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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Unioni comunali PD San Giuliano Terme e Vecchiano
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di Mario Lavia-per Il Riformista
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Di Andrea Paganelli
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di Paolo Pombeni
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Giovanni Russo per: Unione Comunale PD Cascina
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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"Anche i ricchi sono miopi"
di Robinson

1/10/2017 - 11:50

Grandi novità dall’Arabia Saudita… 
Attenti quando attraversate le strisce pedonali, perché anche in quel paese arrivato buon ultimo, le donne ora possono condurre l’auto… E AVERE LA PATENTE DI GUIDA...
 
Anche al bar, i commenti si sprecano e le polemiche si allargano, ma tutti apprezzano la novità, sorpresi dalla arretratezza culturale e la scarsa considerazione della condizione femminile, in quelle terre bruciate dal sole.
 
La subordinazione del mondo femminile, l‘intollerabile discriminazione tra i sessi, la disparità tra le prerogative di genere forniscono il destro per alimentare un becero dibattito sull’arretratezza dei costumi di quei popoli, paragonandoli ai nostri          standard, ritenuti non ancora all’altezza dell’Europa del Nord, ma comunque distanti anni luce dall’oscurantismo whahabitha di Riad…
 
Valutazioni che hanno purtroppo fondamento, in limiti molto diffusi, in tradizioni misogine, che incoraggiano e favoriscono una prevalenza sociale maschile, confinando un intero genere, alla eterna condizione di immaturità e incapacità di autodeterminazione.
 
Soggiogate in un limbo in cui sono state precipitate da padri, mariti e figli, che continuano a considerarle delle minorate, incapaci di decisioni autonome, bisognose di continua tutela.
 
Quasi dimenticando che anche da noi, l’emancipazione femminile, è un fenomeno recente, costato battaglie civili e tensioni sociali inaudite, osteggiato e combattuto da larghi strati della popolazione, in nome di tradizioni consolidate, consuetudini storiche millenarie, prassi culturali avallate da credenze religiose, in un tumulto che possiamo tranquillamente definire una vera rivoluzione epocale.
 
Nei discorsi da bar, e nelle comuni discussioni, si focalizzano e stigmatizzano questi stessi eccessi,  non per spiccata sensibilità ai diritti civili, sdegno per l’ignobile comportamento, o solidarietà  ed empatia per quelle che sono obbiettivamente considerate, vittime di una società intollerante ed estremamente conservatrice… calcando invece i toni, dell’irrisione e della condanna, estesa ambiguamente solo a quella realtà, dimenticando analoghe responsabilità, che ci appartengono...
 
Fa comodo, far leva su argomenti condivisibili e l’indignazione per il trattamento dell’altra metà del cielo, su cui non si può che essere d’accordo, per dimostrare la validità giustificata della montante diffidenza, del sospetto verso gli attuali esponenti, rispettosi portatori di quei disvalori….
 
Naturalmente è solo una deriva di partenza, il pretesto per progetti e opinioni ancor più radicali e ardite, che accomunano pretestuosamente,  immigrati, profughi, minoranze etniche, eccentrici, nomadi, handicappati, anarchici, disinibiti, e tutti coloro che sono diversi dalla comunità conformista dei benpensanti, conservatori come e forse più, di coloro che surrettiziamente condannano per la loro stessa colpa ed inclinazione, con un’incoerenza esemplare di cui non colgono lo spessore….
 
Il club  dei nostri conservatori, campioni della tradizione, amanti delle soluzioni sedimentate ed edite, ostili a novità e cambiamenti, nemici di creatività e sperimentazioni, peroratori di status quo, dei privilegi consolidati, situazioni inadeguate, vizi perenni, problematiche irrisolte, ordine costituito, prassi vetuste, idee obsolete, grigiore e routine ripetitiva, sono in realtà spaventati dalle derive epocali ed economiche, ed esorcizzano i timori comuni, cercando capri espiatori ed utili bersagli, in cause capaci di aggregare consensi, puntando l’indice su categorie vulnerabili, facilmente riconoscibili e sacrificabili…. 
 
