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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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Cucina nostrana... cucina italiana.

29/7/2017 - 9:52


La bistrattata Zucca, l’ortaggio più umile eclettico eterogeneo multiforme dell’orto, offre i suoi bianco e verde a questo piatto italiano dove l’iper-prodotto estero frutto, il Pomodoro, aggiunge il suo mitico tocco di rosso a formare un piatto dai patri colori.
Il sapore vero italico, o meglio ital-nostrano,  viene però dalla superiorità gustativa dell’Anguilla, forzatamente in umido, dove il grasso della carne libidinosamente bianca e saporita, la facilità di assaporarne ogni piccolo pezzo senza il fastidio delle spine che tolgono, a volte, il gusto di mangiare pesce, fanno sì che Lei sia la Regina delle pietanze di prede acquatiche.
Avete mai pensato che l’Anguilla offre la sua vita alla  tavola?
Mi spiego meglio: nessun pesce, sia di mare che di fiume o lago, cambia sapore se pulito da vivo morto o moribondo, essi non si immolano alla cucina, la subiscono, mentre la Nostra vuol essere sacrificata e dare la vita alla immediata cottura.
Nessuno di noi si sognerebbe mai di portare a casa anguille morte da cucinare!
E nessuno di noi si sognerebbe mai di spellarle da morte!
 
Buon appetito!

 

uffa che caldo intorno alla stufa!

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30/7/2017 - 11:06

AUTORE:
Infelix

Adesso fingono di scandalizzarsi e x Pasqua diventano quasi tutti paladini in difesa degli agnelli e poi pasteggiano con aragosta e champagne, quando sanno benissimo che le povere bestie vengono immerse vive in acqua bollente, del resto l'immane prodotto a base di carne che circola in giro in tutti i mega super ipermercati come viene macellato non se lo chiede nessuno?!

29/7/2017 - 20:48

AUTORE:
gio'

Mi ricordo che qualche volta, mio nonno, una cinquantina di anni fa, mi chiamava a reggere le zampe posteriori del coniglio appena ucciso.

dovevo tirarle mentre lui con perizia sperimentata, scuoiava la povera bestiola, a partire da una zampa per finire sulla testa!

Alla fine rimaneva con il vestito rovesciato della pelle, che roteava velocemente mollandolo di colpo, che spediva a tutta velocità' ad appiccicarsi ad un muro.

A me non piaceva molto, e quando potevo facevo di tutto per evitare quell'esperienza, ma devo dire che era un artista, riusciva ad uccidere il coniglio con un sol colpo, senza farlo soffrire inutilmente, ed anche l'atto macabro finale era dettato dall'esigenza di sottrarre la pelliccia all'appetito di bestie domestiche, per poterla conservare in buone condizioni per rivenderla.

Una volta, la crudeltà non era contemplata, si faceva quel che era necessario alla sopravvivenza, semplicemente!

Ricordo il giorno successivo, quando era un piacere pasteggiare con coniglio fritto, di cui rammento ancora la sapida bontà, che non riesco a ritrovare oggi... con la carne d'allevamento intensivo...

29/7/2017 - 18:29

AUTORE:
Asterobelix

E invece io ricordo benissimo che la mia mamma le spellava da vive e loro si arrotolavano ai polsi, poi le deviscerava e infine le decapitava...e da ultimo le tagliava a pezzi e le friggeva...tanté che anni fa andai da Menotto sul lago di Massacciuccoli e lì me le servirono fritte ma tutte intere...ma siccome mi sembravano serpenti, mi fecero senso...forse perché mi tornò in mente il triste iter...

29/7/2017 - 11:33

AUTORE:
Assurancetourix

...quando ho scritto: "mai di spellarle da morte!" non intendevo che "vanno spellate da vive!", non fraintendetemi, ma proprio che le anguille non si spellano, si strofinano bene con cenere, segatura, carta assorbente, carta di giornali, semola, cosa vi pare per levare la viscosità, ma senza spellarle...che diamine!

p.s. mi son dato il nome (appropriato?) del bardo della meravigliosa saga degli indomabili galli, tanto per far seguito ai due ultimi commentatori (o uno solo?)

29/7/2017 - 10:06

AUTORE:
Asterix

Premesso che se l'anguilla potesse sottrarsi al barbaro rituale lo farebbe molto volentieri, magari anche con una sonora pernacchia, altro che immolarsi e sacrificarsi per voi gole profonde e pelose!
...però un bel vassoio di anguille fritte con contorno di zucchini e fiori di zucca fritti e belli croccanti non sarebbe mica da disdegnare...