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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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"Ignoranti"
di Trilussa

15/4/2018 - 19:26


Non tutti i social vengono per nuocere! Non sempre il telefonino rappresenta un pericolo per le giovani generazioni, per la scuola, per gli insegnati, per la gente comune che lo ha sostituito ormai alla normale conversazione fra umani in cui ci si guarda in faccia. Ma lo strumento può anche diventare una fonte di sapere e lo ha dimostrato un’appassionata insegnante di italiano di 61 anni di Bologna che ogni sera, ai suoi alunni di due classi della seconda media, invia tramite whatzapp, insieme alla buonanotte, un nuovo vocabolo con la sua definizione per arricchire la loro conoscenza della lingua italiana.
 
L’idea le è nata da una trasmissione televisiva in cui un intervistatore in strada chiedeva ai passanti il significato del termine “motto”. Chi faceva finta di capire cotto, chi diceva otto. I suoi studenti invece lo avrebbero saputo perché avevano studiato insieme Boccacio e ne conoscevano il significato, al contrario della quasi totalità degli intervistati. Da qui l’idea di cercare di ampliare, in modo semplice e moderno, il vocabolario dei suoi alunni.


I miei alunni avrebbero saputo rispondere. Ne sono andata fiera, ma al tempo stesso ho pensato a quanto fosse stato importante arricchire il loro lessico. Se sei padrone del lessico la comunicazione verbale e affettiva non è più un problema: sai esprimere le tue emozioni. È la povertà lessicale che si trascina dietro il vuoto. Se poi si attribuisce un significato alle cose, un giusto nome, esse possono prendere vita. È un regalo reciproco: gli studenti imparano ad amare le parole e queste li ricompensano aprendo loro scenari sconosciuti».


Da questo esempio positivo frutto più che da una campagna di sensibilizzazione del Ministero o di un progetto governativo, solo dall’iniziativa, e possiamo anche dire dall’amore, di una singola professoressa, ce ne sono molti altri invece molto negativi che riguardano la nostra scuola.


Il primo è la contestazione degli studenti del Virgilio di Roma del meccanismo dell’alternanza scuola-lavoro. Un importante strumento e per collegare i banchi delle aule scolastiche con le scrivanie degli uffici e i banconi delle fabbriche. Protestare contro l'alternanza scuola-lavoro significa, quindi, protestare contro il lavoro. Per farlo dovrebbero utilizzare parte dei giorni di vacanza, e forse è questo il motivo. Dispiace dirlo e dovrebbero capire quanto l'alternanza scuola-lavoro sia un'opportunità più che uno «sfruttamento da parte del capitalismo neo-liberale della forza lavoro gratuita».


Secondo un recente studio della Commissione Europea/Eurydice l'Italia è il Paese al mondo (al mondo!) nel quale gli studenti della scuola secondaria di secondo grado fanno più giorni di vacanza. Sono 200 i giorni di vacanza dei liceali e nessun paese al mondo (Danimarca esclusa) lascia a casa gli studenti per così tanto tempo. La maggior parte dei giorni di vacanza si concentrano nel periodo estivo, ma mentre da noi le settimane senza libri sono mediamente più di 11, in Germania sono meno di 7 e in Francia sono al massimo 9.


L’Italia poi, maldestramente, ha anche accettato di sottoporre i propri studenti ad un test teso a verificare le competenze riguardo alla matematica e alle materie economiche.


Se per matematica e capacità di comprensione i risultati sono drammatici, per le materie economiche sono disastrosi. Tra tutti i Paesi Ocse che hanno partecipato al test solo i ragazzi colombiani ne sanno meno dei nostri. Ma c'è di più. L'Ocse ha anche calcolato la percentuale di 15enni che hanno superato il «livello 5» che indica un'ottima conoscenza dell'economia. Mentre mediamente nei Paesi Ocse il 9,7% dei ragazzini è molto ferrato, in Italia lo è solo il 2,1%. Ancora una volta penultimi prima della Colombia”.

 

Ovvio che con un grado di conoscenza così ridicolo dei meccanismi economici, l'alternanza scuola-lavoro venga considerata una forma di «sfruttamento» e non «opportunità».”


Siamo in attesa del nuovo Governo, che auspichiamo arrivi presto. Dobbiamo sperare che alcune problematiche come queste troppo spesso rimandate o sottovalutate trovino un maggiore spazio nell’agenda politica futura.
Il futuro del paese è nelle mani dei giovani, saranno loro i futuri politici e futuri dirigenti, dipende dalla Stato renderli capaci di operare in modo responsabile e competente per il bene di tutti.
 

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