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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Dario Danti
Danti: mi candido alle primarie del centrosinistra

22/3/2018 - 19:43

Danti: mi candido alle primarie del centrosinistra

“Il rischio è serio: una politica fatta nelle segrete stanze porta alla sconfitta. Solo la partecipazione e il confronto con le persone rappresenta la vera discontinuità”. La pensa così l’ex assessore comunale Dario Danti, docente di storia e a filosofia al liceo classico Galilei e allo scientifico Dini. Che si propone come candidato sindaco attraverso le primarie della coalizione del centrosinistra. Una mossa, la sua, soprattutto da sostenitore dello strumento della partecipazione.

Danti, a dicembre lei aveva detto che senza idee alternative a Pisa la destra ha tante possibilità di vincere alle elezioni amministrative: la pensa ancora così?
Certo. E dico di più: siamo arrivati a due mesi dal voto senza un’alleanza ampia, senza programmi e, soprattutto, con veti incrociati sui nomi. Tutto questo è grottesco.

Come uscire allora dall’impasse?
Servono le primarie: idee e persone si confrontino attraverso quello strumento. Si coinvolgano i cittadini: meglio aprirsi che decidere in tre-quattro persone. Meglio la democrazia che l’oligarchia.

Benissimo, ma lei chi rappresenta in questo momento nello scacchiere politico?
Sono un cittadino ed un elettore del centrosinistra. O di quello che ne resta dopo la batosta del 4 marzo. Come pensiamo di rifondare il campo dei democratici e dei progressisti? Con la partecipazione o con l’esclusione? Sono pronto a fare la mia parte.

Ha davvero intenzione di candidarsi alle primarie? Ma non aveva detto che non ci sono persone buone per tutte le stagioni?
Dopo le elezioni è cambiato tutto. Dobbiamo impegnarci tutti affinché la città non finisca nelle mani della destra leghista. Basta divisioni e distinguo: mettiamoci tutti insieme, definiamo nomi e idee con le primarie di coalizione. Chi ha paura di dare la parola alle persone?


Ma chi la sosterrà in questa sfida? 
Ho molto rispetto dei partiti, in questa città sono stato segretario di due formazioni politiche, ma oggi partiti, associazioni, liste civiche e persone devono avere la stessa dignità e mettersi assieme per costruire una politica di cambiamento. 


Dica la verità: è alla ricerca di un posto al sole?
Mi sono dimesso da assessore contro la privatizzazione dell’aeroporto di Pisa, figurarsi se sono alla ricerca di un posto. Corro per fare il sindaco della mia città, se perderò le primarie non ci saranno premi di consolazione, continuerò a fare il mio lavoro a scuola. 


Lei è uscito dalla giunta proprio sulla vicenda aeroporto: non trova contraddittorio allearsi con il Pd? 
Resto contrario alla pista nuova di Peretola, opera inutile e dannosa. La penso esattamente come il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, e quello di Prato, Matteo Biffoni, che mi risulta essere un renziano doc: condivido i loro ricorsi al Tar. Hanno anche fatto una conferenza stampa insieme contro lo scempio della pista a 2.400 metri.

Quale sarebbe una priorità politica del suo mandato?
Ripartire dai quartieri: manutenzioni e riqualificazioni, riasfaltature e marciapiedi, illuminazione e verde pubblico, socialità ed iniziative culturali. 

E se non le daranno la possibilità delle primarie? 
Non farle sarebbe un errore clamoroso. Non sarebbe un torto a me, ma renderebbe ancora più evidente la divisione tra il nostro elettorato e il ceto politico.




Fonte: dariodanti77@gmail.com
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