Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Era il 2007, l’anno della nascita del giornale, e Trilussa pubblicava i primi articoli di fondo. Sono prima della crisi economica, del problema grave dell’immigrazione, della chiusura delle frontiere in Europa, della crisi della Grecia. Sono vicini nel tempo ma sembrano lontani per il modo di affrontare i problemi, che in gran parte sono rimasti i soliti, alcuni in parte risolti, molti ancori insoluti se non peggiorati. Alcuni si riferiscono a casi di cronaca del tempo, ma sembrano mantenere una loro validità riguardando comunque problemi di ordine generale.
Gli articoli vengono pubblicati come furono scritti, con i segni grafici necessaria all’impaginazione. Il giornale era appena nato, aveva suscitato molta curiosità ma aveva ancora poche visite e molta incertezza sul suo futuro. Anche con questi intendiamo celebrarne i dieci anni di vita.
PARTECIPAZIONE (29.11.2007)
(In risposta ad un post sul Forum che segnalava la distanza fra i cittadini e i rappresentanti istituzionali, un articolo un po' polemico perchè, in qualche momento, la distanza è stata veramente grande)
Partecipazione democratica è una parola che in politica si usa spesso. <br>
Si può partecipare in molti modi alla vita sociale e politica della propria comunità. Si può decidere anche di farlo ad un certo livello, candidarsi alle elezioni, venire eletto e assumere il pesante e delicato incarico di amministrare, decidere al posto e per conto dei cittadini-elettori.<br>
Ma anche chi tutte le mattine si alza e va al proprio lavoro partecipa alla vita democratica della comunità. Lo fa tramite il lavoro che svolge, qualunque esso sia, come guidare un mezzo pubblico, spazzare una strada, vigilare sul traffico, insegnare a dei bambini. Sono modi diversi, persone diverse, ma tutti degni del massimo rispetto e che concorrono, insieme, ad arricchire la società in cui viviamo. C’è poi chi scrive su questo giornale, come autore di foto, testi, articoli o semplicemente di lettere al giornale, secondo la propria sensibilità, voglia, desiderio, piacere, tempo a disposizione e concorre anch’esso ad arricchire di idee la comunità in cui vive. Sono, tutte queste, forme diverse ma ugualmente rispettabili di partecipazione attiva (parola ora di moda). Le persone rimangono comunque le stesse, tutte ugualmente strumenti in un unico piano il cui scopo finale è il normale svolgimento della vita civile della comunità, e tutti hanno naturalmente gli stessi diritti e gli stessi doveri .<br>
C’è però chi di doveri ne ha qualcuno in più e non per scelta divina o per disposizione superiore ma solo perché lo ha desiderato, lo ha scelto. Sono proprio quelle persone, quei normali cittadini, che si sono candidati a rappresentare la comunità che li ha scelti, e che alla comunità debbono rispondere dei loro atti e del loro comportamento.<br>
Scrivo queste righe perché sento diffuso il senso di sconforto, di delusione e di rammarico nella gente, o almeno nella popolazione che frequenta questo giornale on line, per l’assenza assoluta di partecipazione degli amministratori pubblici ai dibattiti che via via si snodano sul giornale e sul Forum. Non so chi abbia deciso questa forma di assenza assoluta, quale ragionamento può aver portato alla decisione di non partecipare in maniera totale al dibattito, senza un accenno di lettera, senza una minima precisazione, un comunicato stampa se si vuole, un qualunque segno di presenza e di attenzione. Come se ci fosse una divisione assoluta, una frattura incolmabile, una distanza infinita fra amministrati e amministratori. Come se, una volta eletti, i cittadini siano diventati un’altra entità, siano entrati in un’altra dimensione che non ha contatti col mondo di partenza, quello reale dove fino a ieri vivevano a contato degli altri. E’ vero che ci sono incontri pubblici dove gli amministratori, bisogna riconoscerlo, sono a disposizione per rispondere ai cittadini, tuttavia questo silenzio alle ripetute richieste pervenute varie volte con semplici lettere alla Voce non può essere solo casuale. Se ci domandiamo il motivo non è facile rispondere. Senso di superiorità? Indifferenza? Trascuratezza? Non credo sia questo, forse solo una miope sottovalutazione dell’importanza che i cittadini sanno dare ad un dibattito pubblico sia pure sulla Rete e l’incomprensione errata di un desiderio invece molto presente di partecipazione. E’ un grave errore, certamente, ma a cui si può tranquillamente rimediare attraverso l’umiltà e la consapevolezza di essere solo degli incaricati, temporanei per giunta, che operano per conto e nell’interesse di tutta la comunità che li ha investiti, consapevolmente, di un pubblico servizio. La conoscenza degli atti amministrativi, la precisazione dei punti controversi, la definizione delle linee ispiratrici delle scelte fondamentali non sono degli optional ma rappresentano il fondamento della democrazia partecipativa ed è solo tramite al sua conoscenza che il cittadino diventa tale ed il suo ruolo finalmente e meritoriamente attivo come dice la costituzione e, mi si lasci dire, anche il buon senso.
