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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Unioni comunali PD San Giuliano Terme e Vecchiano
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di Mario Lavia-per Il Riformista
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Di Andrea Paganelli
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di Paolo Pombeni
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Giovanni Russo per: Unione Comunale PD Cascina
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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"Perchè non partite da qui?
di Trilussa

22/10/2017 - 9:51


La prima foto mostra l’ingresso della pista ciclabile lungo la via del Mare al podere i Leccetti. C’è uno stretto passaggio accanto al cancello chiuso e una stradina che conduce fino all’argine. Qui il ciclista che ha letto Migliarino alla sua sinistra è già in imbarazzo: portarsi sull’argine o seguire la strada a fianco sottostante? L’argine è impraticabile, solo un vialetto sconnesso centrale con erba alta ai lati. La strada sottostante è malmessa ma percorribile, solo che conduce, dopo poche centinaia di metri, a zone di proprietà privata. Passa infatti davanti alla ditta  Devitalia (con tanto di cancello chiuso automatico), alla fattoria lungo la strada e attraversa la proprietà Salviati. Tirando dritto si potrebbe arrivare fino alle Pratavecchie ma la strada, essendo privata, ma forse proprio per questo e per renderlo evidente, è sbarrata da due robuste catene. Allora, forse , la pista corre sull’argine.


Ed è così perché dopo il taglio dell’erba dell’argine alla fine di agosto compare finalmente il piccolo passettino centrale che ci permette di arrivare, passando dalla fattoria Mori, fino alla stazione FS di Migliarino. Quindi si presume che qui sia la partenza di questa pista anche se non c’è nessun cartello che lo indichi, simile cioè a quello posizionato al podere i Leccetti.


Ecco allora il titolo: partiamo da qui. La pista è modesta, purtroppo non arriva al mare, è assolata (giorno e notte ebbe a dire qualcuno, che poi ritrattò) ma è pur sempre qualcosa. In attesa di trovare un accordo con la proprietà Salviati per una vera pista ciclabile che attraverso la pineta, al fresco tanto per intenderci, porti fino alla Marina, si potrebbe rendere praticabile questa via che da Migliarino porta il ciclista in prossimità di Case di Marina e Bocca di Serchio. L’ideale sarebbe poter continuare seguendo l’argine del Serchio e poi scendere lungo una pista che costeggi sempre il fiume passando accanto ai primi rimessaggi sulla riva, proseguire passando da casa Ciardelli per poi immettersi nella parte privata e infine in quella pubblica fino alla Bocca. Una pista ciclabile che seguendo tutta la riva del fiume e che da Migliarino arrivi fino in Bocca di Serchio senza toccare la strada asfaltata sarebbe sicuramente utilizzata da molti, sportivi e cicloturisti che passano per la via del Mare, e anche da famiglie con bambini che non osano avventurarsi sulla via asfaltata a causa del traffico intenso. Una ciclabile lungo fiume frequentata servirebbe anche a rendere meno solitaria e abbandonata la zona a valle, sede purtroppo di numerosi furti e vandalismi.


E perché no, in attesa dell’arrivo dei progetti della Ciclopista Tirrenica, arteria ciclabile di 1200 chilometri che congiungerà Ventimiglia a Roma passando lungo la costa, anche toscana, anche vecchianese. Un progetto che ha mosso solo i primi passi anche se passi importanti perché fanno capire che, sia pur lentamente e con un certo ritardo rispetto ad altri paesi europei, e non solo occidentali,  i nostri amministratori si stanno rendendo conto del valore del cicloturismo per il nostro paese. Un turismo in grande crescita nel mondo occidentale e dove l’Italia, col suo clima favorevole per molto mesi l’anno, potrebbe fare veramente la parte del leone.


Per non parlare di Vecchiano che avrebbe tutto in regola, e anche qualcosa in più, per diventare meta di un escursionismo su due ruote perfettamente compatibile con un territorio a sicura vocazione turistica, considerando le bellezze naturalistiche che ha la fortuna di possedere. Cercando anche, con i giusti tempi ma con idee e progetti chiari, di ridurre gradualmente l’assalto massiccio alla marina da parte delle auto nella stagione estiva a vantaggio di una presenza turistica meno invasiva e più consapevole e rispettosa della natura.
 
Questa pista non sarebbe certo la soluzione del cronico ritardo accumulato in anni su questo fronte ma dimostrerebbe una diversa visione dello sviluppo del nostro territorio, un segno di buona volontà, un segnale di cambiamento da tempo auspicato.

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Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
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Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

22/10/2017 - 20:17

AUTORE:
Ciclista fai da te.

Mettiamola così:
Se potessimo andare al mare da maggio a settembre percorrendo la vecchia Via del Mare (Via Francesca) come negli anni /50 fino al /63 in bicicletta sarebbe un bel vivere perchè "ombrosa" e più corta assai di quel "tentativo" di pista ciclabile a tutto sole e di difficile manutenzione che è quella realizzata per metà che parte da "Isola del Mori" fino ai "Leccetti".

Poi venendo dal muraglione di Bocca di Serchio, in bici, trovo un amico nei giorni di solleone e gli propongo: per tornare a "Migliarino centro" si taglia li dai Leccetti, si prende la ciclabile sull'argine e si allunga così il nostro rientro di 4 chilometri.
Ma...sei rincoglionito?
Se "mi apri" il cancello di Via Francesca allora si ben volentieri...e da ottobre ad aprile magari è meglio la pista "assolata".

22/10/2017 - 19:57

AUTORE:
Dal Serchio

Apprezzo lo scritto di Trilussa ,però vorrei capire perchè una pista ciclabile , per essere tale , deve essere " ombrosa " ? Per carità , se si può fare , ben venga , ma non mi pare sia indispensabile .
La gran parte delle piste ciclabili corrono su terreni privi di alberi...l' importante è che ci siano e che funzionino .