Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
SPOTIO
Lett: SPOTICO. [Dispotico, prepotente, deciso]. Termine arcaico.
“Come sei spotio!” : come sei prepotente, dispotico, ma il termine dialettale (che ha perso la solita c), univa a questo anche il significato di noioso, nifito, insoddisfatto.
SPUNTATURE
Lett: nc.
Le spuntature erano gli scarti derivati dalla rifilatura dei sigari toscani.
Il sigaro toscano, oggi in confezioni di cartone, un tempo veniva venduto sfuso e acquistato dal tabaccaio, che in dialetto diventava “al tabacchino” .
Era un sigaro lungo e nodoso che veniva tagliato in due con una macchinetta apposita oppure con qualunque altro strumento da taglio. Spesso veniva semplicemente spezzato a mano e poi rifilato con una lama dando origine appunto alle spuntature.
Questo tabacco comunque non andava perduto perché serviva, insieme al trinciato forte, per fare le sigarette con le cartine. Il trinciato forte era un tabacco sfuso formato da foglie tagliate e sminuzzate che veniva messo su una cartina, piccolo pezzo di carta speciale, ed arrotolato con arte fino a formare un sottile cilindro che con un’opportuna leccata si trasformava in sigaretta.
Mentre in precedenza era una necessità negli anni ’60 divenne una moda arrotolarsi le sigarette e fecero la loro comparsa anche apposite macchinette che da un lato avevano un contenitore per il tabacco e dall’altra una specie di nastro che, scorrendo, arrotolava il tabacco nella cartina.
Si usava ancora il trinciato forte ma anche altri tabacchi da pipa più leggeri e talvolta anche molto aromatici come il famoso e profumato Clan.
SQUACQUERA
Lett: SQUACQUERARE. [Cacare. Andar sciolto di corpo].
Dal corretto verbo italiano nasce squacquera, altro modo di chiamare la diarrea, da cui deriva anche squacquarella.
Da notare la fonetica del termine, quasi onomatopeico ad indicare una consistenza delle feci molli o addirittura fluide (forse anche maggiore in squacquarella), in contrasto con la fonetica di stronzolo, evocante una sensazione di compattezza e solidità.
Indicava comunque una diarrea o viaaerea come dicevano i vecchi che spesso usano cambiare le parole nuove e sconosciute a loro somiglianza, facendole più vicine al loro vocabolario, e realizzando, talvolta, fonemi molto buffi.
Il dirigibile diventava così il digeribile, l’acqua da inquinata diventava incrinata, il colesterolo si trasformava in polisterolo.
STACCIA BURATTA
Lett: STACCIABURATTA. [Sorta di giuoco di fanciulli che, sedendo a riscontro, si tengono per le mani e si tirano innanzi e indietro come fa lo staccio nell’abburattare la farina (toscano)].
Da questo deriva anche una filastrocca che si usava quando si teneva in braccio (in collo, dialettale) un bimbo piccolo e si voleva farlo divertire muovendolo avanti ed indietro con le braccia, cantilenando:
Staccia buratta
il gattino è della gatta
la gatta va al mulino
e fa un focaccino,
con l’olio e col sale
e con la pipì (col piscio) del cane
questo bambino, buttalo, buttalo in mare!
FOTO. Costruzione scuola materna di Nodica