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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Roberto Sbragia
Post-Globalizzazione, le conseguenze della questione catalana

2/10/2017 - 12:42

Post-Globalizzazione, le conseguenze della questione catalana:

 
in un mondo sempre più globale, in cui le “guerre” economiche vengono combattute su scale sempre più amplificate e che richiedono sforzi di molti perchè i piccoli territori non vengano sopraffatti dalle più grandi logiche di scala, appare, sinceramente, una sconfitta per tutti la questione dell’indipendenza della Catalogna e di come essa si stia sviluppando.

La vittoria dell’indipendenza di questa piccola regione, molto popolosa, apre la porta ad altre richieste di indipendenza, quali ad esempio possono essere la questione scozzese, del nord-est italiano, della Corsica francese, frammenta e divide ancor di più l’Europa, e spalanca le porte a più facili conquiste anche economiche da parte di imprese straniere che gioiranno nella disgregazione sempre più veloce del vecchio continente, che è stato, per la miopia della propria classe dirigente, incapace di programmare un proprio futuro ed una propria sopravvivenza comune e si è sempre più distanziato dal sentore della gente comune.

Dividi et Impera si sta materializzando ad un ritmo sempre più veloce, in cui, le singole micronazioni si combatteranno su sistemi fiscali, su dazi doganali, su dislocazione di imprese, favorendo, inevitabilmente lo scontro tra piccoli e sempre più poveri cittadini incapaci di competere su scala globale con realtà come Cina, India, Stati Uniti, Russia e che favorirà, inevitabilmente, proprio i colossi commerciali stranieri nella logica commerciale internazionale.

Gli spostamenti delle sedi delle grosse multinazionali del web si attueranno velocemente ed andranno a collocarsi dove in quel momento la tassazione sarà più favorevole, a danno di tutto il resto dell’europa.

 

E niente di meglio si prospetta sul piano politico, in cui “potenze” come la Catalogna, costituita da una popolazione di circa 10 milioni di abitanti si troverà a discutere con gli Stati Uniti (500 milioni), la Cina (1379 milioni) o l’india (1324 milioni) non è dato comprendere con quale potere contrattuale politico, militare od economico.


Le piccole regioni non solo distruggeranno l’Europa ed il sogno di tali Stati Uniti, ma anche se stesse, ed il proprio popolo.

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