Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Se andate in Sardegna vi diranno che è una Coa de lepura tradotto in Coda di lepre come in certe parti di Toscana, ma diventa Coda di sorcio in Puglia a Barletta e anche Coda di volpe mentre Cuda di gatta è a Catania insieme a Cuda di lepru e Cunigghiulu ad Avola, Fieno meschino in Val di Chiana, Jattareddu in certe parti della Sicilia, Laguro dai botanici d’Italia, Mazzaredda a Modica, Mussi Mussi in Sardegna, Mustacci di militare in Puglia, Piumino inToscana e in gran parte d’Italia e ancora Scagghiuledda in Sicilia.
Mia madre li coglieva d’estate sulla spiaggia di Bocca di Serchio per farne ornamento in quella che era cucina salotto sala da pranzo camera mia ingresso e li tingeva di celeste rosa verde e giallo ed era l’unico bell’ornamento della casa.
Per Lei erano le code di topo o topini ed ora li guardo con una morsa al cuore ed una gioia negli occhi e mi tengo i due contrasti stretti stretti senza che uno sovrasti l’altro.