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È possibile dipingere il silenzio?
Gavia ci prova con le immagini dei mondi che lo evocano.

In un tempo fatto di parole, porre l’attenzione sul silenzio è riflettere su quello che forse più manca oggi: l'ascolto, il saper ascoltare. 
Questa nuova mostra di Gavia vuole essere come l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Abbiamo  scelto di diffondere il materiale del Festival di bioetica non solo per il tema di questo anno che riguarda così da vicino il futuro anche di noi donne ma  per onorare  la numerosa partecipazione femminile nella organizzazione e in tutti i  vari ambiti degli interventi che ne farà un Festival di grande interesse per noi donne .

per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Linkiesta.it
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Di Umberto Mosso
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diMarcella B Serpi
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Di Daniela Sbrollini, senatrice
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Di Umberto Mosso
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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E settembre vien danzando
vien danzando alla tua porta:
sai tu dirmi che ci porta?
Tante uve, bianche e nere
fichi e mele con le pere
e di zizzole .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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"Letterina di Natale"
di Robinson

24/12/2017 - 12:36

LETTERINA DI NATALE,,, (senza francobollo, spero che arrivi!)

A Natale il clima della festa pervasivo, inonda i sentimenti anche di laici ed agnostici, coinvolgendo tutti in un limbo emotivo, una vera sospensione del tempo, una pausa dalle tribolazioni quotidiane e dagli affanni del resto dell’anno…
 
Il tempo della festa è vissuto con particolare trasporto dai bambini, in un misto di credulità e scetticismo, suggestioni religiose, magiche atmosfere e prosaiche e concrete prospettive, perché se hanno dubbi sull’esistenza di Babbo Natale, sono però assolutamente certi di ricevere comunque dei regali, prestandosi volentieri alla manfrina del camino, della slitta con le renne volanti, delle calze da riempire di doni---
 
… concedendo ai genitori, colti da raptus regressivi, l’illusione di credere nella loro ingenuità, e di poter rievocare il tempo della loro infanzia, regredendo emozionalmente all’età dei loro figlioli, in un patetico tentativo di rifarsi ad un tempo che fu, quando oltre all’assenza di responsabilità e pensieri, potevano accampare una dimensione primigenia, ingenua e sorgiva, del loro essere, rivivendone artificialmente i tempi d’oro, perché iniziali e plasmabili dell’esistenza. quando non potevano fregiarsi dei loro errori, ed erano vergini come pagine bianche, in attesa del concretizzarsi delle loro potenzialità ancora inespresse.
 
Oggi i figlioli sono assai più svegli, ma i genitori si ostinano in ridicole pantomime, cui loro soli credono, perché in un mondo problematico, in crisi economica e di valori, con le rate e le bollette da pagare, il tempo che manca, il clima che cambia. I ladroni che imperversano, le minacce della malavita e del terrorismo, c’è un bisogno assoluto ed estremo di staccare la spina, per estraniarsi, Dimenticare gli affanni e bearsi nella dimensione artificiale della serenità che assicurano le feste….
 
Rifugiandosi in una ritualità trascendente, o anche regredendo ad uno stadio elementare di certezze, rassicurazioni, incoraggiamenti e sicurezze, che solo una dimensione onirica può ormai garantire e proporre, sancendo definitivamente l’immaturità di un corpo sociale impaurito e stanco, logorato e senza prospettive…
 
Si preferisce la fuga dalla realtà, alla lotta e alla competizione, affidarsi all’aleatorietà della lotteria, che impegnarsi seriamente, sperare in un colpo di fortuna che dotarsi di competenze culturali e professionali, pregare i santi in paradiso, piuttosto che impegnarsi con sacrificio e costanza….
 
Cosa chiedere allora alla provvidenza? …oppure occorre sperare possa accadere, per rimettere in carreggiata pensieri e azioni? …auspici e tentazioni?... progetti concreti e realizzabili contro utopie mitiche, bufale e sfondoni?
 
Come conciliare la realtà sottraendola non ai sogni, ma alle suggestioni dei miraggi e alle loro proiezioni fasulle, prima che diventino incubi concreti?... facendo strame delle speranze indotte dalla prolungata esposizione alle venefiche conseguenze delle proprie illusioni, o alla propaganda elettorale, spregiudicata e disinvolta, ma seduttiva e accattivante di arruffa popoli cinici e opportunisti?...
 
