Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Il nostro vivere emozionale con i cani, compagni del nostro percorso esistenziale, si trova in molti libri. Da quelli mirati al facile successo editoriale come “Io e Marley”, che si basa sulla tenerezza suscitata dalle imprese del grosso labrador, protagonista assoluto del libro (questa razza tra l’altro è diventata un vessillo del “possedere umano“) e quelli in cui i cani sono invece parte di una storia, fatta di esseri viventi, di scelte, di dolori, di guerra e di pace. Del nostro stare con i piedi e con le zampe in questo mondo e condividerne il fluire. Il primo cane che si trova nel mezzo di una storia è Immacolatella dell’ “L‘isola di Arturo“.
Arturo Gerace condivide con lei la solitudine dell’abbandono parentale e quel suo crescere inquieto. Imma rappresenta l’abbraccio consolatorio quasi materno. Poi ci sono i cani di Romana Petri. Quelli che mi appartengono idealmente. Duarte che annusa il vento sotto la porta, riconoscendovi l‘odore sconfinato della libertà. (Donna delle Azzorre) e Vinciguerra, sfrenato e selvaggio, furioso con il mondo come se prevedesse l’alito violento che investirà la sua famiglia. (Per tutta la vita). Infine il racconto che per primo mi ha fortemente emozionato “Padrone e cane“ di Thomas Mann. Sembra la descrizione di un rapporto rigidamente padronale ma fra le pieghe il cane Bauchan viene fuori con tutte le sue sfaccettature animali, quelle che lo rendono unico, irripetibile, in completa autonomia dall’uomo, dal suo volere assoggettante. Io sono così, veniamoci incontro.
Se il mio cane potesse esprimersi anche con le parole mi direbbe:
Non mi esibire e quando ti chiedono di che razza sono digli “cane” e a quel tuo conoscente che ti ha detto che hai fatto un’opera buona a prendermi digli che eri tu ad aver bisogno di me. Certo l’opera buona non l’ha fatta lui che si è allevato un cane “educato“ alla completa sottomissione. La storia del capobranco lasciamola alla natura. Io e te camminiamo insieme nel nostro vivere comune. La mia libertà di cane mi dice di fare le buche, sotterrare le mutande se ci riesco, e ringhiarti se mi fai incazzare. Poi ti voglio bene perché te lo meriti. Naturalmente ne voglio di più a tua figlia perché so che è la persona più importante per te. Ti lascio passare il fatto che non mi permetti di leccare i bambini e che non rispondi mai al tuo amico veterinario che dice che sono un cane difficile e fa le battute sul fatto che sono sempre vivo. Tanto lo sa anche lui che è meglio farmi il vaccino fuori dall’ambulatorio, perché altrimenti come minimo gli ci piscio dentro. Anche il guinzaglio ti concedo, per la salute degli altri cani e poi via, mica tutti vogliono animali tra i piedi! Sono il tuo cane ideale, senza dubbio!