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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
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Caro Silvano...

8/8/2017 - 18:15


Una piccola perla di rara dolcezza: 'Le svedesi' di Silvano Ambrogi.
[…] La storia si svolge in una terra che Ambrogi conosceva bene: la provincia pisana. Nonostante fosse nato a Roma, lo scrittore passò gran parte della sua giovinezza proprio in Toscana e in terre dove già si viveva di turismo balneare - Viareggio soprattutto - e in altre che, per una serie di circostanze, avrebbero aspettato ancora un po' la grande stagione delle vacanze - Marina di Pisa, Migliarino e Bocca di Serchio.
E proprio a Bocca di Serchio, dove il fiume si congiunge al mare, che questo manipolo di giovinastri attende, come fossero animali in calore, il rito dell'accoppiamento e quello ancora più esotico, e maledettamente auspicato, del confronto con altre realtà geografiche. […]
[…] Le svedesi è un libricino c he andrebbe conservato gelosamente, come quelle vecchie foto di famiglia che mostrano gli anni solo perché sbiadite, ma che mantengono la struggente capacità di abbandono.

 

 
Caro Silvano, è un po’ di tempo che non ti vengo a trovare dove stai comodamente adagiato nel luogo in cui hai sempre sognato di stare: “di qua dal Serchio”. Sei accanto a mio padre, in “terra”, e ambedue avete così l’umore del Vostro Fiume lì, a due passi.
Ti ricordi di quando sei venuto a casa mia a prendere il mio libro delle antiche parole dialettali e abbiamo riso sulle mie “parapotte”, le ninfee e la tua “pottapia”, la porta della breccia?
E giù ricordi e battute goliardiche come due vecchi amici anche se con diversi anni di differenza, ma uno sviscerato comune amore per “Bocca di Serchio”.
Ma lo sai Silvano che a Marina di Vecchiano ti hanno dedicata una piazza che è un parcheggio e che perde continuamente il cartello segnaletico?
Ma te, te ci sei mai stato a Mucchioni, come si chiamava il luogo ai tuoi tempi?
Te, Pindaro, Aureliano, Guglielmo, Palledoro, Telemaco, Ilio, Vasco, Annibale, Salvatore, Narciso e Arruffamerde (perché lo hai chiamato così?) avete vissuto la vostra magnifica giovinezza a BOCCA DI SERCHIO, iocristo!
Non a MARINA DI VECCHIANO!
Ma lasciamo stare, è acqua passata e a proposito di acqua passata o meglio di passà l’acqua, ma lo sai Silvano che le vostre svedesi ora a Bocca di Serchio ci sono davvero?
Nate d’un cane, ora vengano?
 A dir la verità vanno alla tua piazza di Montioni, ma poi, spinte da un misterioso inspiegabile magnetismo o istinto si incamminano verso la Bocca, guadano facilmente, con quest’asciuttore, la foce e vanno a calpestare la rena, la VOSTRA rena e si sdraiano sulla VOSTRA battigia, belle, bionde voluttuose.
Non lo fanno per prendervi in giro, lo fanno perché c’è Qualcuno che vuol farvi omaggio.
Poi attraversano anche scorfani e rospi, ma quelli ‘un contan!
Ciao Silvano, te la bado io la Bocca, te badami il Cuore!

 

Aspetta ce ne un’altra!
Come li chiamavi te quelli che non “beccavano”?
Non mangiatori!
Ora ce ne sono tanti di non masticatori, di cosa te lo immagini, e infatti di seguaci di topa-no-mastica ce n’è a sfà, sia di quella detta all’inizio e di quella geografica.
Ora i toponomastichesi chiamano la Nostra Spiaggia, quella di là: penisola dei gabbiani!
Mah! Sarà!
Io ora ti lascio perché vado a cena (panini e famiglia) e a vedere il tramonto che sfiora e colora la Tua Spiaggia, vado sulla

Penisola Ambrogi, anche detta

Penisola delle Svedesi!
Tiè!  
Ciao, anche se è impossibile vederci, sentiamoci!
 

 
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9/8/2017 - 17:18

AUTORE:
Silvano A.

Caro amico,
scusa se non ti ho risposto prima ma la Voce del Serchio quassù si vede un po' male. Ci sono interferenze di altri giornali online (ce n'è uno di Nodica, ad esempio, che si infila sempre) e poi ho un po' da fare. Scrivo boutade per San Pietro che è sempre troppo serio e i nuovi arrivi ne hanno soggezione, allora lui sciorina una battutina delle mie e quelli si avviano tranquilli al loro posto. Insomma,secondo dove vanno, non è che ci vadano tanto tranquilli (detto fra noi, il caldo si sente anche da qui dove sto io!).

Sono stato contento che dopo tanti anni mi abbiano intitolato una rotonda. Beh, avrei preferito che mi avessero intitolato la Bocca, ma Bocca di Ambrogi non tornava troppo bene e poteva anche creare degli equivoci. Magari Penisola di Ambrogi poteva anche andare ma sai, io non ho mai avuto grandi pretese. Mi accontento della Rotonda anche se forse avrebbe bisogno di una sistematina e anche del cartello col mio nome, magari non di legno come quello fatto dal Peretti (che saluto e aspetto....quando sarà il momento, naturalmente!). Ma soprattutto saluto tutti voi migliarinesi, quelli andati e quelli ancora presenti, per la meravigliosa gioventù che mi avete regalato tanti anni fa. E' il miglior ricordo della mia giovinezza, quella vostra amicizia sincera in un mondo tanto diverso, dove anche le cazzate facevano da contorno ad una vita felice. Non vi affrettate a venire a trovarmi, tanto io sono qua. Magari cercate di non sbagliare girone, quello sì che sarebbe un guaio.
Con affetto
Silvano

9/8/2017 - 13:18

AUTORE:
Fabio Ceccherini

Un brandello di storia vera che un fa una grinza!! Da oggi chiamerò quel paradiso di Bocca...Penisola Ambrogi.

9/8/2017 - 8:28

AUTORE:
Gnocco

Caro Sirvano un gli dà retta ar Chiube, siccome enno tutte bionde tinte sembrino svedesi ma enno gnocche nostrane o giù di lì, ma poi 'na vorta la gnocca potea fà gola, e infatti mi pà dicea che tira più un pelo di topa che un carro di buoi ma oggidì con tutti i vizi chenno venuti fori er terzo genere che impera a gogò sommato al narcisismo e a la mania di smutandassi...luilì piglia lucciole pe' lanterne te lo dio io!