Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
SUZUKI
Suzuki era il nome di una grossa barca a motore che sul finire degli anni ’50, nella stagione estiva, faceva un servizio di trasporto dei bagnanti dai ponti di Migliarino fino a Bocca di Serchio.
In quegli anni per poter arrivare al mare bisognava attraversare la proprietà Salviati ed era necessario un permesso scritto, una specie di lasciapassare, che veniva rilasciato “alla Catena”. Così infatti si chiamava quel casottino in prossimità del Circolo Acli che segnava il confine esterno della parte recintata della proprietà Salviati, tuttora esistente.
Era rilasciato dalle “guardie del Duca” che presidiavano la proprietà e dava il diritto di oltrepassare la catena (fisicamente presente nella strada) con le biciclette per poi percorrere le strade polverose che attraverso la pineta portavano fino al mare.
Chi non voleva sobbarcarsi questa fatica poteva usufruire di questo mezzo a motore che dai ponti, per via d’acqua, portava fino alla Bocca.
La barca era munita di un motore diesel e poteva portare una ventina di passeggeri.
Il servizio iniziò verso il ’58-59 con corse giornaliere per tutta la stagione estiva ma non ebbe, tuttavia, il successo che il suo ideatore, Vairo Stefani, si era augurato.
I passeggeri per ogni corsa non erano molti ed il servizio di trasporto andò avanti solo alcuni anni, sopravvivendo stancamente con i proventi derivati dai pochi clienti e da qualche gita organizzata, finché fu definitivamente soppresso.
Il motivo dello scarso successo dell’iniziativa va ricercato forse nel fatto che quelli erano anni in cui anche il piccolo prezzo che i passeggeri dovevano pagare per il trasporto era di peso alle famiglie che preferivano recarsi al mare con mezzi propri, senza dover spendere niente. Anche il piacere della bella gita lungo il fiume, ancora più selvaggio di adesso, non aveva, a quel tempo, lo stesso fascino che può suscitare oggigiorno. Il contatto con la natura i contadini e gli altri lavoratori delle campagne lo trovavano giorno dopo giorno nei loro impegni quotidiani ed il fascino del nuovo era rappresentato caso mai dalla città con la sua moltitudine di gente, di luci, di vetrine, di prodotti, di automobili.
Il servizio, oggi, avrebbe riscosso sicuramente un ben altro successo ma al tempo in cui fu ideato e realizzato da Vairo Stefani le condizioni erano diverse e l’idea, sicuramente felice, ebbe la sventura di essere collocata probabilmente in un momento sbagliato.
SVAGELLARE
Lett: nc.
Non si trova in italiano nessun verbo simile a questo svagellare che significava delirare, parlare in modo incoerente, come accadeva talvolta in occasione di una febbre molto alta.
“Ma te svagelli!” si usava dire anche, per trasposizione, in occasione di un’affermazione ritenuta sbagliata, di un discorso non corretto.
FOTO. Gherardo Salviati (1935-1961)