In questo nuovo articolo di Franco Gabbani viene trattato un argomento basilare per la società dell'epoca, la crescita culturale della popolazione e dei lavoratori, destinati nella stragrande maggioranza ad un completo analfabetismo, e, anzi, il progresso culturale, peraltro ancora a livelli infinitesimali, era totalmente avversato dalle classi governanti e abbienti, per le quali la popolazione delle campagne era destinata esclusivamente ai lavori agricoli, ed inoltre la cultura era vista come strumento rivoluzionario.
messo in scena con l’amichevole collaborazione di
Giulia Benetti, Chiara Pistoia, Anna Teotti e Antonio Viganò
…in scena due figure ossessionate da subbugli visionari…
caricature di sofferenza e inconsapevole ilarità…
una coppia paradossale…
forse coatta…
per l’assurdità delle manie che l’imprigiona…
due figure perseguitate da continui turbamenti e scarti d’umore…
a partire dal fastidio e dal piacere erotico e carnale che si danno…
immaginando improbabili rivolte…
nella vertigine di un delirio a due…
corpi e parole in bilico tra volgarità e poesia…
estasi e ripugnanze...
forse una coppia di fuoriusciti da qualche luogo di cura…
o da uno dei tanti zoo nascosti nelle periferie umane di questo mondo…
lui…
storpio e invasato…
guerriero di battaglie…
irriverente e solo…
lei…
forse badante di mercimoni …
vecchia Lolita decaduta nell’accudire disperazioni altrui…
oppure dea…
vocata alla grazia più pura del donarsi…
entrambi prede di fobie oniriche e perverse…
costretti a esorcizzare lo sciacallaggio del dolore…
seguendo le orme di quell’alterità che così tanto spaventa tutti e attrae…
in un mondo senza più damigelle o cavalieri…
privo d’Angelica e d’Orlando…
storie evocate con accenni…
con crudezza e pudore…
per la violenza che contengono…
o forse perché i protagonisti di quest’opera mettono in discussione la cosiddetta normalità dei più…
il senso del giusto e dello sbagliato…
i significati di saggezza e stupidità…
lo stesso principio di realtà e di sogno…
e forse saranno proprio queste due strampalate figure…
col canto dei loro corpi…
con l’ostinato amore del loro sogno…
con la saggezza della loro follia…
a farci ritrovare il profumo che c’è nell’esistenza di tutti noi…
imparando che la vita va inventata…
quasi ogni giorno…
fin dove amore lotta …
e ti rivolta
tra il circo e il melodramma…
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ANIMALI CELESTI teatro d'arte civile
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