Tutto ciò in nome di una stabilità, precaria e volatile, ma rassicurante, perché edita e conosciuta, comunque preferibile alle novità. Anche efficaci, o doverose, utili, e sacrosante, ma capaci di creare scenari, e sviluppi difficilmente governabili e controllabili, da chi gode di posizioni di rendita o relativo vantaggio, timoroso di perderle….
 
Questo è valido universalmente, a qualsiasi latitudine, in ogni tempo e società, con toni e intensità cicliche, capaci di degradare in infinite sfumature il concetto, che comunque articolato o diluito, concorre a definire un affresco sociale omogeneo e coerente nel metodo e nella sostanza prevaricatrice e discriminatoria.
 
Eppure  da che mondo è mondo, appare evidente, che i progressi e le evoluzioni positive, i miglioramenti sociali, le forme di partecipazione e coinvolgimento nella gestione del potere,  le scienze e le arti, la distribuzione delle risorse, il benessere diffuso, la varietà del pensiero, l’emancipazione   e la giustizia  e tutto ciò che dinamizza e introduce  novità, stimoli,  discussioni, rimettendo in gioco, certezze e vecchi schemi,  conformismi pedissequi e illogiche stasi nel percorso storico e politico, hanno immensamente giovato e sono stati veicolo di eccezionale crescita e successo della specie umana….
 
Cosa SONO INFATTI, la scoperta del fuoco, la stampa, la democrazia, l’introduzione dell’agricoltura, il nomadismo obbligato dall’inclemenza climatica che ha costretto i piccoli gruppi di homo sapiens sapiens, ad spostarsi e colonizzare il pianeta, la stessa scrittura, e prima ancora l’ elaborazione di un complesso codice simbolico nel linguaggio, per comunicare emozioni e necessità immediate, l’organizzazione urbana, lo sviluppo di tecniche di gruppo nella caccia, e mille altri progressi, se non vere rivoluzioni, e cambio di assetti consolidati….
 
Novità introdotte con resistenze feroci e determinate, come l’ostilità al voto femminile nei primi anni del secolo scorso, che oggi nessuno si sognerebbe di contestare, perché entrato a buon diritto, nel favore comune ed accettato come inderogabile diritto civile, inalienabile coinvolgimento e provvedimento di equità e giustizia, che rende inspiegabili, i precedenti veti e assurde le discriminazioni….
 
…ma si potrebbe dire lo stesso, per l’abolizione della schiavitù, per l’estensione universale del voto, la scelta referendaria della repubblica, del divorzio, il bando dell’energia nucleare, l’eredità del 68, dell’illuminismo, dell’abolizione della pena di morte dopo la presa di posizione del Beccaria, la stessa unificazione italiana, per rimanere nel nostro ambito ridotto, l’eliminazione del delitto d’onore, o il divieto di fumare…

sono tutte vere rivoluzioni epocali, che combattute e osteggiate, denigrate e contrastate agli inizi, hanno però sviluppato effetti benefici nel tempo, cambiando inesorabilmente il mondo, in meglio…
 
Bisogna avere pazienza e comprensione per i conservatori retrivi, i tutori dello status quo, i cultori della tradizione, gli immobilisti reazionari, i campioni del ritorno alle origini sorgive, i fautori di restaurazioni ad etiche e valori superati, i nostalgici di epoche irripetibili, sono solo in ritardo nei tempi, hanno la sveglia inceppata, l’orologio indietro, sono incapaci di progettare nuovi scenari, immaginare sviluppi, avere visioni e proiezioni realistiche della società futura… 
 
Vanno capiti, hanno timore del nuovo, come i bambini del buio, difettano di fantasia, brancolano in società che non riescono a capire, realtà indecifrabili, ma note e rassicuranti, insufficienze del pensiero sistematiche ed endemiche, ma prima o poi, ci arriveranno anche loro, e gradiranno le novità al punto di denunciare pubblicamente in osteria, chi è ancora più cieco ed in ritardo…in questo caso sauditi....
 
Grati, ma senza ammetterlo, che qualcun altro abbia lottato e si sia speso, per novità e cambiamenti, che in breve diventano norma e vengono superati, assimilandoli a nuovi capisaldi di tradizione e conservazione, contrapposti ai nuovi equilibri in avanzata incontrollabile, inevitabile, a volte incoerente e non progressiva, ma alla lunga irresistibile ed inarrestabile….
 
     

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