Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
I SILENZI COLPEVOLI DELLA BORGHESIA ITALIANA
Solo il ragazzo di Rignano e l'ottantenne Berlusconi contro i 5 stelle. E gli altri?
C’è molto di poco chiaro in questa storia dei grillini e del loro Movimento. E non mi riferisco tanto alle storie complicate dei loro rapporti incestuosi con la Casaleggio (roba mai vista sulla terra) quanto alla sostanza politica di quello che sta accadendo.
Già ne ha scritto Cerasa sul “Foglio”, ma la questione merita di essere ripresa. Fino a ieri si pensava (forse a ragione) che i fan del Movimento fossero soprattutto emarginati, disoccupati, abitanti delle periferie. Insomma, l’umanità dolente della società italiana.
Invece basta aprire qualsiasi giornale o guardare qualsiasi Tg per accorgersi che la questione è più complessa. Nel senso che in qualunque paese del mondo Di Maio sarebbe stato cacciato a pedate da qualsiasi studio televisivo e nessuno si sognerebbe di fargli delle domande come se fosse De Gasperi, annotando con cura le sue sgangherate risposte.
Adesso si scopre (ma qui è un po’ che lo si va scrivendo) che non sanno niente. Il famoso programma elettorale l’hanno copiato da Vikipedia, dai giornali e addirittura da qualche intervento parlamentare di esponenti del Pd. Non si sono ispirati, non hanno studiato, mediato. Hanno fatto proprio il classico copia e incolla. E’ del tutto evidente che non sanno nulla di nulla.
Ma intorno a loro giornali e tv hanno steso una specie di nebbia che serve a confondere le idee. L’operazione di far sembrare Di Maio, e gli altri, degli statisti era possibile solo abbassando le luci e decidendo di prendere per buone le loro bischerate. Di notte tutti i gatti si confondono.
Tutto questo che cosa significa? Poiché i giornali e le tv non sono dei funghi spuntati in mezzo al prato, ma sono oggetti di proprietà in genere di soggetti facoltosi, significa che un po’ di classe dirigente del paese (forse tutta) in fondo la pensa come loro. Ritiene cioè che la politica sia fatta da una manica di ladri e corrotti e che i 5 stelle siano gli unici antibiotici possibili.
Esiste, cioè, una responsabilità (grave) di giornalisti e tv che hanno mancato di dire a lettori e ascoltatori: “Guardate che questo qui è un ignorante mai visto”. Zero, tutti educati e compassati.
Vogliamo dirlo che è uno scandalo? Possibile che nella società italiana solo il Pd e il vecchio Berlusconi abbiano il coraggio di dire che siamo in presenza di gente improvvisata e sostanzialmente senza alcuna preparazione? Tutti gli altri zitti. Da Salvini a D’Alema perché forse annusano qualche possibilità di alleanza. Dalla Confindustria alla Cgil perché non si sa mai come vanno queste cose, e quindi è meglio stare buoni.
Se c’è un complotto nazionale è questo. Un complotto fatto di silenzi colpevoli, di domande non fatte, di critiche accantonate, di coglionate che si è deciso di non vedere.
Di Maio non sarà mai primo ministro (non avrà mai i numeri), ma evidentemente molti (ai piani alti) pensano che potrebbe anche succedere. E aspettano, pronti a trattare. Tanto, ignoranti come sono, sarà uno scherzo.
Insomma, vale la vecchia regola andreottiana: la mafia non si combatte, si tratta.
I grillini non si combattono. Eventualmente, si tratta. La battaglia la facciano il ragazzo di Rignano (tanto si sa che è un po’ matto) e l’ottantenne Berlusconi.
Noi, ce ne stiamo al caldo, pronti a mandare avanti i nostri ambasciatori.
La borghesia italiana non è mai stata un granché, ma oggi sta dando veramente il peggio di sé.