Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
La foto non è datata ma dai vestiti del ragazzo lungo la strada, coi pantaloni "alla zuava", sembra abbastanza antica.
La stradina su cui si trova forse è quella che porta sul monte.
I pantaloni alla zuava, detti anche knickerbockers, sono pantaloni ampi, arricciati, e rimboccati sotto le ginocchia.
Prendono nome dagli zuavi, che indossavano una divisa i cui pantaloni erano ampi e a sbuffo. Il nome knickerbockers deriva invece da quello dello scrittore Dietrich Knickerbocker, che nel romanzo Storia di New York (1889) descriveva gli immigrati olandesi con questo tipo di pantaloni.
Zuavi (in francese Zouaves) fu il nome dato ad alcuni reggimenti di fanteria in diversi eserciti e in diverse epoche.
Il nome viene da quello di un gruppo di tribù berbere dell'Algeria, che in arabo erano denominate zwawa.