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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Il Diario di Trilussa
Sindaco cercasi- Immigrati

28/2/2018 - 18:30



Il Diario di Trilussa
Era il 2007, l’anno della nascita del giornale, e Trilussa pubblicava i primi articoli di fondo. Sono prima della crisi economica, del problema grave dell’immigrazione, della chiusura delle frontiere in Europa, della crisi della Grecia. Sono vicini nel tempo ma sembrano lontani per il modo di affrontare i problemi, che in gran parte sono rimasti i soliti, alcuni in parte risolti, molti ancori insoluti se non peggiorati. Alcuni si riferiscono a casi di cronaca del tempo, ma sembrano mantenere una loro validità riguardando comunque problemi di ordine generale.


Gli articoli vengono pubblicati come furono scritti, con i segni grafici necessaria all’impaginazione. Il giornale era appena nato, aveva suscitato molta curiosità ma aveva ancora poche visite e molta incertezza sul suo futuro. Anche con questi intendiamo celebrarne i dieci anni di vita.
 
AAA SINDACO CERCASI  (10.10.2007)

(Si riferisce ad un viaggio di piacere fatto a Grado, Aquileia e a molti piccoli borghi intorno alla città di Udine nell'ottobre del 2007. Quello che colpisce subito è la grande differenza del decoro e dell'attenzione amministrativa al territorio, rispetto alle nostre frazioni. Da qui l'articolo polemico).
 
Relazione su un viaggio nei paesi del Nord Italia (FVG), settembre.


Sembra di stare in un altro mondo, in un’altra dimensione oltre che in un diverso mondo politico.
Parliamo di cosa non abbiamo trovato:


 1) Le cacche dei cani. Non ci sono. Ci sono invece grandi cartelli avvisatori su quasi tutte le aiuole che invitano a tenere gli animali al guinzaglio e a raccogliere le deiezioni (la cacchina, insomma). Non so se per rispetto, per educazione o per la presenza costante dei vigili, le cacche non si vedono.


 2) Lavavetri. Nemmeno uno. Abbiamo dovuto provvedere personalmente ad un lavaggio del vetro durante un rifornimento di carburante. Cosa impensabile da noi dove il vetro te lo possono lavare anche una decina di volte al giorno se solo tentenni nel diniego, o sei un tantino distratto e quando ti giri quello ti ha già insaponato. Non so se ci siano dei lavavetri o facciano qualche altro lavoro, ma non se ne vede uno.

 

3) Puttane. Impossibile che non ci siano. Non dimentichiamoci il “celodurismo” imperante in un piccolo ma intraprendente partito del Nord. Solo che non se ne vedono. Nemmeno una sulle strade, almeno nei piccoli centri. Solo nelle grandi città del Nord sono un flagello per gli abitanti di alcuni quartieri, ma qui nei piccoli paesi, lungo le strade, non ce ne sono.



Se a queste virtuose mancanze aggiungiamo le strade ben tenute, l’assenza di spazzatura varia, le aiuole fiorite, i cestini svuotati, l’erba tagliata eccetera ci dobbiamo domandare come abbiano fatto questi amministratori a tenere così bene il territorio da loro amministrato.

Si presentano per noi, quindi, due soluzioni.


La prima è di noleggiare un pulmann e inviare i nostri amministratori in quei luoghi ad un corso di aggiornamento intensivo su come si debbono tenere le frazioni e i Comuni.

La seconda, senz’altro migliore ma più costosa, sarebbe quella di importare direttamente gli amministratori di quelle cittadine e paesini così ben tenuti per far loro amministrare la nostra bella Toscana. Una regione ricchissima di bellezze naturali troppo spesso nascoste e svalutate a causa di un’endemica scarsa attenzione delle amministrazioni al decoro dei luoghi dove vivono i cittadini.


E’ purtroppo un’intera generazione di amministratori pubblici, una stessa provenienza (politica, sociale?) poichè tutti i comuni della nostra provincia lamentano la stessa incuria ed anche organi ausiliari che potrebbero in parte ovviare al problema (un esempio è l’Asbuc di Migliarino) non hanno minimamente questa sensibilità.

