Mi torna in mente la poesia del Pascoli che la mia mamma recitava con voce dolce, enigmatica, evocativa, partecipe, ma anche solenne. Mi pare di risentirla.
Per i miei bambini ho sempre celebrato la festa più bella dell'anno dedicata all'infanzia, quella che più di tutte appartiene alla nostra cultura.
Creavo L'ATTESA , lunga, trepidante.
Quando una squadra a 5 incontra una squadra che giocano in 10 ....eh non ce nè per nessuno; anzi ce nè per tutti.
La sera del 17 luglio nonostante venisse giù l'acqua a catinelle e con un freddo pungente ma con centinaia...ma cosa dico centinaia, erano decine e decine le ragazze pom-pon ai bordi del campo a far tifo per i verdi Siflay.
Il campo di gioco; ma che dico campo...campetto racchiuso da una spessa rete onde evitare che i palloni arrivassero ad ostruire il foro di San Giuliano.
Il portiere dei bianchi, il ventennalmente famoso Calamai che solitamente para anche le mosche...la sera del 17 luglio dumiladiciassette, fu "forato" dopo 16 minuti (quasi 17) dal suo antico compagno di squadra dello SPA Vecchiano; il famoso Baglio detto Gigio (per i suoi estenuanti schiribizzi) e da li fu' tuttun dai e vai in discesa per i verdi e...salita come al Passo di Dante per i bianchi fatti neri.
Poi ci sarà la rivincita? si! i Siflai rivenceranno anche con la Juventusse ar seguro dighino a Toredellago.
....brava anche la nonna del Calamai a fare tre vossoi, un diverso all'altro di tiramisù per festeggiare l'evento finale del torneo.
Viva lo sport, viva l'allegria mista dei primi-secondi e terzi, mentri i quarti eran già a letto (si suppone).
bona