Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Il solito luogo comune vorrebbe l'uomo moderno sempre più emancipato e lontano da quel comune senso del pudore che in teoria (molto in teoria) vorrebbe invece avviluppate su se stesse le civiltà passate, vittime di non si sa quali filosofie repressive. E anche nel campo dell'abbigliamento questo supponente atteggiamento, intriso di prosopopea tutta contemporanea ed illuminista, si rispecchia nella falsa credenza di aver scoperto per primi certi vestiti particolarmente audaci o solo particolarmente comodi.
E' il caso del bikini che, dietro la facciata del due pezzi utilizzati come bandiera di liberazione, cela invece una lunga storia. Tanto che si possono tranquillamente osservare, magari su di un normale manuale di storia dell'arte (e magari cercando i ragguardevoli mosaici siciliani di Piazza Armerina), serafiche signorine intente a fare ginnastica o a farsi belle nei loro ampi bagni con indosso nulla più che due succinti pezzi di stoffa.
Comparso infatti per la prima volta durante il periodo imperiale romano (I-II secolo d.C.), il bikini, da quanto si apprende nella ricognizione storica effettuata da una rivista come "Focus" "non serviva in origine per nuotare, perché all'epoca si nuotava nudi. Né serviva per prendere il sole in spiaggia, pratica diventata abituale parecchi secoli dopo. A quanto pare il bikini era utilizzato soprattutto per l'atletica, la danza e nelle scuole di ginnastica".
Ad ogni modo, per la concezione moderna di tale indumento bisogna aspettare il 1946 quando, in Francia, il 5 luglio lo stilista Louis Réard presenta in una collezione di costumi da bagno un modello che è l'antesignano, il prototipo di ciò che conosciamo noi oggi. Modello rinominato, tanto per dare un'idea dell'effetto (desiderato) che l'indumento poteva suscitare, nientemeno che "atome".
Però si dà anche il caso che proprio quell'anno gli Stati Uniti fecero esplodere nel Pacifico, su di un atollo chiamato Bikini (situato nelle isole Marshall), alcuni ordigni nucleari. Poiché, ovviamente su piani diversi, questo evento fece tanto scalpore quanto l'introduzione del nuovo costume, gli stilisti ribattezzarono l'ormai celebre capo d'abbigliamento con lo stesso nome dell'atollo.
Da allora questo stuzzicante capo del guardaroba femminile è entrato prepotentemente a far parte dell'armamentario seduttivo del gentil sesso, variato e disegnato in mille maniere, alcune delle quali fra le più impensabili (soprattutto da parte di stilisti fantasiosi come Jean Paul Gaultier).
Inizialmente indossato da attrici e cantanti, che lo utilizzarono per esibire le loro forme solitamente perfette (o solo per suscitare un po' di scalpore), con il tempo è diventato "patrimonio comune" delle donne di tutto il mondo e di ogni condizione sociale.