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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di BRUNO VESPA
Il fronte dell'odio

2/7/2017 - 21:04

       Il fronte dell'odio

Roma, 1 luglio 2017 - Tema: come cacciare il segretario del Pd eletto due mesi fa dopo primarie alle quali hanno partecipato 1.800mila persone. L’avessero dato agli esami della maturità, sarebbe stato più difficile di quello sul poeta Caproni. Perché la soluzione non c’è. 

 

Renzi fu eletto con un consenso superiore alle attese e chi lo ha votato sapeva benissimo di scegliere al tempo stesso – e a norma di statuto – il segretario del Pd e il candidato premier del partito. In questo periodo, Renzi ha patrocinato e ottenuto un accordo con gli altri partiti principali (M5S,Forza Italia e Lega Nord) per una legge elettorale proporzionale con sbarramento, programmando le elezioni a settembre.

Qui il segretario ha commesso due errori.

Ha immaginato che Grillo resistesse alle pressioni della base contrarissima a un accordo con lui e Berlusconi. Ha sottovalutato l’istinto di sopravvivenza di centinaia di parlamentari per niente disposti a rinunciare a sei mesi di stipendio.
Il terzo errore è stato di sottovalutare l’impatto delle elezioni amministrative di domenica scorsa, in cui il Pd ha perso i sindaci di due capoluoghi simbolo (Genova e L’Aquila) e di altre 28 città importanti o significative. Ma immaginare che questo scalfisca le ambizioni e i diritti dell’uomo significa non conoscere né l’uno né gli altri.
Romano Prodi e Walter Veltroni non si riconoscono (e si capisce) in "questo" Pd così diverso da quello fondato dieci anni fa al Lingotto di Torino. Ma rappresentano essi stessi due Pd incompatibili tra loro: Prodi, un centrosinistra largo, dall’Ulivo all’Unione; Veltroni, un partito a vocazione maggioritaria, inquinato a suo tempo dalla inutile e fuorviante alleanza con Di Pietro, ma perfettamente in linea con la tradizione europea.
Il problema è che in questi anni una spaventosa crisi economica e le fatali insufficienze delle coalizioni tradizionali hanno fatto crescere un terzo incomodo fatale: il Movimento 5 Stelle, che malgoverna quasi dovunque, è stato castigato più del Pd alle ultime amministrative, ma gode tuttora di un consenso nazionale molto importante. Anche Renzi concepisce un Pd a vocazione maggioritaria: il problema è che questa è politicamente impossibile. Il segretario resta comunque al centro dei giochi.
Giuliano Pisapia è un gentiluomo, ha lasciato un buon ricordo come sindaco, ma il movimento che verrà battezzato oggi a Roma è destinato a togliere un po’ di voti al Pd senza raggiungere un livello idoneo a costituire una coalizione maggioritaria di sinistra.

Sembra nato, insomma, più per far perdere il Pd alle elezioni che non per costituire con esso una simbiosi vincente. Se non altro perché la sua politica è molto diversa da quella con cui Renzi – bene o male – ha avuto i consensi che ha avuto.
All’ondata montante di chi dice che il segretario non è idoneo a governare il Paese ("Unfit", scrisse l’Economist di Berlusconi), Renzi ha risposto ieri dicendo "fuori i vecchi capibastone e i loro protettori". E ciascuno faccia il suo identikit. Sembra non esserci spazio che per l’odio.

 

Basta vedere la sostanziale indifferenza con cui la sinistra interna ed esterna al Pd ha archiviato l’incredibile macchinazione giudiziaria del caso Consip.

E sull’odio non si è mai costruito niente di buono.

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6/7/2017 - 23:54

AUTORE:
Uno che ode di rimbalzo e un c'infila..alle volte.

...evisto chi liè "la jena" di mezzanotte.
Penzavo (con la esse zetata) che l'ulato fusse der rcane dello Scatena...'nvece!??

6/7/2017 - 23:36

AUTORE:
La jena

Il punto è che io con questi non ci governerei mai , tant'è che nel 2013 , quando Letta fece il governo con Berlusconi , lasciai la tessera del Pd . E non la riprenderò mai più !
La mia maggioranza è solo di sx o giù di lì , se c' è bene , altrimenti me faccio una ragione .
Grazie per il giovane , ma ormai...