Se le ipotesi suddette non potranno avere uno sbocco positivo non ci resta che sperare in una nuova generazione di amministratori, più sensibili al problema e più vicini al sentire dei propri cittadini.

 

IMMIGRATI   (2.11.2007)
(Novembre 2007, il problema, grave e impellente dell'immigrazione dal Nord Africa non era ancora scoppiato ma c'erano già molto evidenti i segni che il tipo di accoglienza non era adeguata. Già dal tempo si poteva provvedere con una seria programmazione, che purtroppo è mancata ed ora il rimedio è molto più difficile nonostante le buone intenzioni, spesso puramente elettorali). 

 

Cari comunisti, quelli di vecchia data, voi creduloni e molto ingenui che in occidente avete bevuto le fandonie del marxismo con tutte le sciocchezze propinate sulla solidarietà, lotta di classe, diritti dei lavoratori, uguaglianza ecc. come da servizio giornalistico passato sulla TV nazionale (e soggetto anche a una vibrata e accorata protesta in sede parlamentate per la sua falsità).

Voi che siete caduti in questa trappola che vi ha soggiogati per oltre 60 anni credendo stupidamente in quei valori, voi che vi dichiarate ancora comunisti (pur condannando il comunismo reale, quello di Stalin, dei milioni di mori, quello del comunismo nero, nero di sangue e di soprusi), voi dunque che continuate e prendere le difese dei più deboli, che siete sempre pervasi dai rimasugli della solidarietà fra i popoli, voi che vi schierate sempre dalla parte dei più deboli, voi pensate forse che tutto quello che sappiamo offrire, come Società occidentale evoluta e ricca, ai nostri immigrati siano quelle baraccopoli che vediamo giornalmente alla televisione?

E’ questa la nostra solidarietà? Baracche? Sudiciume? Marginalità? E la nostra tolleranza è forse fare finta di non vedere? Questo è il vostro concetto di accoglienza?

Se come società sappiamo offrire solo questo, forse gli immigrati ne potrebbero fare anche a meno. Non c’è bisogno di solidarietà per delinquere, per rubare, per stuprare, per prostituirsi.

Solidarietà è una politica di accoglienza che conosca i propri limiti, che non voglia strafare, che sappia quello che può offrire, che tenda a fare il massimo sforzo economico e organizzativo ma che si ponga dei limiti. Che sia consapevole di quello che si può fare per dare dignità alle persone ma che sappia bene che oltre un limite il sistema si sbilancia e smette di funzionare.

Ci vuole sicuramente coraggio, per chi ha creduto in quegli ideali, alti ideali anche se mal realizzati, accettare un compromesso con la propria coscienza. Tuttavia è indispensabile che la situazione venga guardata con maggiore distacco, con maggiore obiettività. Il nostra Paese può accogliere un numero limitato di stranieri offrendo loro una sistemazione decente, un lavoro regolare e la possibilità di una vita onorevole. Oltre quello non dovrebbe andare e impedire che frotte di disgraziati arrivino sbandati nel nostro paese a occupare baraccopoli a ridosso delle nostre città e per pietismo non domandarsi di cosa fanno, di cosa vivono, cosa mangiano, dove dormono. Il pietismo diventa allora non solo stupido ma anche irresponsabile e capitano quei fatti che leggiamo sui giornali. Fatti inevitabili derivati dal degrado di molte realtà che esistono anche se spesso è meglio far finta di non vedere.

Meglio poco e fatto bene che molto e fatto male. Sembrebbe un assioma, semplice e condivisibile, ma non lo è. Bisogna percorrere questa strada anche se  alcune decisioni sono sofferte ma non abbiamo altra possibilità per cercare di risolvere un problema che negli anni non può che ingigantire. 

FOTO. Don Licurgo (1919)  2° e 3° elementare.
 
 

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