Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Parlando di Pisa e di Livorno, città geograficamente distanti un tiro di schioppo, ma lontane in modo siderale per atteggiamento di vita e filosofia dell’esistenza, non si può trascurare l’accesa rivalità e ostilità preconcetta, immotivata, ma profonda e assolutamente non epidermica, che pervade le due popolazioni nei rapporti reciproci.
Intendiamoci, la Toscana è la regione dei campanili, financo dei quartieri e delle contrade, delle contese locali, delle realtà comunali, delle lotte fratricide fra guelfi e ghibellini, dunque la singolare dicotomia tra la citta Alfea e quella labronica, si innesta su una lunga tradizione di rivalità e vivaci dispute, consuetudine al confronto acceso, propensione al litigio , al contenzioso futile e gratuito, all’antipatia fraterna e reciproca tra borghi e villaggi.
Tuttavia la contesa e il dissidio tra Pisa e Livorno, trascende ogni altra tradizione, esonda e tracima in modo incontrollato e anarchico, trasuda nelle azioni della vita quotidiana, nei comportamenti e negli atteggiamenti, diventando esperienza liberatoria di popolo, esercizio di riaffermazione di una precisa identità, etnica, sociale, di appartenenza quasi tribale di gruppo…
Livorno, citta affacciata impudicamente sul mare, si lasca voluttuosamente abbracciare dalle sue suggestioni, anzi si abbandona al piacere dei sensi, in una carnalità generosa, vivendo alla giornata e seguendo logiche del carpe diem, della dissipazione ed abbandono al puro godimento nell’attimo fuggente, sviluppando un fatalismo concreto e un energia primordiale, che confluiscono nel carattere sarcastico e anticonvenzionale, irrispettoso e goliardico delle sue genti…
Pisa, algida e nobile, onusta di glorie marinare, ricca di memorie storiche gloriose, di monumenti spettacolari, centro universitario di eccellenza, polo di ricerche d’avanguardia, consolidate tradizioni civili, titolare di un carattere fiero e intollerante alle prevaricazioni, gelosa della sua autonomia e capacita decisionale, nonché del suo passato, di fiera dominatrice del Mediterraneo e competitrice di Firenze a livello regionale….
In realtà, i motivi del contendere sono stati concreti e pulsanti, fin dalla fondazione di Livorno, ad opera dei fiorentini, vittoriosi su Pisa, ma timorosi della sua forza e sospettosi di rivincite.
Lasciarono che la citta declinasse lentamente nelle attività economiche e favorirono l’interramento progressivo del porto, preferendo costruirne uno ex novo all’imboccatura meridionale, di quello Alfeo, in località Triturrita dove sorgeva da sempre, il villaggio di Santa Maria de Liburnae, pisano a tutti gli effetti…
Da quel momento ogni successo e progresso livornesi, comportarono un ridimensionamento di Pisa, lanciando i labronici con un certo successo a protendersi nell’ emulare le gesta della rivale, senza mai riuscirci appieno, innescando in questo modo astio e rancore vicendevole, che non si sono attenuati nel tempo…
Per un livornese, ribadire l’ostilità per Pisa, ed inventare nuovi sberleffi al suo indirizzo, è una pratica quotidiana, una prova iniziatica, una legittimazione di appartenenza, un meccanismo di rafforzamento di coesione sociale identitaria.
Specularmente i pisani si consolano per la perdita del rango passato, accanendosi sulla causa apparente del loro declino….
Ma si critica e si interagisce con chi si ama e per assurdo le “pesanti attenzioni” reciproche, ribadiscono l’effettiva fratellanza, sintonia
e comuni intenti, di genti orgogliose e fiere, che hanno bisogno del proprio alter ego, come del pane e dell’acqua, per definire una precisa proiezione di se stessi nel mondo….