Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Una ragazza di sedici anni muore per una dose di metanfetamina, una semplice e relativamente economica pasticca di Ectasy. Non era la sua prima dose, come riferito dal fidanzato e dagli amici, ma era una pratica comune durante i fine settimana. Una comune ragazza di sedici anni come tante altre, un fidanzatino con cui fare le foto per Facebook (sempre sorridenti, la dimostrazione, agli altri, di quanto siamo felici!), un po’ di sesso per sentirti grande, e poi lo fanno tutte, un po’ di scuola e poi finalmente il fine settimana dove puoi avere quello che aspetti per tutti gli altri giorni, troppo normali. Non ti bastano un po’ di soldi in tasca, una buona salute e un corpo in forma come solo a sedici anni i giovani possono avere, il tuo bel cellulare comprato da babbo o da nonno, i soldini per la discoteca e per un po’di abiti alla moda.
O non ti accorgi di quello che hai o non ti basta. Allora aspetti il sabato sera, la musica ad alto volume per intontirti il cervello, l’alcool per annebbiare la mente e rimuovere le inibizioni, un po’ di sostanze per accentuare il tutto e farti sentire bene.
Forse basterebbe sentirsi bene durante tutta la settimana per non aver bisogno del sabato. Che è poi una limitazione, non da poco. Chi aspetta il sabato per sentirsi bene vuol dire che probabilmente tutti gli altri giorni proprio bene non vanno. Ora questa povera ragazza aveva perso da poco la madre e una simile tragedia a questa età è sicuramente devastante, ma i suoi compagni di droga non avevano nemmeno questa attenuante.
Poi c’è anche la sfortuna, che c’entra sempre, come quella che ha scelto la 22enne Joana Burns per farla morire alla sua prima dose, l’unica, la prima della sua vita presa per festeggiare la sua tesi di laurea in matematica. Una brava e studiosa ragazza che ha pagato molto caro la sua prima e unica notte di trasgressione.
Gli amici hanno organizzato una raccolta di fondi con l’obbiettivo di utilizzarli per un programma di sensibilizzazione nelle scuole sul pericolo, e sui danni, di queste sostanze.
Può servire, senza dubbio, un’opera di controllo del territorio e di repressione da parte delle Autorità su chi spaccia questi veleni, ma in prima linea servirebbero la scuola e la famiglia. Per dare non solo le informazioni sul pericolo, spesso misconosciuto o disatteso, di queste sostanze, ma anche per formare una coscienza critica contro questo uso dello sballo come forma moderna di felicità. Entrano in campo poi motivi di emulazione e rischi di marginalità nel gruppo e solo una buona coscienza civica ed una buona educazione può riuscire a respingere la tentazione. In poche parole una maturità sempre più difficile da raggiungere. Un buon esempio familiare e dei genitori attenti possono essere un primo e valido baluardo contro la devianza.
Genitori e scuola in prima linea anche contro l’aumento degli episodi di vandalismo che si stanno verificando ora anche in periferia. Un fenomeno tipico delle periferie degradate delle città ora è diventato comune anche nei paesi, dimostrazione del peggioramento del grado di civiltà ed educazione di una parte sempre più consistente delle giovani generazioni. Non parlo di tutti i giovani, naturalmente, perché basta andare in una libreria o in un museo per vedere quanti giovani fanno la fila per entrare. Ma se prima erano pochi, in una percentuale che possiamo definire fisiologica, ora sono molto molto aumentati.
In un piccolo paese comunque tutti sanno e tutti conoscono, anche i genitori di chi compie questi atti inutili e vigliacchi. Dovrebbero essere loro i primi ad intervenire, prima dell’Autorità giudiziaria. Sappiamo tutti come sia difficile fare i genitori e spesso, quando il problema ci appare difficile, tendiamo a lasciar perdere, e considerare questi comportamenti come ragazzate, a sperar che col tempo tutto si aggiusti. E’ un atteggiamento passivo e attendista che solo per caso può dare risultati. Questi ragazzi violenti e maleducati segnano con questi atti privi di senso spesso tutta la loro vita futura.
Tutti abbiamo commesso, in gioventù, delle sciocchezze, ma mai compiuto un vandalismo solo per il gusto di farlo. Dietro c’era sempre lo scherzo, lo sberleffo, l’impresa da raccontare al bar per farci due risate. Non credo che questi vandali raccontino al bar le loro imprese, che non hanno niente dietro se non il gusto puro dell’atto vandalico, del disprezzo per le cose e le persone, per i monumenti e le opere d’arte. Come esempio resta difficile trovare qualcosa di diverso da questo quando si tratta di rompere un vetro o nel dare fuoco a due arnie sotto l’argine del Serchio a Nodica, col rischio di causare anche qualche brutto incendio. Queste “coraggiose” imprese le troviamo invece spesso sui social media, sempre con lo scopo di affermare se stessi, in un universo parallelo dove tutto sembra artificiale, vita compresa. Atti di barbari oltre che di “uomini senza palle” come ha detto Mauro Corona, gente “che non sa far niente ma è capace di tutto”.
Il mancato rispetto per gli altri è la spia della mancanza di rispetto anche per se stessi, per il proprio corpo che non merita attenzioni e può essere violato con farmaci, droghe, alcool e tutto quello che permette re di evadere da una realtà che non ci piace. Una realtà che non spinge costoro a fare qualcosa per cambiarla, ma solo a cercare di distruggerla in cambio di un grande niente.