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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di - Mazzarri (Lista Boggi Sindaco)
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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Che tempo che fa - di Michele Serra
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Rosanna Betti
per Fiab Pisa
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Famiglia Grassotti
Gli unici terremotati della Toscana

18/12/2017 - 22:27

Gli unici terremotati della Toscana 
A

lavocedelserchio@yahoo.it
Redazione la Voce del Serchio.


Il 17 dicembre prossimo saranno tre anni che la nostra casa nel comune di San Giuliano Terme in provincia di Pisa, veniva distrutta. Una montagna di oltre mille metri cubi di terra si abbatteva sulla nostra proprietà facendoci vedere in faccia la morte.

Solo l’abbaiare del cane, ci ha permesso di correre fuori e salvare le nostre cinque vite, per una frazione di secondo. Dopo tale evento, salvo un primo immediato interessamento, niente ci è stato dato, né dal comune, né dalla provincia, né dalla regione. Gli unici “terremotati” della Toscana, completamente abbandonati al loro destino. Eppure, in questi interminabili anni in cui abbiamo cercato di sopravvivere, noi non abbiamo mai smesso di credere nella giustizia.

Nelle interviste, ai vari giornali noi non abbiamo mai recriminato, maledetto, insultato, noi ci siamo sempre affidati alla giustizia. E proprio questa giustizia tanto agognata si è fermata al giudizio preliminare, dove tutti gli indagati sono stati assolti perché il fatto non sussiste.

Dunque non ci sono colpevoli; chi dove progettare, agire, sorvegliare non ha, in questa vicenda, nessuna colpa. In Italia, c’è un’unica certezza quella , ci permetta il gioco di parole, che non vi è la certezza della pena, infatti, all'indomani di un evento tragico, l’opinione pubblica pretende che le persone che hanno sbagliato paghino e questo sembra avvenire. Il pubblico ministero iscrive dei nomi nel registro degli indagati; l’opinione pubblica è appagata.

Niente di più errato, dopo due, tre anni, a conclusione di interminabili rinvii, quando l’eco dell’evento si affievolisce ecco che, nella maggior parte dei casi, nessuno è colpevole e chi ha perso tutto, magari anche una persona cara, rivive nuovamente il dolore subito. In questa vicenda noi siamo stati gli unici attori; abbiamo perso e abbiamo pagato.

Pagato una cifra così ingente per tentare di riavere ciò che abbiamo perso, che ora non possiamo più proseguire nell’iter giudiziario. Ecco perché, è giusto rendere pubblica la nostra disgrazia, farne partecipe i vostri molti ascoltatori, che nel bene e nel male seguono quello che accade nel nostro comune. 
Abbiamo anche il dovere di rispondere alle tante persone che in questi anni si sono interessate al nostro dramma, domandandosi sempre: “Se fosse successo a noi?”
La risposta è evidente: "Sareste abbandonati al vostro destino!".
Saremmo grati se volesse dare un pò di spazio a questa nostra vicenda.
Grazie





Fonte: Aurora Grassotti
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