È possibile dipingere il silenzio?
Gavia ci prova con le immagini dei mondi che lo evocano.
In un tempo fatto di parole, porre l’attenzione sul silenzio è riflettere su quello che forse più manca oggi: l'ascolto, il saper ascoltare.
Questa nuova mostra di Gavia vuole essere come l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni
Abbiamo scelto di diffondere il materiale del Festival di bioetica non solo per il tema di questo anno che riguarda così da vicino il futuro anche di noi donne ma per onorare la numerosa partecipazione femminile nella organizzazione e in tutti i vari ambiti degli interventi che ne farà un Festival di grande interesse per noi donne .
TAMARINDO
Lett: TAMARINDO. [Dattero indiano. Pianta leguminosa dell’Africa tropicale dai cui fiori, con polpa nerastra di sapore piacevole, si prepara una bevanda rinfrescante].
Tamarindo era chiamato negli anni ’40 colui che, pur essendo innocente, si prendeva la colpa.
Derivava da un celebre fumetto, un giornalino con le avventure di un certo Tamarindo che finiva sempre per essere incolpato pur essendo innocente.
Il fumetto finiva sempre con la strofa:
“Tamarindo è sì innocente ma Cipolla non ci sente- (Cipolla era il padrone di Tamarindo), alla prima che mi fai ti licenzio e te ne vai!”
TANFATA
Lett: TANFATA. [Ondata di tanfo].
Il tanfo è definito in italiano come: [puzzo grave di rinchiuso].
In dialetto con il vocabolo tanfata si intendeva ogni tipo di cattivo odore, che veniva percepito proprio come un’ondata, un effluvio improvviso ed imprevisto.
E’ un termine con una forza espressiva senz’altro superiore ad odoraccio, cattivo odore, puzzo, fetore.
Era usato anche come blanda offesa, equivalente a ghiozzo, pellaio.
TARPONE
Lett: nc.
Tarpone era il termine dialettale con cui si indicavano le talpe, i ratti, quei grossi topi che vivono nelle fogne o vicino ai cumuli dei rifiuti.
Il termine ha chiaramente origine dall’accrescitivo di talpa, talpone, con il solito cambiamento toscano di consonante (una r al posto della l).
TATA-TATO
Lett: TATA.
In molti dialetti, specie del meridione, significa papà, babbo.
Dalle nostre parti tato era il fratello maggiore, tata la sorella maggiore ma anche una persona amica di un bambino piccolo.
In altri dialetti ha il significato di caro, addio, oppure è un esclamazione di saluto.
FOTO. Il piccolo Capitani e il divorzio (maggio 1974)