6/7/2017 - 6:42

AUTORE:
Bruno Baglini

Caro "giovane" Leonardo.
E' evidente che la maggioranza che si è formata contro il governo e la maggioranza parlamentare (lo dicono i numeri 40 a 60) i 60 hanno bocciato la proposta di riforma che riguardava la seconda parte della Nostra Carta Costituzionale ma, Bertelli Leonardo, Riccardo Maini, Glauco Sbragia, Mauro Tolaini, Bruno Baglini, Nicola Fratoianni, Renzi Matteo, Brunetta Renato, Matteo Salvini, Grillo Giuseppe, Meloni Giorgia, Emanuele Macaluso e tanti altri possono approvare insieme le regole di una legge elettorale che riguarda tutto il popolo Italiano, ma non tutti assieme possono governare anche se formano una maggioranza (vedi l'Unione che, si erano sulla carta tutti da una parte, ma sembrava e basta). Con questi sarebbe peggio, non ti ci vedo con la Meloni, poi posso "anche" sbagliare e non sarebbe la prima volta, ma Leonardo fratello d'italia? hmm....


La maggioranza: la "tua maggioranza" con Salvini, D'Alema, Bersani, D'Attorre, Civati, Brunetta, Meloni, Salvini è una maggioranza che può dir solo NO! ma non potrà governare.
E questo non lo dice solo Bruno Baglini di Migliarino.

Questo è il punto.

6/7/2017 - 0:43

AUTORE:
Leonardo bertelli Migliarino

Se avere idee e progetti diversi da un altro vuol dire essere " Anti ", allora sono " Anti " . Ma qui non c ' entra nulla , qui è questione di diversità di vedute , politiche e di merito .
Se Macaluso , nella manifestazione di Roma , ha visto solo anti renzismo , problema suo , ma di certo non è stato solo questo . E poi Macaluso non è che sia l ' oracolo .
Comunque è inutile continuare a menarla con la faccenda del Senato , il referendum ha detto NO . Chi ha la maggioranza determina le cose , la democrazia funziona così . O questo vale solo per Renzi e soci ( quando governano ) ?

4/7/2017 - 0:56

AUTORE:
Bruno Baglini x E. Ma

(ANSA) Emanuele Macaluso, storico esponente della sinistra, ha trovato "deludente" la manifestazione di Piazza Santi Apostoli. "E mi dispiace di doverlo dire - afferma intervistato dal Messaggero - Pisapia è una persona saggia.
Ma ho sentito una serie di interventi, a cominciare da quello di Bersani, del tutto privi di prospettiva politica e di governo". "Voglio dire che, puntando tutto sull'anti-renzismo, non si va da nessuna parte!".
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Come vedi caro Leonardo, Emanuele Macaluso da ragione a chi l'ha, come del resto feci io con Berlusconi quando voleva abolire il doppione Camera-Senato.
Berlusconi sostenne per primo la riforma Boschi che aboliva il doppione e la ragione era: 960 persone che andavano/vanno a Roma in parlamento ed appena arrivano, accendono i loro tablet e continuano il lavoro fatto in treno o a casa.
Invece, tre volte al mese andar li e approvare quel che le commissioni parlamentari han prodotto e più funzionale e con notevole risparmio.
Invece. Il governo non fece niente per riabilitarlo Senatore e...lui usci dal governo e sabotò le riforme.

Le riforme non le può fare un solo partito contro 12 e Il furbo D'Alema lo sapeva e cosi fu che votò insieme al Berlusconi &. puntando tutto sull'anti-renzismo.

4/7/2017 - 0:31

AUTORE:
Leonardo bertelli Migliarino

...riusciti anche il prof. Corbino , già lo avevi pubblicato per i voucher , torna comodo anche ora . Purché parli male di D ' Alema e altri , e bene di chi sappiamo tutti . Senti un po il professore se la Casa del Popolo di Migliarino , per non dire di quella di Vecchiano , o altre , sa a chi darle , così , tanto per fare du risate .
Comunque , aspetto ancora una bella poesia di Sandrino .

