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A volte ci soffermiamo ad ammirare le bellezze naturali, rimanendo meravigliati di fronte alla capacità della Natura di creare ambienti, paesaggi, scorci fantastici.Soprattutto se facciamo poi il confronto con l'attitudine umana a distruggere, depredare, sfruttare qualunque luogo.Ma a volte, così come succede nell'arte, anche per l'ambiente l'uomo può creare meraviglie che poi diventano parte della Natura. 
Nel nostro territorio abbiamo un esempio davvero eclatante di tale capacità umana, il bosco di Migliarino

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
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Sul finire del giorno
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Gli ultimi .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Stefano Minnucci
Renzi: “Dire no al M5s non è ripicca, è dignità”. E propone governo per le riforme

29/4/2018 - 23:17

Renzi: “Dire no al M5s non è ripicca, è dignità”. E propone governo per le riforme

 

L’ex premier ospite a “Che tempo che fa” chiude a un governo con il M5s. E rilancia un patto sulle riforme

 

 Dopo una lunga assenza dal dibattito pubblico Matteo Renzi rompe il silenzio e torna a dire la sua in tv. E lo fa in uno dei momento cruciali per la formazione del nuovo governo, nelle ore in cui il Partito democratico si appresta a decidere se dialogare o meno con il M5s.

Ospite da Fabio Fazio a Che tempo che fa, l’ex premier ribadisce la sua posizione sull’impossibilità del Pd di formare un governo con i grillini. Il ragionamento è semplice: “Sarebbe una presa in giro per gli italiani visto che il Pd ha perso”.

Nessun accordo con Di Maio, dunque, anche perché – fa notare Renzi – per poter reggere l’accordo “ci vorrebbe la compattezza dei senatori dem: “Ci sono 52 senatori Pd e per fare il governo bisogna che 48 votino a favore.

E io non ne conosco uno che voglia sottoscrivere l’accordo”.
E quando gli viene chiesto ancora una volta se ci sono margini per un accordo per il futuro dell’Italia, rimarca: “Mi sembra impossibile. Non è una ripicca dire di no, ma dignità ed etica nel rispetto del voto”. E le distanze, sottolinea, sono troppo grandi: “Il reddito di cittadinanza per me non sta né in cielo né in terra”.
Poi l’apertura e la disponibilità a scrivere insieme le regole per uscire dall’incertezza in cui si trova l’Italia. Incertezza che a suo giudizio non dipende dalle elezioni di marzo, ma da quanto successo il 4 dicembre con il referendum: “Salvini e Di Maio avrebbero avuto tutto l’interesse” a votare per il sì, osserva l’ex premier.

Se M5S e Lega “non si trovano d’accordo, eh beh, allora ci vuole che qualcuno si prenda il coraggio di dire che il sistema non funziona”, visto che non sono state introdotte la riforma costituzionale e la legge elettorale che avrebbero portato ad un ballottaggio. “Dal 4 dicembre 2016 questo Paese è bloccato: su questo si poteva fare un governo insieme. Da quel momento l’Italia non è più in grado di avere un sistema efficace ed efficiente.

Non era un referendum sui poteri di Renzi ma sul futuro dell’Italia”.
“Se loro non riescono a fare il governo, facciano una proposta per cambiare e una riforma costituzionale” che preveda un diverso assetto istituzionale e il ballottaggio.

Certo, aggiunge ancora Renzi, tornare a votare “sarebbe un gigantesco schiaffo ai cittadini”, perché vorrebbe dire che “quelli che hanno detto ‘abbiamo vinto’ non riescono a fare niente”.
E poi la proposta: “5s e Lega scrivetele voi le regole, noi da subito vi diciamo che a meno che non propongano la dittatura, siamo pronti a sederci e dire che va bene. Un anno, due anni, un anno e mezzo.

Con quale governo?

Deciderà il Presidente della Repubblica quale la forma migliore”.





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30/4/2018 - 21:24

AUTORE:
Alessandro

Dopo l'ultima direzione del PD la linea votata era «Il PD si impegnerà dall’opposizione. Alle forze che hanno ricevuto maggior consenso onore e onere di governare il Paese»

Dal giorno dopo i giornali si sono riempiti di interviste di esponenti del PD che esprimevano una linea diversa, opposta. Purtroppo è così da anni.

Oggi polemiche perché Matteo Renzi rilascia un'intervista per difendere la linea espressa dalla direzione del PD e dalla maggior parte degli iscritti. Che problema c'è?

