Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Rimango sempre più stupito da quanta bellezza abbiamo a pochi passi da noi e di quanto poco la conosciamo. Sabato scorso sono andato lungo monte passando da Massaciuccoli fino a Massarosa. Quasi alla fine dell’abitato, a destra viaggiando verso Viareggio, inizia una strada che porta a Pieve a Elici e al monte Pitoro. La strada è naturalmente in salita e posso andare solo perché in compagnia del mio amico Bosch che rende abbastanza agevoli anche le rampe più impervie.
Dopo alcuni chilometri arrivo alla mia meta che è la Chiesa Romanica di Pieve a Elici, famosa non solo per la sua bellezza ma anche perché sede di un’intensa attività concertistica durante tutta l’estate (foto). Dopo alcune foto noto, a destra, una chiesina in cima ad un monte da cui, immagino, si debba avere una vista stupenda su tutta la Versilia. Non mi resta che domandare come arrivarci e dopo aver girato un po’ una signora mi da finalmente le giuste indicazioni: si prosegue fino alla fine della salita, a Monte Pitoro appunto, e appena all’inizio dell’abitato si trova un bar con una stradina subito dietro che porta proprio alla chiesina e al paese di Montigiano; c’è il cartello all’inizio della strada.
Solo pochi tornanti e si arriva a destinazione. La chiesa è quella di Santa Lucia che domina tutta la piana della Versilia. Il paesaggio, è una mattinata di sole, è stupendo, e la sua bellezza, e il senso di pace che ispira, non si può certo rendere con delle foto fatte col cellulare. Per rendersi conto bisognerebbe andare.
La Chiesa Romanica di Pieve a Elici
E’ la più imponente e luminosa fra i complessi religiosi della Versilia ed è un autentico gioiello dell’arte romanica. Il nome Pieve a Elici si riferisce alla foresta di lecci (in latino ilices) che tra l’XI e il XV secolo ricopriva la collina; alcuni esemplari, piantati circa 50 anni fa, si trovano davanti alla facciata del tempio.
L'origine di questa Pieve, che fu uno dei primi centri di evangelizzazione della Lucchesia, è avvolta nelle tenebre dell'alto Medioevo; stando alla tradizione sarebbe una delle Pievi fondate tra il V e il VI secolo da San Frediano, vescovo di Lucca, durante la sua vasta opera di riordinamento della chiesa Lucchese.
La Pieve era costituita da quattro nude pareti, senza navate, con l'absidiola volta a levante, e la tettoia a capriate coperta di lavagne. Di questa primitiva costruzione, distrutta una prima volta dalle incursioni militari più che dall'incuria degli uomini, e riedificata per volontà della contessa Matilde di Canossa, nient'altro rimane all'infuori di un piccolo tratto della parete che chiudeva la chiesa dal lato di tramontana.
L'ampliamento avvenne più tardi, probabilmente nella seconda metà del XIII secolo, quando la Pieve crebbe di importanza e l'oratorio non riusciva a soddisfare le esigenze della aumentata popolazione. I restauri compiuti all'inizio del nostro secolo liberarono la chiesa dalle deturpazioni che il cattivo gusto e l'ignoranza le avevano causato, sicché oggi noi possiamo ammirare l'antica opera restituita in tutta la sua primitiva bellezza e austerità.
Per quanto nessuna precisa notizia si possegga dal costruttore che ideò la rinnovata Pieve, la mancanza di fregi ornamentali negli architravi, nei capitelli, nelle mensole, è una caratteristica propria della scuola lombarda. Di questa schietta semplicità stilistica, di questa voluta parsimonia è prova pure il Fonte Battesimale a immersione, ricostruito con il vecchio materiale sul suo originale tracciato: nella vasca rettangolare, venivano battezzati non solo gli abitanti del posto e delle zone limitrofe, ma anche quelli della sottostante pianura, compresa Viareggio, quando questa città era ancora un piccolo, squallido borgo di umili e poveri pescatori.
Già dedicata a sant'Ambrogio, poi a san Giovanni Battista, venne infine intitolata a san Pantaleone.
La Pieve ospita concerti di musica da camera dal lontano 1967.Nel 2003 la stagione cameristica ha preso il nome di Festival di musica da camera della Versilia. Realizzata dall’Associazione Musicale Lucchese e dal Comune di Massarosa, la manifestazione raccoglie anno dopo anno un numero crescente di spettatori. La stagione si svolge nei mesi di luglio e agosto e consta di 10-12 concerti serali. Tra i protagonisti, prestigiosi nomi del panorama nazionale e internazionale ma anche giovani talenti della musica da camera, spesso vincitori di importanti premi internazionali. Oltre alla qualità della proposta musicale e alla bellezza del luogo, i “Concerti di Pieve a Elici” hanno la loro “unicità” nel clima che si crea fra esecutori e pubblico che porta ad una partecipazione e ad una tensione emotiva ritenuta da artisti e pubblico unica e irripetibile.
Montigiano e la Chiesa di Santa Lucia
Il borgo è situato a circa 305 metri sul livello del mare, dista circa 5 km dal capoluogo comunale e 22 km da Lucca. Risulta facilmente raggiungibile, dopo circa un chilometro di salita, dalla strada provinciale dei Canipaletti, in località Monte Pitoro, sempre nel comune di Massarosa. Intorno al centro di Montigiano si sviluppano le borgate di Inta, Pitoro e Scherzi.
Il toponimo deriva dal latino Monticianum, che significa "proprietà di Monticius", colono romano che qui possedeva un casale con dei terreni secondo il sistema della centuriazione. La prima menzione di Montigiano è nella donazione di Ugo e Lotario di un appezzamento di terra ai canonoci del duomo di Lucca del 1º luglio 932, dove si trova scritto: «in Montisano manentes unum». Nelle decime del vescovo Teudigrimo in cui sono elencate le ville dipendenti dalla pieve di Elici, del 29 novembre 984, è ricordato come Montiscianum.
La Chiesa di Santa Lucia, antica chiesa alto-medievale, fu ricostruita nel 1687 e poi modificata in stile liberty nei primi anni del XX secolo.
Da un documento del 984 risulta che Montigiano pagava le decime alla Pieve a Elici. La chiesa è ricordata nell'elenco delle chiese lucchesi del 1260. Fu eretta parrocchia nel 1687, anno a cui risale la vecchia chiesa, che non ha lasciato traccia quando è stata costruita l'attuale nel secolo scorso. E' stata affrescata in stile liberty nei primi anni del secolo XX.