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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Lorenzo Del Zoppo
ECCIDIO DI VINCA, FASCISMO E RESISTENZA IN CORSICA

23/8/2017 - 7:05

ECCIDIO DI VINCA, FASCISMO E RESISTENZA IN CORSICA
22 agosto 2017lorenzodzANPI, Corsica, memoria, politica, vecchiano

A Vinca, Alpi Apuane, il 24 agosto 1944, sono uccise oltre 170 persone: anziani, bambini, donne. È una orribile e feroce rappresaglia nazista guidata in modo decisivo dai fascisti repubblichini delle “Brigate Nere” (i “Mai Morti”) e della X MAS. Italiani fascisti indicano e scortano i nazisti tra le montagne sopra Carrara e li guidano dove i civili sono nascosti: è la stessa modalità operativa di molti eccidi, più o meno noti, da quelli della Bonifica di Vecchiano, a Sant’Anna di Stazzema, a Vinca e, purtroppo, a tanti altri: italiani fascisti e nazisti assieme contro i civili, nella loro “guerra ai civili”. Prepotenza e vigliaccheria.
Ecco che con rabbia e disgusto si legge di un signore che sale su quei monti per sventolare la bandiera fascista della Repubblica di Salò.

 
Per me il fascismo è questo, nella sua essenza: un misto di prepotenza e vigliaccheria.
Ed è un bell’articolo questo de Il Tirreno perché, tra altre cose, cita una frase famosa di Primo Levi che è utile rileggere e rifletterci sopra: “Tutti coloro che dimenticano il loro passato sono condannati a riviverlo”. Dunque, per evitare gli errori del passato occorre ricordare e per ricordare occorre studiare: memoria, storia, studio.
Questa occasione me la dà la Corsica, dove mi trovo, una terra bella e da una storia ribelle, caotica e disordinata, fatta di orgoglio e con episodi straordinari.
Uno di questi episodi accade proprio dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. L’esercito italiano, fino ad allora occupante insieme ai nazisti, si unisce alla nascente resistenza del popolo còrso mettendone a disposizione uomini e armamenti: umiltà e coraggio.
Insieme, còrsi insorti e italiani militari, cacciano i nazisti dall’isola, non senza gravi perdite, e liberano la Corsica in un mese, prima regione di Francia. Dalla Corsica liberata partiranno poi i fondamentali aiuti alla Resistenza Italiana che continuava la lotta di liberazione: contro i nazisti e i fascisti complici dei più efferati eccidi, prepotenti e vigliacchi, tra i quali quello di Vinca.


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