Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Ieri sera, al concerto di musica classica “Bianchi e Neri Piano fest Tuscany” nell’auditorium ASBUC di Migliarino, il Maestro Bartoli ha impersonato Bach suonando uno dei suoi classici “Sei piccoli preludi” in un altrettanto classico costume tedesco, a dir la verità molto bavarese e poco lipsiano, ma tedesco era come la musica che avrebbe condizionata la serata e il suo finale culinario.
L’esuberanza del pianista, che va molto oltre la bravura offrendo agli ascoltatori anche aneddoti della vita dei compositori a Lui cari ed altre storie legate al suo genere, in uno sprizzo di goliardia, gli ha fatto far la parte del povero pianista, sempre in miseria, non capito, costretto a suonare al buio o al massimo al lume di candela, esibendosi in tal veste e in tal situazione.
Un successo la sua trovata, con la penombra della sala, la poca luce di due candele e Lui che suonava chino e pensieroso.
Sembrava che la musica salisse al cielo come il fumo delle candele, sembrava che fossimo con Bach che insegnava al figlio i segreti del piano.
Poi è arrivata la luce sia quella reale, elettrica, perché qualcuno è intervenuto sugli interruttori, sia quella sentimentale con l’entrata in scena della Musa Debra e il suo violino, anche lei in un magnifico abito “dòicce” (a Vecchiano si dice così!)
Bach si è tramutato nel connazionale Beethoven ed è iniziato un duetto da Oscar: tasti e archetto che non si perdevano di vista, anzi di suono, i toni alti erano simili, i bassi pure, le pause, le mosse veloci, un accordo insuperabilmente perfetto.
Ovazione.
Rimasto poi solo, Beethoven ha deciso di far sentire un suo capolavoro, Patetica, cioè Suonata n° 8 in Do minore Op. 13, come aveva avuto sempre in mente di fare ma senza averne mai avuto il coraggio.
Una corsa fra i tasti, una lotta con la tastiera, una calma improvvisa e una tempesta altrettanto, tutto eseguito con “i capelli al vento” tanto che alla fine è dovuto intervenire un parrucchiere!
(la Germania è lontana, arriverà domattina, te intanto pettinati!)
Sandro, mi hai fatto piangere e io cerco invece di farti ridere, ma son fatto così.
Oh, ‘un penserai mia mercoledì 16, serata di Puccini, di vienì con lo stioppo e lle stampe dell’anatre eh?