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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di GIUSEPPE TURANI
Il missile bagnato

22/5/2017 - 13:17

                        IL MISSILE BAGNATO


La bomba di de Bortoli su Etruria non scoppia.

Si eccitano solo i grillini.
di GIUSEPPE TURANI 

 La Banca Etruria, irrilevante istituto toscano, continua a seminare le sue vittime. Le prime risalgono addirittura al 2015, quando la banca, insieme a altre tre, va in crisi. E’ un affare locale, di non grande importanza, ma poiché il vice-presidente (con nessuna delega operativa e zero poteri e conoscenza di quel che facevano là dentro) è il papà del ministro Boschi, si scatena l’inferno.
Di colpo la banca Etruria diventa il centro del mondo, il covo dei poteri forti. Forse segretamente posseduta dal Bilderberg o dalla Trilateral. E quindi, giù a testa bassa. La povera Maria Elena chiamata giustificarsi in parlamento (addirittura) a seguito di mozione di sfiducia presentata dai soliti grillini (instancabili inseguitori di mulini a vento), indagini di ogni tipo. Alla fine, com’era prevedibile, vengono rinviati a giudizio un po’ di boss locali. Ma non il papà Boschi: di quello che accadeva in quella banca, dove rappresentava i coltivatori diretti,  nulla sapeva. Era lì perché a loro spettava un posto, ma solo per quello. E tutto finisce.
Intanto, in Italia accade di ogni cosa. Renzi perde il referendum e il posto di presidente del Consiglio, Maria Elena da ministro diventa sottosegretario alla presidenza del Consiglio. In Francia Macron vince le elezioni.
Il nuovo caso Etruria, scatenato dall’ex direttore del Corriere, Ferruccio de Bortoli, nasce sulle stesse premesse sbagliate: dall’idea cioè che quella banchetta sia stata uno dei centri del nuovo potere renziano. Mentre era solo un istituto mal gestito, con pochi soldi. Un affare insomma da delegare alla Guardia di Finanza più che alla politica: soldi prestati agli amici, investimenti sballati, cose così, tipiche di ogni banchetta di provincia.
Ferruccio nel suo nuovo libro spara un missile che, nelle sue intenzioni, forse, doveva essere una specie di bomba atomica, l’arma finale contro il potere renziano: nel bel mezzo della crisi la bionda ragazza avrebbe chiesto a un famoso banchiere (il capo di Unicredit, con bilanci da paura, un disastro) di comprare l’Etruria, per mettere un lastra di piombo su un possibile scandalo.
Ma già qui si intravede che a de Bortoli è scappata l’acqua per l’orto.  La storia appare poco credibile. Perché rivolgersi a Unicredit, banca nei guai profondi, e a un amministratore delegato che da lì a non molto sarebbe stato cacciato proprio per via dei pessimi risultati? Si può immaginare una Boschi scema fino a questo punto, che chiede di comprare l’Etruria all’unico banchiere che semmai vorrebbe essere comprato lui stesso? E così scioccherella da abusare del suo ruolo istituzionale per mettere a tacere uno scandalo di cui parlava  tutta l’Italia tutte le mattine. Nemmeno Di Maio sarebbe stato tanto sprovveduto.
E infatti il missile “fine del mondo” di de Bortoli si sgonfia nel giro di poche ore. Maria Elena Boschi, convoca un paio di avvocati di grido e minaccia una querela di quelle toste. De Bortoli, a quel punto (mentre si dice sicuro delle sue prove) fa una marcia indietro senza uso di specchietto retrovisore. Dice che Maria Elena si è interessata alle sorti dell’Etruria, come è giusto che faccia un deputato per quello che accade nel suo collegio. E tenta un incontro con il sottosegretario per arrivare a un chiarimento pacifico. L’incontro viene rifiutato. Meglio andare per le vie legali: che de Bortoli porti in aula i suoi testi.
A questo punto, il missile “fine del mondo” (renziano) di de Bortoli è già pieno d’acqua e, come quelli nord coreani, si inabissa” davanti ai suoi piedi.
Ma ci sono i soliti cacciatori di mulini a vento. I grillini, con in testa i due Sancho Panza, Dibba e Di Maio, chiedono subito le dimissioni di Maria Elena. Dimenticano, nella fretta di portare a casa almeno uno scalpo, che per i sottosegretari non sono previste mozioni di sfiducia. In più, presentano la loro alla Camera, dove è sicuro che perderanno (e dove avevano già perso).
Quasi per forza d’inerzia o pigrizia mentale ai grillini, che stanno a giocare con il loro sub-missile bagnato e inutile, si aggiungono Speranza e Bersani, con toni solenni: è ora di fare un passo indietro (rivolti alla Boschi). Un coro di risate sommerge queste tardive prove di virilità.
In conclusione, de Bortoli non sarà ricordato come il Bob Woodward italiano ma al massimo come un Kim Jong-un. Dibba e Di Maio, come avanguardia militante di una truppa che manco sa leggere il regolamento della Camera. Bersani e Speranza, se mai avessero avuto una possibilità di rientrare nel Pd, se la sono giocata inseguendo un missile che non si è mai alzato da terra.
Stupisce che persone dotate di una certa esperienza (bene o male stanno in parlamento tutto il giorno) si comportino così da sprovvedute. Ma c’è una spiegazione. A loro di Banca Etruria, de Bortoli e della stessa Maria Elena, non importa nulla. Quello che vogliono è la testa di Renzi. Anzi vorrebbero vederlo fuggire sulla corvetta Baionetta, come il re, e non sentirne più parlare.
Ma questo non accade, e allora si aggrappano a tutto, anche ai missili bagnati, a qualsiasi cosa, al primo che lancia un sasso. E a ogni lancio fallito sprofondano ancora un po’.

