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È possibile dipingere il silenzio?
Gavia ci prova con le immagini dei mondi che lo evocano.

In un tempo fatto di parole, porre l’attenzione sul silenzio è riflettere su quello che forse più manca oggi: l'ascolto, il saper ascoltare. 
Questa nuova mostra di Gavia vuole essere come l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Abbiamo  scelto di diffondere il materiale del Festival di bioetica non solo per il tema di questo anno che riguarda così da vicino il futuro anche di noi donne ma  per onorare  la numerosa partecipazione femminile nella organizzazione e in tutti i  vari ambiti degli interventi che ne farà un Festival di grande interesse per noi donne .

per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Di Umberto Mosso
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Di Mario Lavia
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Di Mario Lavia
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Di Umberto Mosso
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Da un intervista a Raffaella Paita-Italia Viva
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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E settembre vien danzando
vien danzando alla tua porta:
sai tu dirmi che ci porta?
Tante uve, bianche e nere
fichi e mele con le pere
e di zizzole .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Fabrizio Rondolino
25 aprile: l ‘Anpi non trasformi la festa di tutti nella rabbia di pochi

21/4/2017 - 0:29

POLITICA


25 aprile: l ‘Anpi non trasformi la festa di tutti nella rabbia di pochi

Escludere di fatto la comunità ebraica romana dalle celebrazioni del 25 Aprile organizzate dall’Anpi – per di più considerandola, al pari dei palestinesi o dei cingalesi o dei filippini, una delle tante comunità straniere che vivono nella Capitale– è un fatto di una gravità inaudita, che getta un’ombra triste e cupa sulla più bella di tutte le feste, la Festa della Liberazione dal nazifascismo.
I fatti sono noti: negli anni passati hanno sfilato nei cortei dell’Anpi anche gruppi di manifestanti filopalestinesi inneggianti a Hamas, che hanno insultato e aggredito più di una volta i cittadini che sfilavano sotto le bandiere della Brigata Ebraica.
E’ dunque ragionevole che la Comunità ebraica romana – dei 1023 deportati ad Auschwitz ne tornarono appena sedici – quest’anno abbia chiesto di non accogliere nella manifestazione chi inneggia al terrorismo e aggredisce gli ebrei: ma l’Anpi capitolina ha rifiutato, e la Comunità ha scelto di organizzare un’altra manifestazione, cui tutti sono naturalmente invitati.
Siamo qui ad un completo capovolgimento della storia. Mentre infatti il contributo alla Liberazione dato dalla Brigata Ebraica, forte di 5000 volontari, è fuori discussione, “il Gran Mufti di Gerusalemme Amin al-Husseini, una delle più alte autorità dell’Islam sunnita – ricorda lo storico Giovanni Sabatucci sulla Stampa di oggi – fu alleato e amico di Hitler e lo incoraggiò, per quanto era in suo potere, a perseguire fino in fondo il programma di sterminio del popolo ebraico”.
Com’è possibibile che l’Anpi preferisca i filo-terroristi di oggi (e filo-nazisti di ieri) ai combattenti antifascisti e antinazisti colpevoli soltanto di sventolare una bandiera su cui campeggia la Stella di David?
L’involuzione politica, culturale e persino antropologica dell’Anpi, nata per difendere e diffondere i valori della Resistenza, è a dir poco drammatica. Non più casa di tutti gli antifascisti, l’associazione ormai “si muove troppe volte – come scrive su Repubblica un altro storico illustre, Guido Crainz – come organismo politico di una sinistra che non c’è più. E, talora, di una sinistra sbagliata”.
Anziché costruire intorno al 25 Aprile la più grande unità di popolo, l’Anpi romana ha scelto la strada della divisione, della discriminazione, dell’emarginazione. Ma la Resistenza e la Liberazione non sono un patrimonio esclusivo dell’Anpi, né l’Anpi può pretendere di rappresentare la memoria collettiva di un popolo, radicata in milioni di famiglie di ogni credo politico o religioso. Potrebbe però evitare, questo sì, di trasformare una festa di tutti nella rabbia di pochi.

