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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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per Fiab Pisa
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Ranieri Fochi
Segnalazione disservizi Ospedale Santa Chiara Pisa

15/12/2017 - 19:58

Segnalazione disservizi Ospedale Santa Chiara Pisa 


Gentile Redazione,
oggi ho spedito una segnalazione di disservizi all'URP, al direttore sanitario e al direttore generale dell'ospedale di Pisa, nonché all'assessore regionale Saccardi.
Sono rimasto infatti profondamente deluso dall'efficienza e dall'atteggiamento di parte del personale operante presso l’edificio 2A dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa, ovvero Neonatologia e Ostetricia.
Il 10 dicembre scorso mia moglie, l’ing. Antonella Meloni, si è recata d’urgenza presso la suddetta struttura perché, dopo il temine delle 40 settimane di gravidanza aveva “rotto le acque”. L’accoglienza è stata buona, anche se, in modo ridicolo e irrazionale, le stanze “paganti” sono solo due, sempre occupate, e non prenotabili (non sarebbe meglio aumentarne il numero, vista la richiesta, il che potrebbe fruttare anche introiti maggiori per l’Azienda?), pertanto mia moglie ha dovuto accontentarsi della stanza condivisa in corsia: stanza 7, letto 16.
La notte tra il 10 e l’11 dicembre, con l’iniziare del travaglio, si sono verificati i primi disservizi, ovvero mia moglie, visitata dall’ostetrica di turno, ha rischiato di partorire in un corridoio o, addirittura, nel bagno del terzo piano. Comunque, anche grazie a circostanze fortunate, la bimba è nata e sia lei sia la madre stanno bene.
La mattina dell’11 dicembre, inoltre, la caposala ha ignorato la neomamma, che non aveva mai cambiato un pannolino in vita sua e chiedeva istruzioni. Durante la degenza sono state anche maltrattate madre e suocera che si stavano avvicendando nel fare compagnia alla puerpera.
Insomma, sia per quanto riguarda la comunicazione con i pazienti e i loro parenti, sia per l'atteggiamento, noi neo-genitori possiamo dire di avere avuto un’esperienza abbastanza negativa, se non per una persona, brava, professionale e gentile come il sig. Francesco Gabbriellini, del nido, che ha saputo rincuorare la neomamma, darle consigli sull’allattamento, etc.
Cordiali saluti.
Ranieri Fochi
info@agenziailmattone.com





Fonte: Ranieri Fochi
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18/12/2017 - 19:40

AUTORE:
F.C.

Cambiare un pannolino? Ha ragione la Signora Ingegnera, questo è materia della Scuola Normale o del Sant'Anna. Al suo posto Le consiglierei un ricorso al Presidente della Repubblica. Vincerà facile.

18/12/2017 - 10:46

AUTORE:
Umberto D

la malinconia più grossa in quello che è stato scritto è l'aver sottolineato il titolo di studio della gravida: alludendo forse ad un diritto acquisito per aver fatto l'università!? Meglio "signora", mi creda,qualità ormai più rara, poichè l'università ormai la finiscono tutti, e soprattutto non interessa a nessuno.
Per chi auspica le camere paganti, esiste sempre la clinica privata, ma anche lì il titolo di studio non serve, mentre ci vogliono i titoli bancari.

18/12/2017 - 0:20

AUTORE:
Lettore

Eh si! l'ingegneressa Antonella reclama posti paganti sempre liberi e quindi, se poi liberi rimangono li paga la società tutta e... avanti.

17/12/2017 - 23:47

AUTORE:
marilena

Sentir parlare di disservizio per problemi di stanze paganti, pannolini e avvicendamento nella compagnia alla puerpera mi indigna!
In confronto alle situazioni spesso anche drammatiche che si presentano nel reparto citato, per la peculiare attività che vi si svolge nel momento vitale e decisivo della nascita, gli episodi riportati sfiorano la banalità e lasciano intravedere un atteggiamento che si può definire pretenzioso.
Quella struttura, per esperienza personale (ormai molto lontana) e altrui, opera con elevata competenza clinica e disponibilità umana.
Preciso che non ho nessun legame, né professionale, né economico o parentale con la clinica di Neonatologia e Ostetricia, ma sono solo una ex paziente che conserva il ricordo grato delle cure ricevute, in condizioniche si presentarono all'epoca molto critiche.