3/7/2017 - 7:13

AUTORE:
BdB x Mario Corbino

Badampopò; copio ed incollo, vadappescà du' arselle, poi ti racconto quella dell'ex amico di Sandro Bondi; Berlusconi Silvio che...aveva ragione anche lui.
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– I dubbi tra “Cherchez la femme” e “Follow the money”.
Riferendosi al violento confronto fra gli anti-Renzi, a quanto sembra destinati a giocare “Insieme”, e l’ex premier, da poco trionfalmente rieletto Segretario del PD, un poliziotto francese direbbe subito: “cherchez la femme”. Il vecchio detective di New York che riuscì a incastrare Al Capone direbbe invece: “follow the money”. In questo caso il francese sbaglierebbe di grosso: tutto c’è nel rancore di tanti contro Renzi, tranne il motivo passionale. Quindi vincerebbe l’americano, perché seguendo le tracce del denaro, si troverebbero molte spiegazioni, anche se i gestori del malloppo di cui oggi parliamo vantano notevole esperienza e qualificati consiglieri, capaci di muovere milioni di euro senza lasciarne traccia alcuna. Quindi, se parliamo di denaro, chiediamoci anzitutto di quanti soldi stiamo parlando. Ve lo dico subito, senza tema di smentite: parliamo più o meno di 500 milioni di euro. A tanto infatti ammonta il tesoro dell’ex PCI/PDS, e per dirlo con chiarezza, del vecchio partito comunista italiano. Un bel gruzzolo, con il quale si potrebbe acquistare un grattacielo di venti piani a Manhattan, un transatlantico a Singapore, o un super aereo presidenziale per Bersani, capace di assicurare lunga vita anche a uno scombinato come Trump. Si potrebbe anche elargire a diecimila famiglie italiane in povertà assoluta un buono da 50mila euro ciascuno. Trattandosi poi dei beni del vecchio partito comunista questa soluzione sembrerebbe la più azzeccata, soprattutto se esibita come “dono della sinistra”. Perché proprio stamattina mi viene in mente di raccontare questa vicenda? Perché ho avuto occasione di rivedere un vecchio resoconto di un giornale, nel quale venivano elencati i beni che nella trasformazione in Partito Democratico, sono rimasti in dotazione al vecchio partito d’origine, e tenuti rigidamente sotto controllo dal tesoriere Sposetti, con la benedizione di D’Alema, sempre presente quando si parla di movimentare importanti tesori altrui.
Ecco il riepilogo dei beni consistenti in denari versati in inattaccabili Fondazioni, e in immobili per un totale di circa 2400 unità da gestire, producendone un importante reddito, e sparpagliate su tutto il territorio nazionale. In totale il patrimonio del partito ammonta quindi a circa 500 milioni di euro, distribuiti in una ragnatela di fondazioni e società immobiliari, con amministratori nominati a vita, esclusivamente per nomina Dalemiana. Tutto finito in mano a decine di fondazioni politiche, non obbligate a pubblicare i propri bilanci, e create a ripetizione con lo stampino da Ugo Sposetti, ex tesoriere del PDS. La faccenda, della quale ero già al corrente, è stata rilanciata sulla stampa il 17 marzo 2017. Stasera, avendo superato il piccolo malore che mi aveva colpito in mattinata, per una pressione sanguigna troppo bassa, sono stato di nuovo tentato di presentare all'Autorità Giudiziaria una denuncia a carico di ignoti, perchè con una approfondita indagine della "Tributaria" si faccia luce su questa ingarbugliata matassa. Mi sembra inoltre che Sposetti di recente abbia girato l'incarico di "tesoriere" a Orlando, e questo spiegherebbe anche il perché il giovanotto di recente abbia cominciato ad alzare la voce. In chiusura direi una semplice battuta: “chi vivrà vedrà.” Io ci sarò! Per gli altri vedremo.

3/7/2017 - 1:08

AUTORE:
Leonardo bertelli Migliarino

Il fronte dell ' odio quale sarebbe ? Tutti quelli che non votano Pd e Renzi ?
O quelli che , democraticamente , si oppongono in parlamento o nelle piazze a politiche ritenute sbagliate ?
Allora son parecchi .
Anche i berluscones , quando erano a corto di argomenti , parlavano di campagne di odio .
La verità è che non si vuole che si disturbi il " manovratore " , ma questa è" la democrazia bellezza ", c ' è anche chi dice no...
P.s. ma dopo Vespa , quando un bello scritto di Bondi ?