Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Afa, caldo, bestialità: l’altra feccia della Natura.
Ieri pomeriggio ero a Bocca di Serchio con la famiglia; uno sguardo ai nipoti che giocavano nelle onde, un altro a Daniele Rugani che si ritemprava dalle fatiche iuventine nel paradiso del Serchio dopo l’inferno del Tevere con giochi di spiaggia come un vero “indigeno” (anche tuffi Serchio dallo zeppaino!) e un immancabile sguardo alle montagne che fan da lontana corona.
Erano le 19 e 40, sul lato destro del Matanna appare un puntolino rosso, dopo pochi minuti era una striscia rossa e poi una grande macchia. Dopo ancora 10 minuti ne appare un'altra a sinistra che si allarga a vista. A quell’ora non si alzano né i canadair né gli elicotteri, strade non ce ne sono per le autobotti e non resta che aspettare.
Vi giuro che sono stato sveglio l’intera notte non tanto per la Natura ferita, ma quanto per la bestialità dell’uomo.
Alle 5 di stamani sono uscito di casa, l’incendio si era spostato a destra, diverse zone pietrose e brulle della montagna ne avevano fatto deviare la corsa, alle 5 e mezza appaiono sulla destra altri due focolai e altri ancora stranamente lontanissimi.
Devo rientrare per sfogarmi con Voi.
Cattivo?
Io a quella gente niente multa: legati ad un albero vicino all’incendio e una manichetta da pompiere in culo! Quando il fuoco arriva vicino…aprirla!