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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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Indaco il colore del cielo
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Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Storia
Operazione Barbarossa

22/6/2017 - 18:11


Operazione Barbarossa è il nome in codice della strategia militare con la quale l’esercito tedesco invase l’Unione Sovietica il 22 giugno del 1941. L’Operazione Barbarossa fu fortemente voluta da Hitler, che ordinò il più grande impiego di uomini e mezzi della storia militare. La sua visione dell’espansione tedesca prevedeva una guerra senza fine nella quale l’acquisizione di nuovi territori e la sottomissione delle popolazioni che li abitavano, dovevano portare ad una crescita e ad un arricchimento della Germania.

 

Il nome in codice fu ispirato dalle gesta dell’imperatore germanico Federico Barbarossa.


I tedeschi uscivano da anni di crisi economica e frustrazione sociale, che li aveva resi terribilmente pericolosi.La vendetta della Germania contro le potenze che decretarono il suo triste destino fra le due guerre mondiali, a causa dei trattati i pace, fu insaziabile. Inoltre, il conflitto con l’Urss avrebbe permesso a Hitler di accumulare più risorse per sferrare un attacco decisivo contro l’Inghilterra, unica potenza che ancora gli resisteva in Europa.


Un’altra ipotesi è che Hitler volesse abbattere il comunismo, ritenuto un male quasi al pari dell’ebraismo, e pertanto volesse intraprendere una guerra contro l’Unione Sovietica al fine di cercare, in seguito, un’alleanza con gli Stati Uniti e l’Inghilterra.


Hitler però si sbagliava: l’Inghilterra, infatti, grazie all’ostinazione di Churchill, creò un’alleanza con Stalin che costò la guerra ai tedeschi. E’ comunque complesso e difficile sintetizzare tutti i motivi per i quali una nazione come la Germania è stata trascinata in una guerra folle contro un colosso come l’Urss. Tuttavia, un elemento in più che aiuta a ragionare su quegli anni, riguarda la necessità del governo bolscevico di espandersi verso occidente per esportare la rivoluzione comunista e, più concretamente, per conquistare zone di influenza come la Danimarca, la Finlandia, la Polonia e la Jugoslavia, minacciando di fatto l’esistenza stessa del nazismo.


A Hitler questo aspetto non era sfuggito e, dopo il patto Ribentropp-Molotov che creava un’apparente alleanza fra i due Stati, era diventato palese ai tedeschi quanto i russi in realtà mirassero ad un espansione molto aggressiva in Europa. Da qui, la necessità, peraltro sempre espressa da Hitler, di annientare il comunismo.

Erano preparati i due eserciti al conflitto che avrebbe concluso la Seconda Guerra Mondiale? Sicuramente fra le due forze in campo, i tedeschi erano quelli più preparati e meglio organizzati, benché numericamente inferiori. Tuttavia il loro punto debole era il doppio fronte, l’impossibilità di affrontare la sfida sia sul fronte occidentale che su quello orientale per un tempo troppo lungo. Per questo era necessario, per l’Alto Comando tedesco, organizzare una guerra lampo che sfruttasse a proprio favore l’estate russa per piegare il nemico, sconfiggerlo, derubarlo degli approvvigionamenti e concentrare le truppe sul fronte occidentale, in vista dell’inevitabile attacco degli Stati Uniti.

Un volta decisa la data precisa dell’attacco, 22 giugno 1941, anniversario della marcia dell’esercito napoleonico per invadere la Russia dello zar Alessandro I, l’Alto Comando tedesco iniziò a riunire uomini e mezzi verso i confini orientali e a ridosso dei territori sovietici. Siccome era ancora in vigore il patto Ribentropp-Molotov, che prevedeva, fra le altre cose, anche la reciproca non belligeranza fra i due Stati, l’esercito tedesco dovette comunicare ai suoi omologhi sovietici che il movimento delle truppe serviva solo ad ingannare gli inglesi.

 

L’esercito tedesco, che comprendeva circa tre milioni e mezzo di uomini ed era composto da centosettanta divisioni, era stato suddiviso in tre diversi gruppi di armate. Il primo aveva il compito di conquistare i territori situati a nord, compresa la città di Leningrado, il secondo gruppo doveva conquistare i territori della Russia centrale e impadronirsi di Mosca, mentre la terza ondata, avrebbe dovuto attraversare la Russia meridionale.

 

L’attacco iniziò la mattina del 22 giugno, quando lo Stato Maggiore ordinò l’avanzata contemporaneamente di tutte le divisioni. I russi schierarono centocinquanta divisioni, composte da un numero maggiore di uomini rispetto all’esercito germanico, circa quattro milioni e mezzo. Mentre i mezzi corazzati e le truppe terrestri si muovevano sul territorio russo, metà dell’aviazione sovietica veniva annientata dalla Luftwaffe.

 

La tattica della guerra lampo e della velocità nell’accerchiamento del nemico, permise subito ai tedeschi di ottenere una serie di vittorie che sembrarono, al mondo, definitive. Infatti, l’Armata Rossa ebbe enormi perdite e non riuscì a contenere l’iniziale sfondamento delle truppe terrestri tedesche. In dicembre, i tedeschi erano già a Mosca. L’idea iniziale dello Stato Maggiore e di Hitler di poter sconfiggere la Russia grazie alla velocità della loro strategia, sembrò essere vincente. In questo modo si sopperiva all’unico ostacolo che aveva impedito a Napoleone dei vincere: la velocità prima che arrivasse l’inverno.
 
