Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Giovedi della scorsa settimana siamo andati a visitare i luoghi dove hanno vissuto e si sono addestrati, sul fiume e sul mare in gran segreto, i valorosi marinai della X° Mas addetti all’uso bellico dei SLC (Siluri a Lenta Corsa). Un piccolo e ingegnoso ritrovato nostrano che unito al coraggio e al senso dell’onore dei marinai che avevano scelto di pilotarli, ha cercato, pur senza riuscirci, di modificare l’evoluzione disastrosa della nostra guerra navale nella seconda guerra mondiale.
L’operazione è riuscita comunque, sia pure col sacrificio di molti uomini, a portare un po’ di onore e un po’ di gloria alla nostra disgraziata, insufficiente e impreparata Marina Militare.
Si pregano coloro ai quali si rizzano subito le orecchie a leggere X° Mas, prima di fare commenti e parlare di fascismo e fascisti, di fare il favore di informarsi e leggere qualcosa sull’argomento per evitare fraintendimenti e preconcetti, visto che chi scrive non li ha e si è ampiamente documentato non trovando niente, nei loro scritti e nei loro discorsi, che potesse far riferimento a quella disgraziata, penosa e fortunatamente archiviata avventura storica.
L’occasione di tale visita è stata la richiesta, pervenuta alla Voce, di un lettore che aveva trovato sul giornale un riferimento alla vecchia casa Coli, sede degli incursori, e che aveva scritto una mail chiedendo di poter fare un regalo di compleanno a suo padre esaudendo il suo grande desiderio di poter visitare la sede operativa di quei valorosi marinai. La mail è stata girata a me e Umberto che ci siamo dichiarati contenti e disponibili ad accompagnarli, tanto che oggi li abbiamo incontrati al tavolo dell’Osteria del Parco a Marina di Vecchiano, visto che a digiuno anche le visite sono meno interessanti.
Erano in sei, tutti di Marina di Campo, Isola d’Elba. Il motivo è che Marina di Campo è il paese natale dell’ideatore, fondatore e realizzatore di questa specie di piccola e ingegnosa bomba a motore. Si tratta infatti di un piccolo siluro dotato di carica esplosiva da portare, non lanciandola ma guidandola di persona, nei porti dove sono alla fonda le navi nemiche con l’intenzione di farle esplodere.
Il rischio è naturalmente di essere scoperti e la difficoltà maggiore è quella di riuscire e superare indenni gli sbarramenti posti all’ingresso dei porti, di solito reti metalliche subacquee e cariche esplosive. Per non parlare della difficoltà, una volta eseguita la missione, di essere recuperati vivi e senza danni.
Forse il nome Teseo Tesei non dice molto ai più ma basta guardare su Internet per rendersi conto, dalla sua vita e dalle sue onorificenze militari, di quanto importante questo personaggio sia stato per la Marina Militare e per il nostro Paese. Nato nel 1909 a Marina di Campo fu ideatore di questi strani siluri, chiamati “maiali” dagli stessi marinai per mantenerne la segretezza, che ebbe una fine tragica decidendo di farsi esplodere volontariamente con il suo mezzo all’alba del 26 giugno del 1941 a Malta, per riuscire a far saltare una rete di protezione che impediva l’accesso al porto. Aveva 32 anni e sacrificò la sua vita per la missione che stava cercando di portare a termine.
La casa che ospitò gli incursori è ormai in rovina, quasi un rudere, una parte del tetto è caduta e non si può entrare per pericolo di crolli. Sulla facciata si notano un paio di targhe commemorative e una vecchia corona appassita, segno di una visita non recente di estimatori di quegli uomini coraggiosi. Sappiamo che la casa è in vendita, sia pure con tutti i vincoli di una casa storica, e ci domandiamo se è logico ed anche utile che un edificio di tale importanza storica e militare venga lasciato deteriorarsi fino al punto di vederlo crollare.
Pensiamo invece quanto sarebbe interessante farne un piccolo museo, con qualche reperto originale, alcune delle tante fotografie che esistono, sui libri che parlano delle loro gesta, sui tanti filmati dei superstiti che parlano di quelle imprese straordinarie che stupirono, e non è un’esagerazione, il mondo intero. Non sono molte le nostre imprese militari degne di nota e di universale apprezzamento ma questa fa eccezione e fu lodata da giornali internazionali e da illustri politici per l’ingegnosità del ritrovato bellico e soprattutto per il coraggio e l’onore dimostrato da questi valorosi marinai, pronti a sacrificare le loro vite pur di raggiungere il loro obbiettivo, di compiere la loro missione.
E come sarebbe interessante se questo piccolo museo, oltre alle visite di appassionati e studiosi che puntualmente già avvengono pur nel disinteresse generale, venisse utilizzato come meta di visite guidate per le scuole, in modo che i ragazzi, i nostri giovani sempre più orfani di memoria storica e di valori fondamentali come il rispetto, l’onore, la disciplina e il sacrificio possano osservare come siano esistiti uomini che di questi valori ne abbiano fatti principi irrinunciabili, a costo della propria vita.
Sembrano valori anacronistici pensando al mondo di oggi, ma proprio per questo sarebbe importante creare occasioni di confronto e conoscenza con un passato sempre più dimenticato.
Non possiamo negare il fatto che questi uomini, appartenendo ad un corpo militare che si è macchiato di atrocità e condannato per crimini di guerra, abbia contribuito in maniera significativa al mancato riconoscimento del loro valore come uomini e dell’importanza storica del loro operato e della casa che li ospitò. Giudicarli in modo superficiale e sbrigativo per la loro appartenenza e non per il valore dei loro eroici atti è certamente un errore, evidente per chi abbia avuto il desiderio di capire e approfondire la loro conoscenza.
La casa che li ospitò, restaurata e adibita a museo, avrebbe senza dubbio anche un discreto valore dal punto di vista turistico, sia per il valore in sè, per quello che rappresenta, per la Storia che ha vissuto, sia per la posizione strategica avendo un parcheggio proprio davanti e situata in uno dei posti più belli e interessanti del Parco Naturale. La visita degli elbani non poteva non comprendere la passeggiata fino alla Bocca di Serchio, bellissima quasi deserta e in una giornata di sole.
Auspichiamo che l’Amministrazione Comunale si renda conto del grande valore storico e turistico rappresentato dall’immobile e si adoperi, superando ignoranza e antichi preconcetti, per una soluzione, diretta o sollecitata (pensiamo in questo caso alla Marina Militare), che impedisca la sua definitiva rovina, una perdita importante per Vecchiano e per la Storia del nostro paese.