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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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"Quarta guerra mondiale"
di Robinson

12/3/2017 - 19:39

Se non ve ne siete accorti, siamo in piena terza guerra mondiale, anzi quarta se si assume la guerra fredda del secolo scorso, fra NATO E Patto di Varsavia,  quale vero e proprio conflitto, conclusosi con la dissoluzione dell’unione Sovietica, e la costituzione della attuale federazione russa.
 
Cosi come quella, questa tenzone è asimmetrica e originale, combattuta in maniera insolita e non convenzionale, non ci sono solo fronti di guerra, trincee,  linee di fuoco e belligeranti armati, ma propaganda sui social, fanatismo, integralismo religioso, attentati sanguinari e assurdi, stragi di civili inermi, diffusione di panico e paura, efferatezze gratuite, conflitto etnico e sociale, incomunicabilità religiosa, distanza e rifiuto culturale, razzismo, discriminazione, esclusione sociale, migrazioni epocali, sfruttamento economico, tragedie personali e civili, rancori e incitamenti anacronistici a jyad , guerre sante, estremo sacrificio, martirio in nome della fede e della vera religione, che per ognuno è la propria.


Ci sono tutti i presupposti e gli ingredienti, per poter affermare tranquillamente sia in atto l’ennesimo scontro di civiltà, una ridefinizione complessa e dolorosa di confini e di ruoli, dove le parti in commedia, del resto già edita nei secoli passati, si invertono, e gli allora progrediti e raffinati  musulmani,  passano al ruolo meno evoluto di barbari fanatici, all’attacco di una comunità cristiana, agiata e prospera, più avanzata, solida economicamente e militarmente superiore, ma stanca, smarrita confusa ed incerta.
 
Una guerra apparentemente squilibrata a favore dell’occidente più strutturato e organizzato, se fosse combattuta in maniera convenzionale dai due schieramenti, ma incerta e problematica, con tutti gli esiti possibili e le soluzioni  aperte,  vista la strategia sfuggente , l’ambiguità e la spregiudicatezza, il fervore e la passione religiosa, la declinazione della dottrina islamica, favorevole al sacrificio che incoraggia azioni suicide, potenzialmente devastanti e facilmente realizzabili, da una platea crescente di accoliti, e simpatizzanti che trovano motivo di riscatto individuale, e rinnovata fierezza identitaria, resurrezione civile e sussulto di dignita’ di coscienza, nell’adesione a questo disegno perverso….
 
Se i prodotto finale è la paura, l’insicurezza, la fuga dalle responsabilità e dalle tradizioni civili, il panico e il ripiegamento  su posizioni difensive, modificando cultura, modo di vivere, atteggiamenti sociali, rinunciando alle nostre liberta, ai costumi e tradizioni, alle prerogative che ci distinguono e rendono diversi, alla tolleranza e all’accoglienza, all’inclusione e rispetto dell’altro, spiace dirlo, ma il califfato ha ottenuto successi insperati e quasi impossibili che ipotecano la vittoria finale, almeno in prospettiva.
 
Alleati inconsapevoli e potenti catalizzatori di un disastro annunciato dl sapore epocale e dalle conseguenze in tutto simili a quelle della regressione della civiltà dopo la caduta dell’impero romano, sono loro malgrado, i movimenti razzisti e sovranisti, i populismi proliferanti in Europa, nati per reazione diretta,  con strategie liberticide e respiro corto, soluzioni irreali e semplicistiche che definire  demagogiche e inconcludenti è un eufemismo.
 
Unico risultato tangibile, l’evoluzione, anzi degenerazione concreta  verso una società conflittuale e rancorosa, comunque estranea, asfittica, aliena all’eredità dei nostri padri….
 
E quando si perde l’identità, e la testa, si è destinati a soccombere perché già questo è un segno di debolezza, ben lontano dalla forza composta, che una civilta vitale e propositiva esprime ed è necessaria in questi casi.












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