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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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"Paga tu che pago anch'io"
di Robinson

21/5/2017 - 18:26

"Paga tu che pago anch’io…cronaca surreale ma non troppo"


La cassazione opera una rivoluzione epocale del costume sociale, sentenziando che in caso di divorzio la parte, cosiddetta debole, abbia diritto ad alimenti che ne garantiscano la sola sussistenza, e non più lo stesso tenore di vita condotto fino a quel momento, insieme alla controparte.


Pochi giorni dopo, aggiustando il tiro, un altro tribunale, dispone che la signora Veronica, abbia invece il diritto a 2 milioni al mese, versati dall’ex coniuge famoso, perché  essendo questi uno degli uomini più danarosi del pianeta, tale esborso risulta irrilevante nei suoi bilanci, mentre sia sicuramente essenziale, per la madre dei suoi primi tre figli.  (NB anche loro già miliardari)


Solo ieri, un altro pronunciamento, raccoglie grandi consensi, e stabilisce una volta per tutte, ciò che avrebbe dovuto essere ovvio, ma che per provincialismo, inerzia, ignavia o peggio, per paura di esporsi alle conseguenze, per viltà dei responsabili politici (tutti senza eccezioni) era colpevolmente ignorato, d’ora in poi sussiste l’obbligo per i cittadini extra comunitari, di integrarsi con gli indigeni, adeguandosi alle leggi , ai costumi e alle usanze della terra che hanno scelto liberamente come patria d’elezione.
(nella fattispecie viene vietato ad un indiano, di andare in giro con un coltello che assomiglia di più ad una scimitarra, nascosto nei calzoni e qualche maligno sarà pronto a sostenere, che la sentenza è una tutela per le possibilità procreative del condannato!) 


Ma ci sono sentenze di ogni genere, che dettano giurisprudenza futura, e come tali dunque incideranno profondamente nella cultura e nel vissuto di tutti.


Recenti sentenze, che creano precedenti vincolanti nel giudizio, hanno permesso variazioni significative nei regolamenti condominiali, consentito la denuncia per diffamazione, rilevabile anche solo nel titolo di articoli sui mass media, chiarito e normato ambiguità e aspetti poco trasparenti del dettato codificato e risolto conflitti palesi  nel merito o nelle attribuzioni, fra leggi diverse e con lenta ma inesorabile progressione stanno plasmando la società dell’immediato futuro.


Ora bisogna chiarire e intendere che legiferare non è compito degli ermellini, che non possono pronunciarsi con sentenze in contraddizione con le fonti del diritto, la cui gestazione resta un’esclusiva del parlamento e del potere politico, quindi una questione squisitamente legata teoricamente alla volontà popolare, ma la verifica del significato autentico e della traduzione del dettato e del disposto nell’applicazione quotidiana, calata nella realtà di tutti i giorni, invece sono il pane per i loro denti.


Laddove la legislazione è ambigua, carente, insufficiente, superata o contraddittoria e in conflitto con se stessa, è opportuno che si diano indicazioni di merito autorevoli, chiarimenti, interpretazioni univoche definitive, prima che l’esercito di azzeccagarbugli, particolarmente agguerrito nel nostro paese non a caso, alla luce di quanto già detto, ne approfitti insinuandosi tra i cavilli, le eccezioni, i sottintesi, le disposizioni aggiunte, quelle stralciate, per stravolgere il significato e rivoltare il diritto piegandolo all’interesse particolare.   
 
La magistratura ha anticipato i tempi, per quanto le è stato possibile, con una rilettura ed interpretazione esaustiva, per altro di fatto obbligata della materia giuridica, visto le oltre 70 000 leggi tutt’ora in vigore.
Leggi obsolete e superate dai tempi, spesso in contraddizione, o per contro vuoti legislativi che configurano gravi disagi e danni ai cittadini, colmati e risolti con sentenze brillanti, che riscoprono e attualizzano lo spirito ed il significato che animò i relatori, non sottraendosi all’onere delle motivazioni, producendosi in un notevole sforzo, abbinato a talento professionale, sensibilità e civismo, applicando la dove non fosse bastato, integrazioni massicce di fantasia e di buon senso.