Come proteggere i vulnerabili, ai raggiri del “latinorum”,,,, gli incolti, gli ignoranti, ma anche chi vuol  essere preso in giro  e sentirsi dire solo quello che vuole sentire, e soltanto quello?.... come proteggerli da sé stessi scrivendo una letterina a Babbo Natale?... con il rischio di fare i conti con la realtà a babbo morto!
 
Io mi augurerei un ritorno del buon senso, una diminuzione dei rancori, l’eliminazione dell’astio, un soprassalto di tensione civile, un riverbero di onestà intellettuale, che pongano l’interesse comune al centro delle attenzioni, sottraendolo ai ricatti e all’ingordigia di parte, alle attenzioni e brame del “particulare” ….
 
Grazie dirà qualcuno, hai scoperto l’acqua calda!....
Ci voleva tanto!
 
Allora mi spiego meglio, dicendo che la “RES PUBLICAE” non deve essere oggetto di brame e di saccheggio, non si può e non si deve accettare la vera e propria guerra per bande che si sviluppa virulenta intorno alla polpa del banchetto pubblico!
 
Il criterio di preferenza per la scelta e la selezione di chi se ne occupa, siano la competenza, la tolleranza, la tenacia, l’onestà e l’ambizione di migliorare il mondo, con piccole azioni di ogni giorno, con una manutenzione  costante e attenta, che metta a punto il motore della democrazia rappresentativa, ri collegando il mondo della politica alle necessità e ai bisogni della società, che assicuri un canale di comunicazione più accessibile e diretto, tra la comunità e le istituzioni….
 
I cittadini chiedono stabilità economica, sicurezza sociale e dell’ordine pubblico, attenzione, rispetto, vicinanza, giustizia, tranquillità, un apparato statale che sia avvertito solidale, tutore, promotore del benessere e al fianco di ciascuno per creare le condizioni favorevoli ad un’esistenza dignitosa, un sistema di regole rispettate,  chiarezza nei rapporti e lealtà….
 
E allora regredire a Natale, alla ingenuità dell’infanzia, “m’è dolce, in questo mare”…  di ipocrisia pubblica e vizi privati, voglio credere che esistano persone oneste e sensibili, animate da giustizia e immuni da rancore ed odio, e che siano di gran lunga più numerose di chi discrimina, esclude, condanna senza appello, esprime sentenze e giudica secondo interesse e tornaconto, adattando la realtà alle proprie esigenze e non il contrario….
 
Si! Lo ammetto! …sono contagiato dal clima di festa, forse anche un po’ rincoglionito, sicuramente costipato dal panettone! non lo nego, ma continuo a sperare in un mondo migliore, non solo a Natale, ma tutto l’anno.
 
Orgoglioso e fiero di sognare tanti sognatori, perché l’arida alternativa dei conflittuali realisti, il pragmatismo tecnicista, il cinismo di chi non è più capace di fare a meno di calcolare favori ed affetti, in un incivile mercato dei sentimenti,  dando anche a questi la quotazione vile “dell’argent de poche” è un incubo reale cui intendo sottrarmi, risparmiando l’esperienza al nostro paese….

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27/12/2017 - 20:36

AUTORE:
Diable

Caro Robinson
per me quella che tu chiami ipocrisia del Natale è una pausa di riflessione necessaria per far staccare la spina anche soltanto per pochi giorni da una quotidianità pressante e soffocante.
I bambini hanno il sacrosanto diritto di credere nella magia delle favole e la storia di Babbo Natale è una delle più convincenti.
I nostri bambini viziati e capricciosi lo sono anche perché vivono in queste attuali famiglie dove si preferisce zittirli con oggetti piuttosto che soddisfarli con una paziente presenza, con un partecipe ascolto e con una mirata attenzione.
Ai nostri bambini viene chiesto e preteso di essere bravi a scuola prestanti nello sport e primeggiare nei saggi di musica di danza ecc. non perché sia un loro intimo bisogno o desiderio ma semplicemente perché così fan tutti, e spesso vengono trascinati e obbligati a vere e proprie maratone e "torture"...ma devono essere l'orgoglio della stirpe e quindi...se comunque col suo fascino riesce a far tornare fanciulli anche genitori e nonni, beh allora viva l'incantesimo di quel Vecchio Barbuto Bonario!