Non fu, però, sufficiente: l’esercito tedesco non riuscì a sconfiggere l’Unione Sovietica. Anche in questo caso il generale inverno ebbe la meglio sugli avversari. Perché?

 

Da una parte perché, malgrado le prime intenzioni del Führer, le truppe tedesche partirono in ritardo. Sarebbe stato meglio, infatti, partire a maggio ma il fronte italiano, che in Grecia stava mostrando poche capacità offensive, costrinse Hitler a rivedere il suo piano e a ritardare l’attacco. Inoltre, durante l’avanzata ci furono molti ritardi, dovuti al ripiegamento delle truppe tedesche che dovevano reprimere le sacche di resistenza dell’esercito russo, che non erano state colpite dal primo attacco. Questo ritardo, che rallentò soprattutto l’avanzata verso Mosca, fu una delle cause della sconfitta. L’inverno russo bloccò i tedeschi, com’era accaduto nel 1812 a Napoleone.

E così la Russia riuscì a sconfiggere sia Hitler che Napoleone. Le conseguenze della sua vittoria furono però assai diverse. Quando nel 1812 lo zar Alessandro I sconfisse Napoleone, la Russia aumentò la sua influenza sull’Europa. La vittoria di Stalin, invece, trasformò l’Unione Sovietica in una super potenza mondiale, la cui influenza si distese su tutta l’Europa orientale, dando avvio a quel meccanismo competitivo che portò in pochi anni alla folle corsa agli armamenti nucleari e alla contrapposizione dei due poli. Fu una conseguenza naturale, dovuta al fatto che senza l’Unione Sovietica non sarebbe stato possibile per gli Alleati vincere la Seconda Guerra Mondiale.


Stati Uniti e Inghilterra, infatti, malgrado le loro capacità belliche e le risorse di cui disponevano, non sarebbero mai riuscite a sconfiggere l’esercito tedesco e i suoi alleati se Stalin non avesse aperto un secondo fronte. L’Operazione Barbarossa, comunque, si concluse con un fallimento, malgrado in seguito, dopo un inverno devastante per le truppe tedesche, venne decisa l’Operazione Blu che aveva lo scopo di raggiungere il Mar Caspio. La controffensiva sovietica costrinse i tedeschi a ripiegare, permettendo ai russi di invadere mezza Europa. Iniziava così un nuovo capitolo che avrebbe avuto come apice la Guerra Fredda.



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22/6/2017 - 21:22

AUTORE:
gio'

in realtà già nel mein kampf, hitler aveva rivelato le sue intenzioni strategiche di lungo periodo, fra cui la principale prevedeva una espansione ad est, dove polacchi e russi erano considerati subumani, per creare uno spazio vitale alla Germania....

perciò la conquistare mirata allo sfruttamento delle risorse cui avrebbero provveduto gli indigeni superstiti, calcolati in funzione delle necessita, gli altri venivano brutalmente massacrati perché inutili....

i tedeschi avrebbero colonizzato queste terre ed erano spinti ad avere mogli e molte amanti, per fattrici Dell uomo nuovo, o razza ariana, considerata superiore...

i polacchi più remissivi erano stati ridotti in schiavitù e s occupavano della produzione di armi, e delle necessita dei campi di sterminio di cui era costellata la Polonia...

lo spazio vitale occorreva alla Germania per compensare l'influenza di inglesi nelle aree anglofone, dei francesi nel mondo definito meticcio e francofono, degli spagnoli in sud America, degli americani....

la produzione tedesca arrivo a 20 000 carri armati superiori tecnologicamente a quelli russi ma anche americani, mentre gli alleai ne produssero 100 000

i t34 russi sono considerati i carri che hanno vinto il conflitto anche se grossolani e rozzi venivano fatti affluire in continuazione al fronte e riuscivano a mettere i difficoltà i panzer tigre, quanto di meglio fra i carri medi...

i russi svilupparono nuove tecniche di combattimento che prevedevano lunghe avanzate a tenaglia dietro le linee tedesche per circondarle e farle a pezzi, e il successo fu favorito da Hitler che dette ordine ai suoi feldmarescialli di difendere ogni palmo di terreno, con una guerra statica , quando erano stati i tedeschi ad inventare il blitz krieg... ma Adolfo fece danni dappertutto Fortunatamente, e commise errori strategici madornali, in Africa, in Francia, in Russia parecchi altri, in cielo e in mare, era un pessimo stratega, e d'altronde a parte dell'esercito era stato solo caporale.... in occidente era convinto che lo sbarco del D day sarebbe avvenuto intorno a Calais e tenne immobilizzata una divisione dei panzer a Parigi, ignorando per un intera giornata lo sbarco in Normandia, considerato un bluff....

fu sempre lui a trasformare i me 323 supersonici in caccia bombardieri che appesantiti annullavano il gap con l aviazione alleata, blocco la produzione di razzi anti aerei, autorizzo in ritardo la costruzione di super u-boot, e via discorrendo,

per la cronaca i tedeschi condussero esperimenti nucleari a buon fine facendo brillare due atomiche nelle foreste del nord, a febbraio del 45, anche se avevano una concezione diversa dalle americane , e avevano meno potenza, se fossero state montate sul missile balistico proposto da won Braun, avrebbero avuto gittata sufficiente a colpire new york...
per fortuna con i suoi errori si può dire abbia affondato lui stesso l'incubo di un reicht millenario....
curiosa poi la questione dello stile dei monumenti colossali innalzati per celebrare la potenza germanica, superiore si ma costretta ad ispirarsi alla solennità di quelli romano imperiali...