Adoperandosi in molti campi, interessandosi a molteplici categorie umane, situazioni e contingenze, il contributo del potere giudiziario, ha segnato spartiacque significativi nella gestione amministrativa, politica, istituzionale, correggendo fenomeni del costume, occupandosi della tutela della salute, supplendo egregiamente anche alle esigenze di contenimento di allarmi sociali di particolare rilevanza e grande impatto sull’opinione pubblica.


Con un azione assidua e mitezza equilibrata nei riguardi di chi esercita il diritto alla legittima difesa, comprensione per chi si adopera nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei riguardi di temi di particolare valenza etica, quali il diritto alla morte assistita e all’eutanasia, la liberalizzazione delle droghe leggere, l’attenzione per i diritti civili, i temi sociali ed economici, il bullismo, individuando e definendo allarmi sociali come il mobbing, lo stalking, etc etc.


Eppure in passato, anche personaggi pseudo eminenti, spacciati per statisti, grazie alla penuria degli stessi sul patrio suolo, con sarcasmo sferzante hanno affermato che: "In Italia le leggi si applicano per i nemici, mentre si interpretano per gli amici”, rivelando con poche parole, un atteggiamento ed una propensione  assai poco democratica e cristallina, unitamente ad una bassa vocazione morale e una tendenza alla spregiudicatezza, che universalmente mal si conciliano con i Diritto con la D maiuscola, intendendosela meglio con l’arbitrio, l’opacità delle azioni, la discrezionalità familista, tipica di un certo paternalismo deteriore. 


Sentenze che vanno, sentenze che vengono, in un paese dove la politica non sa o non vuole fare scelte precise, il parlamento latita occupandosi di pure questioni di equilibrio di potere, o affronta con il contagocce questioni aperte da decenni, senza reale volontà risolutrice, ma in maniera strumentalmente focalizzata alla polemica in cerca di consensi, la magistratura supplisce esercitando un ruolo che esonda le sue competenze, ma attenua il disagio, aggiorna la legislazione  alla sensibilità corrente, mitiga le lacune e cambia il costume nazionale, spesso in meglio.


Con un’azione anonima, umile, indefessa certosina, sistematica e continua, sgretola e reinterpreta, aggiorna e declina  l’essenza e lo spirito delle leggi, con sagacia, prudenza, saggezza, a volte coraggio, spesso intuizione, carità di patria, buon senso, e intelligenza…


Il RAGIONAMENTO pur VALIDO SU SCALA NAZIONALE  complessiva, presta il fianco a qualche critica, derivando dai mille pronunciamenti locali, dei singoli magistrati, e dunque può capitare risulti contraddittorio, tortuoso, incoerente.


Il sistema però regge e nonostante la scarsità dei mezzi a disposizione, le difficolta di interpretazione di leggi spesso ambigue o mal concepite e alla loro ridondanza  nel numero eccessivo, in stratificazioni non omogenee dei provvedimenti, da cui la scarsa organicità d’insieme, forse volutamente studiata e perseguita, più probabilmente dovuta a maldestra incompetenza,  diventa spiegabile però se si riflette sulla parcellizzazione del dettato, che si adatta ad ogni situazione, categoria sociale ed economica, disponendo qua, ciò che vieta più in la, facendo intendere, ciò che non può essere divulgato, cioè che è stata fatta una legge che accontenta tutti.


I romani, padri del “Diritto” erano usi a dire, DURA LEX, SED LEX, i nostri legislatori con l’abuso e l’ipertrofia legislativa, hanno creato le premesse per il ritorno all’opacità dell’arbitrio e alla discrezionalità, che consegna il potere in poche mani in maniera illegittima, lo sforzo  dei giudici allora appare ancor più encomiabile e contrasta la perniciosa tendenza.
 
La domanda “delle cento pistole” come usava dire un noto giornalista siciliano, anglofono e viveur, che si impone con urgenza dunque è, “per quanto" ancora resisteranno mettendo il dito nella fessura della diga in presenza della piena?....speriamo ci siano toppe sufficienti!

 

 
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