Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Gabriele D’Annunzio amava Marina di Pisa e la cantò nell’Alcione, Libro Terzo delle LAUDI DEL CIELO DEL MARE DELLA TERRA E DEGLI EROI.
La tenzone del vate era quella fra le lodole e le cicale:
Le lodolette cantan su le pratora
di San Rossore
e le cicale cantano su i platani
d'Arno a tenzone.
Poi termina con:
...Ogni passato mal nell’oblìo cade.
S’estingue ogni desìo vano e feroce.
Quel che ieri mi nocque, or non mi nuoce;
quello che mi toccò, più non mi tocca.
È paga nel mio cuore ogni dimanda,
come l’acqua tra l’una e l’altra voce.
Così discendo al mare;
così veleggio. E per la dolce landa
quinci è un cantare e quindi l'altro cantare.
Questo a Marina quando, dice il Vate,:
...folgora il solleone!
Stamani a tenzone a Marina di Pisa, quando il sole non era ancora sorto, vi erano altri soggetti il cielo e il mare oppure il rosso e l'azzurro:
l'albetta colora di rosa il cielo
di Marina
e le acque coloran d'azzurro il suolo
di Marina, a tenzone.
... poi sopraggiunge il cielo a rovesciare la "tenzone" a favore dell'azzurro... non vale!