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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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per Fiab Pisa
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Le Parole di Ieri
Da Telare a Telefono

1/3/2018 - 15:29



TELARE
Lett: TELARE. [Svignarsela].
E’ verbo italiano ed ha il significato di darsela a gambe, fuggire velocemente.
Un tempo era molto utilizzato: “bisogna telare”, “tela,tela” erano espressioni comuni, oggi quasi abbandonate, nel parlare quotidiano.
 
TELEFONO
Il telefono o telefano come dicevano alcuni non è un oggetto antico. Ai ragazzi di oggi sembra sicuramente un oggetto sempre esistito, e magari si domandano anche come facevamo noi ragazzi di ieri a viverne senza, senza le continue telefonate coi compagni, i messaggini ed i vari giochini.
Non molti anni or sono era un lusso e poi gli utenti locali erano pochi e non sempre i parenti o gli amici avevano l’apparecchio. Inoltre le interurbane costavano molto ed era poco utile fare la spesa per l’apparecchio se non si poteva parlare con le persone vicine, telefonate considerate urbane e quindi gratuite, ma solo fare interurbane per parlare con Pisa o altri luoghi lontani.
Esisteva allora il telefono pubblico, un locale del paese che aveva installato un apparecchio e il cui tenutario era disponibile ad andare fisicamente ad avvisare la persona o la famiglia richiesta.
Lo stesso apparecchio serviva per telefonare a qualcuno: ci si recava nel locale e si effettuava la telefonata pagando poi gli scatti, in base al tempo impiegato.
Il posto pubblico era regolarmente segnalato sull’elenco telefonico, con tanto di nome, cognome, numero e tipologia di esercizio e questo era un grosso volume che comprendeva molte province, poiché basso era il numero degli apparecchi.
Molti ricorderanno che fino a non moltissimi anni or sono l’elenco telefonico di casa comprendeva, oltre la provincia di Pisa, anche quella di Lucca e di Livorno.
Non tutte le località avevano un posto pubblico e quando si doveva effettuare una chiamata in un piccolo paese si scorreva l’elenco con la speranza che esistesse per lo meno un apparecchio telefonico che lo collegasse al mondo esterno.
 
Aneddoto
La Evangelina aveva il gruppe (crup o pseudocrup : una malattia infiammatoria della glottide con difficoltà respiratoria anche molto grave, in base al tipo di germe responsabile-ndr). La bimba era piccola, sei anni, e Mattone e la Brisilla erano molto preoccupati. Anche le famiglie vicine andavano dicendo che la bimba era grave e che sarebbe morta. Disperato Mattone si reca al telefono pubblico in paese e chiama il Dr. Sbragia di Vecchiano spiegandogli la situazione e chiedendo una visita per la bimba. Il dottore dice che da Vecchiano a piedi non se la sente di venire, di chiamare un’automobile e portarla all’ospedale. Tornando sconsolato e molto preoccupato dal telefono Mattone incontra casualmente il Dr. Lupi, un medico di sua conoscenza che  capisce la situazione e non solo visita la piccola, ma si reca egli stesso a prendere le medicine in farmacia, con cui la bimba sta subito meglio. I genitori si sentono sollevati per le condizioni della bimba ma Mattone è inquieto. La mattina seguente si reca da Annibale che, di buon ora, sta preparando i bovi per “andare a opra” e gli chiede se per caso lo può portare fino a Vecchiano dal Dr. Sbragia. Annibale acconsente di buon grado, lo carica sul carro e insieme si recano dal dottore. Arrivati a Vecchiano alla casa del medico caricano anche il Dr Sbragia sul carro e lentamente tornano a Migliarino. Una volta arrivati in corte Mattone si rivolge con durezza al dottore “Scendi -gli dice- e torna a Vecchiano a piedi, ora la bimba non ha più bisogno di te!”

 

FOTO. Al bar , novembre '59

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Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

4/3/2018 - 20:18

AUTORE:
u.m.

Mario, Forese Luperini è lui e non altri, poi ai lati di Paolo Tabucchi ce ne sono tre a te sconosciuti e non due:quello con gli occhiali è Franco Valentini, quello spaparanciato a sinistra è Mitusco Castelli e quello sorridente è il fratello di Vittorio Ancinotti, scomparso questi giorni e che, nonostante gli avvisi funebri affissi in paese, non riesco a ricordarne il nome.

4/3/2018 - 11:51

AUTORE:
Migliarinese

L'ultimo a sinistra è il Boschi?

4/3/2018 - 11:48

AUTORE:
Mario

Da destra:
Bianchi Antonio (La Lolina)
Petri Roberto (Pippo)
Paoletti Learco
Forese (forse, anche se somiglia a Paolini Umberto detto Cadonet, ma che è più giovane)
Fausto Guccinelli bambino
poi fra due sconosciuti Paolo Tabucchi (Paolo della Ustica).
Chiedo conferma

4/3/2018 - 10:15

AUTORE:
Leonardo Bertelli Migliarino

Nella foto ne ho riconosciuti ( forse ) 2 : il Paoletti e Fausto Guccinelli , e gli altri ?