PS: questa lettera è stata ispirata dalla segnalazione di un cittadino di Vecchiano che ha osservato l’anomalia del prelievo di acqua dall’acquedotto per fini non alimentari e che non ha prodotto alcuna risposta, ufficiale tramite comunicato stampa o semplice precisazione on-line, da parte dell’Amministrazione Comunale di Vecchiano.<br><br>
REFERENDUM (15.12 .2007)
(Siamo nella fase calda dell'Ikea, quando il Comitato Sviluppo e Futuro raccolse circa 2500 firme per proporre un referendum fra la popolazione per decidere dse accettare o meno la proposta della multinazionale)
Un referendum? Un referendum per l’Ikea?<br>
Peggio ancora, un referendum per l’Ikea che coinvolga tutti i cittadini del comune di Vecchiano?<br>
Una minaccia al sindaco Pardini! O accogli il nuovo progetto ridimensionato e riadattato secondo le indicazioni del Consiglio Comunale o chiediamo una consultazione di tutti i cittadini-elettori che già hanno raccolto, bada a te sindaco, ben 2500 firme!<br>
Un ultimatum, una minaccia, ma no, forse solo una certa pressione per far approvare un progetto che il Comitato nato apposta per l’Ikea, anche se propagandato come un’occasione di dibattito, partecipazione e conoscenza, da sempre aveva caldeggiato.<br>
Facciamo così Marianetti. Prima conviene pazientare per sapere se un tale insediamento è a norma di legge. La sua riduzione infatti è solo apparente perché il negozio Ikea è addirittura ampliato e rimane di l’altezza 18 metri, oltre i limiti stabiliti dal Comune, poi vengono confrontati due numeri non equivalenti (un errore? chissà) ed infine sono stati eliminati solo i 150 appartamenti che si vociferava fossero inseriti esclusivamente per essere tolti (e così è stato), infine permangono, caso mai accentuati, tutti i problemi relativi alla viabilità che a Migliarino è già drammatica ed a Vecchiano lo sta diventando. Lo avranno saputo questo piccolo problema del traffico e dell’inquinamento i 2400 affezionati dell’Ikea che hanno firmato il documento?<br>
Se poi la Regione, come dice il ben informato ragionier Bonciolini (o geometra, non ricordo), accetterà l’eccezione di concentrare in un solo luogo una così grande numero e quantità di esercizi commerciali da schiacciare tutti gli altri, piccoli esercizi locali e grandi catene della città (ma si potrebbe sempre verificare l’evento che uno decida di comprarne due di televisori, uno alla Media World a Pisa e un altro al Centro Commerciale a Migliarino) allora i vecchianesi dovranno decidere. O meglio dovrà decidere il Consiglio Comunale e se questo riterrà opportuno una consultazione potrà essere indetto anche un referendum in cui a decidere saranno i cittadini. Ma dovranno essere esclusivamente quelli di Migliarino a decidere perché non appare giusto che un abitante di Filettole, che sta al confine di Lucca e a chilometri dall’Ikea, debba decidere se rovinare o meno la vita del suo coinquilino di Migliarino.<br>
Ben venga quindi un referendum fra i migliarinesi e poichè la democrazia ha le sue regole se il 50% più uno degli abitanti della frazione decideranno che il Centro vada accolto, così sarà per la gioia del Comitato di Vecchiano e del suo presidente Marianetti. Non so se altrettanta gioia sarà per i disgraziati affumicati dalle auto e dall’inquinamento, i soffocati dal traffico, i disorientati dalla confusione, per chi sarà costretto a chiudere i piccoli esercizi familiari, per coloro che avevano riposto nello sviluppo ordinato del Parco il futuro della comunità vecchianese. <br>
Certo che il paese si trasformerà diventando una anonima periferia di un Centro Commerciale dove la vita assumerà forme ben diverse da quelle di una piccola frazione. Sarà una perdita, la morte di una comunità, lo smarrimento di una identità, la fine di una storia in nome di un grande miraggio, pieno di luci e colori, di felicità, occupazione, lavoro, denaro.<br>
Per uno “sviluppo e futuro” meraviglioso, parola di Comitato!<br>
<b>Trilussa</b>