglienza diffusa che possa garantire, non soltanto una migliore e più facile integrazione, ma anche una maggiore sicurezza e nuove opportunità di lavoro per i nostri giovani chiamati a lavorare come operatori nelle nuove strutture.