30/4/2018 - 21:06

AUTORE:
BdB

Per puro divertimento ho fatto delle prove; son stato civatiano per 9 ore quando Civati venne a Migliarino tempo fa.
La settimana scorsa mi son fatto "trattativista" ma, non per tutta la settimana intera.
Ho letto qualcosellina di Orlando e ascoltato Martina, ma pochino-pochino (per via del sonno).
Ora so bene che se dicessi di essere del PD con a capo Matteo Renzi votato per quel ruolo da un milione e trecentomila Italiani, la risposta più facile è che 58 milioni di altri Italiani la pensano diversamente. Ecco con questi discorsi che non portano a niente, per ora siamo con un governo per il disbrigo semplice. l'ammucchiata del 60% del 2016 ha prodotto il 70% di pretendenti alla gestione politico/amministrativa della nostra Italia ma si odiano, quindi!?

La sinistra non è mai stata maggioranza in Italia.
D'Alema ha governato con Cossiga, Mastella & Misserville.
Fassina chi, era vice Ministro del Governo Letta-Berlusconi-Monti; però...a Letta e Prodi mai è stato "rimproverato" dalla sinistra pura di essere stati Democristiani, mentre al Renzi della Margherita e mai DC si.

Il reggente Martina in questi 50 e passa giorni senza governo avrà pensato sicuramente ai quattro governi germanici, poi a quello di De Gasperi-Nenni-Togliatti, a quello dell'astensione di Berlinguer, a quello del Repubblicano che con il suo 2,5% gli fu concesso dalla DC di far lui il PdC.
...e i poltronisti PD compresi i LeU perdenti le elezioni ma con la solita ammucchiatella pensavano di rimanere al "seggiolone" e tutti loro, compreso la 5* speravano nella conta di giovedì che viene (?) fatta a Roma alla direzione PD.
Ma, un ma c'è sempre.
Sarà ora di basta di fare come Ponzio Pilato o no!
Orlando ci disse: se vinco le primarie, poi chiamo tutto il PD a referendun per far decidere a voi iscritti se stare con D'Alema o con Berlusconi...alla grazia del Mago Otelma...ènno spariti tutteddue, 'nsieme a noi; allegria!

Martina, il reggente PD disse: nel caso di un accordo con Grillo-Casaleggio-Di Maio chiamo il partito a referendum e...udite-udite: l'Orlando per far scegliere fra Cristo o Barabba rincarò la dose dicendo: al referendum per fare il governo PD-5* deve essere aperto a tutti.

Menomale che son stato civatian-orlandiano solo per prova e per poco e così non ho corso il rischio "radicalizzazione" che per chi non ha un po di pelo sullo stomaco, si ferma per curiosità a sentire...il solito Fontanelli o Rossi e....zacchete.
Ne son convinto che la contaminazione ed il meticciato rafforzano, ma ci vuole un gocciolino d'occhio perchè a prenderlo nel baghere è un amme.

30/4/2018 - 19:34

AUTORE:
Critico

Altra che dimissioni! L'Imperatore è tornato, il semplice senatore della Repubblica continua a comandare le proprie truppe. Con la solita arroganza. Inutile fare Direzioni, la scelta è sua. E' un vero leader, non c'è dubbio, carismatico, intraprendente, polemico anche se dice di non esserlo. Poi il solito elogio per la sua azione di governo e la solita colpa a chi non ha capito. Non so cosa ci faccia nel Partito Democratico, un partito che spero possa essere ancora un baluardo della sinistra. Lui ha il suo programma, e quello che ha detto sul futuro io lo condivido, ma gradirei facesse come Macron un suo partito, con i suoi fedelissimi. Così io potrei tornare a votare per il Partito Democratico, distrutto dalla sua irresponsabile azione riformatrice.
La Lega è ora al 34%, e forse salirà. Forse qualche errore è stato commesso. Forse non è colpa di non ha capito, forse i cacciati dal partito avevano intuito che la strada non era quella giusta, per il PD e per il paese. Forse bisognava ascoltare di più le persone e meno i fedelissimi, fare una riflessione critica sulla perdita di consensi, sulla perdita del Referendum. E' stata fatta? Non ne ho avuto sensore, eppure me l'aspettavo come una cosa normale quando una formazione politica perde un'elezione. Tutti zitti, altrimenti il capo si altera e quando ci sono le nuove votazioni ti mette in fondo alla lista!
Ecco, una valutazione critica su tante voci osannanti, in questo Forum, il "grande ritorno". Ma non si è mai fatto da parte, è sempre rimasto lì. La sua ambizione di potere non glielo permette, non può starsene da parte, non può sentirsi in secondo piano. Ama la scena, la platea che lo acclama, si piace quando fa i suoi discorsi a braccio, una dote dove eccelle. In una parola è bravo ma essere bravo non vuol dire sempre fare bene. Con un po' di modestia e ascolto degli altri potrebbe ancora essere una risorsa. Per il PD poteva esserlo, ma come è andata a finire è sotto gli occhi di tutti.