Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Cronaca di una giornata in solidarietà ai migranti e di contrapposizione alla Lega Nord
10, forse meno. Soverchiati da Digos, Carabinieri e polizia municipale. Probabilmente nella paura che il presidio spontaneo antirazzista formatosi al Cottolengo marciasse, spinto dal libeccio, nella loro direzione!
10 "manifestanti per la sicurezza stradale" - bella scusa -, dal dna fieramente razzista.
10 retaggi di ciò che 2, massimo 3 generazioni, consegneranno alla storia come piccoli ignobili fascistelli. Nel numero contansi anche bambini ed anziani. Pochi per fortuna.
Sul versante dichiaratamente opposto alcuni rappresentanti di istituzioni e associazioni del territorio sono entrati in punta di piedi al Cottolengo per parlare con quei disperati. Per vedere coi propri occhi la miseria. Ogni cittadino o cittadina libera di San Giuliano e dintorni è invitato a fare altrettanto.
La risposta migliore alla prospettiva della divisione.
Noi e loro.
Per i leghisti: Noi italiani e loro stranieri ("negri").
Per gli antirazzisti: Noi (africani compresi) uomini liberi ma sfruttati, loro (quel 2 % della popolazione mondiale che domina con la ricchezza) gli sfruttatori.
Il razzismo è il fumo negli occhi del povero. Il razzista è talmente misero da non accorgersi che l'altro è povero quanto lui. Fortunatamente non altrettanto misero d'animo.