Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Nel settembre 2016 il Governo Renzi ha concluso, insieme ai sindacati, il protocollo di intesa sulle pensioni, alla quale sono seguiti provvedimenti del Governo Gentiloni nella legge di bilancio.
Si tratta del raggiungimento di un importante obbiettivo che migliorerà la qualità della vita di molte famiglie e che introduce elementi di equità nel sistema pensionistico.
Tra i provvedimenti approvati il raddoppio della pensione per coloro che ricevevano tra 500 e 600 euro e un massimo lordo di 1100 per le nuove figure pensionistiche, vale a dire per operai non specializzati, addetti dell'edilizia, lavoratori domestici. Dunque ne beneficeranno non solo gli ex dipendenti pubblici, ma anche coloro che lavoravano nei settori a basso salario, per un totale di 3,5 milioni di pensionati. Sono arricchite le quattordicesime, che aumentano del 30% per chi ha un reddito mensile fino a 750 euro. Importante anche l'abolizione di tasse locali o nazionali per chi ha un reddito fino a 8.125 euro, così la cosiddetta “no tax area” viene definitivamente equiparata a quella dei lavoratori dipendenti. Sono solo alcuni degli importanti risultati raggiunti dal Pd e dai sindacati confederali. Il provvedimento, entrato in vigore il 1 luglio, nasce grazie alla saldatura tra la politica partitica, governativa e il mondo sindacale.
E' la dimostrazione che se si lavora con spirito di collaborazione e nell'interesse dei cittadini si possono raggiungere importanti risultati. Questi provvedimenti sono una boccata d'aria, anche per i territori, in un periodo dove gli effetti della crisi si fanno ancora sentire, specialmente per le fasce sociali meno abbienti.