Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
IL GOVERNO DI NESSUNO
La prima "legislatura populista" sarà anche la più breve dell'intera storia repubblicana. I nuovi ministri si dovranno impegnare a non candidarsi alle elezioni e alle dimissioni immediate.
La sola cosa certa in questo momento è questa: la legislatura nella quale i populisti hanno preso più del 70 per cento dei voti sarà anche la legislatura più breve della storia repubblicana, appena qualche mese. Durerà fino a luglio o al massimo fino all’autunno. E ha prodotto solo quello che già si chiama “Il governo di nessuno”.
Un governo, cioè, fatto da signore e signori sistemati al vertice su incarico personale del presidente della Repubblica, forse addirittura per poche settimane.
Per dare certezza di neutralità, il presidente chiederà anche a questi ministri-kamikaze due impegni: la garanzia di non candidarsi alle prossime elezioni e l’impegno a dimettersi all’istante, caso mai saltasse fuori un governo “politico”, senza discussioni.
Il governo di nessuno, se saranno mantenute le dichiarazioni attuali, dovrebbe nascere avendo contro Lega e M5 stelle. Quindi non avrà alcuna fiducia. Ma, come da Costituzione, potrà rimanere in carica ugualmente fino alle successive elezioni. Quindi è possibile che sia non solo di nessuno, ma anche un po’ fantasma: mai votato da alcuno (forse dal solo Pd).
Basterebbero queste poche righe a disegnare la drammaticità della situazione nella quale siamo arrivati .
E’ del tutto evidente, anche a chi non segue la politica, che così non si può andare avanti. Anche perché le prossime elezioni, luglio o autunno o 2019, daranno grosso modo lo stesso risultato e quindi ci si ritroverà di nuovo nella situazione di oggi.
Salvini e Di Maio sembrano più interessati a acchiappare voti che a riflettere. Ma quello che è appena successo dovrebbe far scattare qualcosa nelle loro teste. Invece no. Entrambi sono convinti di prendere tanti voti da poter fare un governo (il prossimo) da soli. Quindi la campagna elettorale (breve o lunga che sia) sarà feroce, niente sarà risparmiato.
Per approdare, probabilmente, allo stesso nulla di oggi. Il paese sarà avvelenato sistematicamente e in misura massiccia per un risultato inutile e che non produrrà alcun governo.
E invece servirebbero due cose, semplici:
1- Un po’ di riforma istituzionale e della legge elettorale, in modo da avere un vincitore certo già alla sera delle elezioni.
2- Qualcuno che sistemi i conti pubblici, che non sono affatto a posto. Ogni anno vengono fatti quadrare inserendo l’aumento automatico dell’Iva, che poi non si fa mai (e viene rinviato) perché da qualche parte si trovano i miliardi necessari (una quindicina, oggi). In realtà, la cosa migliore sarebbe procedere a un taglio delle spese robusto, in modo da poter cancellare questo incubo ricorrente dell’aumento automatico dell’Iva. Ma, se il governo di nessuno, dovesse fare questo, probabilmente nel Parlamento volerebbero gli scranni e non basterebbero i commessi a riportare la pace. Dovrebbe intervenire la forza pubblica (mai successo).
Insomma, non siamo messi bene. La maggioranza della popolazione detesta la politica tradizionale (e quelli che la rappresentano). Purtroppo, in alternativa ha deciso di affidare il proprio voto a venditori di favole e di fumo.
Invece, con la congiuntura calante, la disoccupazione elevata e i conti pubblici non a posto, questo sarebbe il momento della gente ragionevole e competente nella cabina di comando.
Allacciate le cinture.
E noi, a detta di qualcuno, eravamo quelli che avremmo dovuto insegnare all’Europa “come si fa”. Roba da nascondersi.