Fonte: Fabrizio Rondolino
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23/4/2017 - 7:39

AUTORE:
Meme

Non é ammissibile che una comunità e a maggior ragione quella ebraica, visto il ruolo "privilegiato" di vittime di un piano di sterminio, che oggi sfila sotto la sua bandiera ogni anno al 25 aprile venga attaccata, fino al punto di prevedere di far cordoni di sicurezza per difenderla dai fascisti rossi nostrale e di importazione. Questo é quello che accade da anni alla comunità ebraica che festeggia la fine del nazifascismo. L'Anpi qualche domandina se la dovrebbe fare, dove state? Cosa ricordate? Quali sono i vostri obiettivi? Io un po di pietà per quello che dite di rapprentare la provo, purtroppo non ho fiducia che ci riflettano troppo.
Anche a Vecchiano vedo ragazzotti di paese che di domande non sono avvezzi a farsene molte, salvo prodigarsi a far a approvare assurdi ordini del giorno contro la paccottiglia kitsch con le icone del regime, salvo difendere gli attualissimi fascisti rossi.

22/4/2017 - 13:55

AUTORE:
Ergo

....vien prima del 4 dicembre e quest'anno sarà uguale.
Quindi se Carlo Smuraglia era dal giugno 2016 che si adoperava per "ricucire" con gli assenti a Roma alla manifestazione ANPI del 25 aprile 2016.
Cosa c'incastra tirar fuori ora la posizione di Smuraglia sul Referendum Costituzionale del dicembre 2016?

Buon 25 Aprile a tutte le brigate Partigiane e a tutti i soldati Italiani, Americani, Brasiliani, Inglesi, Russi e tutti che con il loro sacrificio han liberato l'Italia dal nazifascismo.

22/4/2017 - 11:43

AUTORE:
vecchianese 4

fabrizo rondolino è noto e affermato giornalista politico che oltra ad un suo blog scrive su diversi quotidiani italiani di centrodestra . Per questo motivo non penso che abbia inviato al La Voce del Serchio questo sua articolo ma sono molto più propenso a pensare che la redazione, o parte di essa - con tutta la sua legittimità - abbia deciso di pubblicare questa posizione sull'accaduto piuttosto che altre altrettanto reperibili in rete. La Voce avrebbe potuto fare anche altre scelte pubblcando ad esempio i tanti articoli che difendono la scelta della complessità dei manifestanti romani (dal PD ai movimenti di sx) o, meglio ancora, pubblicarne due opposti e poi con una nota redazionale schierarsi. Se la mia ricostruzione è plausibile, è lecito pensare che la Voce, a questo punto, sia schierata contro l'ANPI e non certo a sua difesa. Personalmente mi ha convinto molto la posizione espressa dal BDS Italia che nella lettera di solidarietà a Smuraglia offre prima una ricostruzione storica dei motivi che hanno portato a questo "scontro Romano" e poi senza indugi si schiera con coloro che hanno rifiutato la presenza delle bandiere dello stato di israele alla manifestazione. Tutto ciò mi fa sentire molto in sintonia con Vecchianese 3

22/4/2017 - 7:58

AUTORE:
Meme

Quali attacchi scusi? Esprimere opinioni significa attaccare? Ha una strana idea della libertá lei, caro Vecchianesi n.3.

21/4/2017 - 23:10

AUTORE:
Vecchianese 3

È molto triste assistere a questi attacchi da parte della voce del serchio.

21/4/2017 - 12:44

AUTORE:
meme

L'ambiguità dell'Anpi fa male alla memoria e alla democrazia. Ormai si son trasformati in una associazione politico culturale con precisi obiettivi, sovente strumentalizzano la storia per fini politici.
Niente di male, ma basterebbe che lo facessero fuori dalla sacra neutralità nella quale si nascondono, quella di unici depositari della verità storica e mnemonica.