Fonte: UOMINIEBISNES.it
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26/5/2017 - 7:57

AUTORE:
La jena

...mia televisione , domenica , ho visto una persona , intervistata da Giletti , che non vedeva l ' ora che nascesse la commissione d' inchiesta sulle banche per ristabilire verità e giustizia . Accidenti , mi son detto , questo c' ha le p... , chissà cosa vien fuori ora .
Purtroppo per i suoi fans è arrivato il mercoledì , e alla Camera , dove è stato chiesto ( dal M5s ) di mettere subito in discussione il provvedimento per varare la famosa commissione , cosa che il tanto vituperato Senato ha già fatto , la maggioranza di governo ha votato contro sostenendo che non è una priorità per il Paese.
Posto che lo penso anch'io ( e chi se frega dirà qualcuno ) mi pare che qui si faccia come le galline zoppe : si canta bene e si razzola male .
Ma allora , il Magnifico e la Dea aretina , la vogliono la verità o lasciano che a difenderli siano tipi come Turani ( chi ? ) e Lavia ( ari chi ? l ' accento va sulla i ) ? A meno che non ci sia del bruciato nella teglia dell arrosto. ..
Ps. È passato un altro giorno , ma di querele non c'è traccia...

24/5/2017 - 23:10

AUTORE:
La jena

...lettore , mi spieghi il senso del tuo scritto ? No perché assomigli parecchio a quello che imperversa sempre sulla Voce e che salta sempre sui carri giusti....è un ni tocca Renzi o quelli vicini perché se no se n'ha a male...

24/5/2017 - 11:27

AUTORE:
Stanco

Dai retta... ce ne sono di migliori che si possono leggere e magari riflettere. Con questo ci viene solo la nausea.

24/5/2017 - 9:17

AUTORE:
Lettore

Io spero che sulla VdS non ci sia par condicio e cioè: articoli di Travaglio, Barbacetto e gli ex direttori e vice direttori dell'Unità che al tempo del primo Travaglio creduto di sinistra come il suo gionale FQ che ha si lo stesso titolo e loro lo stesso cognome i veri Colombo e quelili, ma han saltato il fosso e quindi quando mi servono un caffè al bar pretendo zucchero ed al massimo miele x indolcire e non sale o peperoncino da versare nella tazzina.
Leggere i giornali non è obbligatorio per nessuno poi questo addirittura è gratis, quindi non c'è tradimento come se acquistassi il giornale della CEI e trovassi indirizzi di "certe massaggiatrici"

Ps, tenere il conto di quanti Turani sono apparsi nel decennale della vdS è da certosini

24/5/2017 - 1:13

AUTORE:
La jena

Prego il redattore che ha scelto di pubblicare l' articolo di Turani di avvertirlo di quanto segue : De Bortoli non ha fatto nessuna marcia indietro , ha detto che lui le sue notizie le difende e che non ha problemi ad andare in tribunale ( 8 e 1/2 della Gruber ), in carriera ha già avuto 116 querele e ne ha persa una . Al contrario la sig. Boschi , a due settimane dall ' uscita del libro , non ha ancora presentato querela . Eppure minacciava fuochi e fiamme . Il problema è che se la questione va avanti e la notizia è vera la signora Boschi , da ministro , ha mentito al parlamento dicendo di non essersi mai interessata della banca . Quindi sarà il caso che si decida , perché più tempo passa , peggio è per lei...è pure per noi ,aggiungo io .
Tornando a Turani , il suo articolo somiglia a una velina di regime , un po come gli articoli del Giornale quando governava il Cavaliere , ed è anche distorto dal punto di vista della notizia . Il padre della sig. Boschi , in quanto vicepresidente della banca , è indagato , con altri , per il fallimento , è stato multato , insieme ad altri , dalla Banca d'Italia per incapacità gestionale . Mi pare che ce ne sia abbastanza invece di minimizzare la cosa come fa , Turani , nel suo scritto .
Mi sa che il missile tanto bagnato non sia...

22/5/2017 - 17:33

AUTORE:
Lettore del Forum VdS

Vedo che vengono passati anche dei copia/incolla "bonari" contro la ex ditta bersaniana sul Forum VdS e se non sono offensivi: passano tranquillamente ed il tutto serve anche ad alimentare il dibattito "bonario".
Certo in Siria, in Turchia, in Libia hanno altri problemi e...avessero loro un governo come quello del conte Paolo Gentiloni Silveri-Angelino Alfano sarebbero meno "stanchi"

nb, ieri ho letto un opinione di Maini Riccardo che afferma:
Ovviamente gli anti-militaristi, i pacifisti non faranno mancare le loro critiche e non mancheranno certamente le polemiche strumentali e sterili sui militari guerrafondai, fanatici guerrieri.
...e allora? dov'è la polemica strumentale sui fanatici; forse al bar dopocena!?

22/5/2017 - 15:24

AUTORE:
Filippino

Con questi articoli siete patetici, con più serietà nella scelta di giornalisti indipendenti vi qualifichereste maggiormente.

22/5/2017 - 14:11

AUTORE:
Stanco

Questo Turani, con le sue finto-ironiche scadenti filippiche difensive sta diventando un ospite fisso in questa rubrica. Segnalo al solito redattore appassionato che esistono articoli difensivi molto più intelligenti.