Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
L'obbiettivo della gita era la scoperta di via Aquilata, una strada ripidissima che si diparte dalla via Monte Balbano, quasi in cima alla salita del monte omonimo, dalla parte di Massaciuccoli.
Già la scalata da Massaciuccoli non è agevole (molto meno ripida dalla parte di Balbano, più lunga e più dolce) ma quando si è quasi in cima, sulla sinistra, si diparte questa stradina, via Aquilata appunto.
La strada, asfaltata, è molto ripida ma non lunghissima. Presto si arriva ad una piccola piazza da cui si dipartono diverse vie e sentieri. Il sentiero più a destra ritorna sulla strada principale che però, avendo passato il cumine del monte, è diventata via per Massaciuccoli. Quelle verso nord mi sono state descritte come molto difficili, rimane quindi quella verso ovest, pure in parte asfaltata.
Dopo alcune rampe si arriva alla grande antenna posizionata sul monte (si vede in una delle foto). Qui la strada ampia si interrompe e rimane un piccolo sentiero sulla destra che scende per un certo tratto diventando sempre più difficile fino alla scoperta di un cartello di avvertimento che, per attrezzatura ed età, non posso purtroppo ignorare.